Jacopo Rubino
Anche la Williams svela la sua monoposto 2020 di Formula 1, la FW43: difficile dire se sarà l'auto della riscossa, dopo due annate disastrose e il ritardo sulla concorrenza, ma la speranza è che possa segnare almeno un cambio di rotta per il futuro. "Siamo tutti impegnati nel tornare competitivi e nel fare progressi, lo spirito combattivo c'è ancora", assicura per l'ennesima volta la vice team principal Claire Williams.
La base è la FW42 del 2019, di cui è una profonda ottimizzazione. La power unit resta ovviamente targata Mercedes, come dal 2014. "Ci siamo spesi molto nel capirne i problemi e abbiamo scelto con attenzione le aree più importanti da sviluppare, considerando le risorse di cui disponiamo", ha spiegato il nuovo capo progettista Doug McKiernan. Il budget del resto non è quello di una scuderia di vertice, bisogna scendere a compromessi. Ancora di più pensando alla rivoluzione 2021 da preparare. "Non ci sono cambiamenti nella filosofia di fondo, il lavoro in galleria del vento è avanzato in modo positivo e abbiamo fatto migliorato a livello di raffreddamento. Abbiamo risolto anche i problemi ai freni e di peso che ci hanno penalizzato lo scorso anno"
Adesso si attende il responso della pista, con i test di Barcellona alle porte: "Verso la fine della settimana guarderemo ai tempi sul giro singolo, al ritmo sui long-run e alle indicazioni dei piloti", ha spiegato il responsabile degli ingegneri Adam Carter.

Rinnovata la livrea:
come avevamo pronosticato c'è tanto rosso, come su una Williams non si vedeva dal 1999. Merito dello sponsor Rokit che adesso colora le pance laterali, l'ala posteriore e diversi altri dettagli, compresi i numeri di gara di George Russell (63) e del debuttante Nicholas Latifi (6). La base resta bianca, con altre finiture di un azzurro più intenso e dai contorni netti, rispetto all'effetto sfumato della passata stagione. Il risultato ricorda un po' la bandiera britannica. Di sicuro, almeno a livello estetico, la FW43 ci sembra più riuscita della sua progenitrice.