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22 Mar 2021 [11:27]

Quanto saranno veloci le F1 2021?
Già ripresa metà del carico perduto

Jacopo Rubino - XPB Images

1'27"264 la pole-position di Lewis Hamilton al Gran Premio del Bahrain 2020, 1'28"792 il miglior tempo di Max Verstappen nei test precampionato 2021, sempre sulla pista Sakhir. Sono confronti da prendere con le pinze, ma le Formula 1 di quest'anno sembrano già più veloci del previsto: i team hanno subito riguadagnato parte del carico aerodinamico perduto con le modifiche volute dalla FIA per tenere sotto controllo le prestazioni e le sollecitazioni sui pneumatici Pirelli.

Per i progetti 2021 era stata deliberata una semplificazione del fondo e una riduzione della sua superficie, assieme ad alcuni correttivi al diffusore e alle prese d'aria dei freni. Nei mesi scorsi si stimava un taglio della downforce intorno al 10 per cento, abbastanza significativo, ma presto le squadre hanno ritrovato circa la metà di quel valore (4/5%): lo sostiene di Mario Isola, responsabile del programma F1 della stessa Pirelli.

"Non sono sorpreso, sappiamo che in questo le scuderie sono molto abili", ha affermato l'ingegnere italiano dopo le prove collettive. "Guardando ai tempi sul giro, la differenza rispetto allo scorso anno è davvero contenuta. Considerando il tracciato non in perfette condizioni, la riduzione del carico aerodinamico e i carichi di benzina, credo che non vedremo prestazioni così inferiori".

Una ulteriore verifica l'avremo fra pochi giorni, ancora sul circuito di Sakhir, con la prima qualifica del campionato: in quest'occasione i piloti saranno chiamati a spremere il massimo potenziale delle proprie monoposto, senza tattiche o calcoli, e sarà più semplice fare paragoni.

"Nonostante le difficoltà che abbiamo avuto con il COVID, sono contento di quanto deciso lo scorso anno tutti insieme, nel lavorare su due fronti paralleli: ridurre la downforce delle vetture, da un lato, e dall'altro avere gomme più robuste per gestire i carichi aggiuntivi che probabilmente avremo nella seconda parte della stagione", ha aggiunto Isola.

È quindi plausibile che nelle ultime gare in calendario, grazie allo sviluppo di cui beneficeranno, le auto possano battere i tempi sul giro del 2020, confermando ancora una volta la capacità dei team di "rimediare" ai rallentamenti imposti per regolamento. Nel 2022, con la rivoluzione aerodinamica che riporterà in F1 l'effetto suolo, si attende un altro passo indietro a livello cronometrico: si dice di 3 secondi al giro, ma nella realtà, magari, saranno di nuovo meno. Intanto, le attuali macchine potrebbero chiudere la loro carriera come le più rapide di sempre.
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