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19 Apr 2009 [16:00]

Red Bull super, Brawn si conferma
Crisi BMW, Renault, Ferrari

Gli manca solo di portare al primo successo in F.1 la Force India per entrare nella storia del mondiale come il pilota che porta alla vittoria i team piccoli. Quelli di proprietà di un uomo d'affari che vende bevande energetiche e di un indiano che vende birre. Ma se per la Force India siamo certi che la favola non sarà mai scritta, Vettel ha già riempito due libri splendidi per quanto riguarda la cenerentola Toro Rosso (Monza 2008) e la Red Bull (Shanghai 2009). Condizioni meteo simili, gara praticamente uguale. Vettel è dunque il vero nuovo fenomeno sul bagnato della F.1 odierna.

Se con la Toro Rosso il successo fu costruito anche grazie ad una pole realizzata sempre sotto l'acqua, in Cina Vettel ha segnato il primo tempo in qualifica con il sole. La Red Bull, come già sottolineato sabato e in altre occasioni, è la monoposto più competitiva tra quelle non dotate di diffusore. Vettel e Newey, che pure ha sacramentato per la decisione FIA di ritenere legali i profili estrattori di Brawn, Toyota e Williams, hanno zittito coloro che ritenevano che fosse impossibile poter combattere ad armi pari con i team ritenuti "illegali".

La smentita è stata pesante per Ferrari, BMW e Renault. Loro le macchine le hanno sbagliate, la Red Bull no e pur senza diffusore tiene testa alle Brawn. Sia con il sole sia con la pioggia. Il resto sono chiacchere da bar. Vettel è stato magico. Se a Melbourne aveva buttato via un podio certo e a Sepang non aveva trovato il "giusto sentimento", a Shanghai è stato infernale. Era giunto il momento di mettere da parte gli errori e così ha fatto. Mark Webber, più esperto compagno di squadra, ha conquistato un bel secondo posto. Un risultato importante per lui, reduce da una brutta frattura ad una gamba rimediata in una gara ciclistica lo scorso inverno quando un automobilista distratto lo ha investito.

Webber quando è in bagarre tende sempre a commettere errori e anche in Cina non si è smentito. Ma questa volta il mezzo gli consentiva di recuperare e lo ha fatto alla perfezione permettendo alla Red Bull di firmare una storica doppietta. La Brawn è stata ancora protagonista. Jenson Button ha ottenuto il terzo posto disputando una gara accorta. Solo un piccolo lungo innocuo in quell'inferno. Bravo Button, questa prova lo ha completamente sdoganato, un paracarro non avrebbe fatto una corsa del genere... Rubens Barrichello ha avuto un rendimento inferiore a Button, ma ha recuperato un positivo quarto posto.

Bella la reazione delle McLaren. Heikki Kovalainen ha affrontato la corsa nel giusto modo, senza esagerazioni, e questo gli ha portato un proficuo quinto posto. Non si può dire altrettanto per Lewis Hamilton, che ha fatto almeno quattro svarioni, alcuni con testacoda completi. Nervoso, non ha voluto capire che era necessario non interpretare il ruolo dell'eroe a tutti i costi ed ha guidato molto male. A punti Timo Glock con la Toyota (settimo), protagonista di una bella rimonta dall'ultima fila, e Sebastien Buemi. Splendido lo svizzero, che con la Toro Rosso ha sorpassato una serie infinita di piloti dotati di mezzi ben superiori al suo. E anche con un minor carico di benzina di lui.

Buemi ha rischiato grosso quando Vettel davanti a lui ha bruscamente rallentato perché ha visto all'ultimo momento Trulli, il quale procedeva pericolosamente a rilento ai lati della pista dopo l'urto ricevuto da Kubica (dove voleva andare Jarno?). Ma tutto si è risolto con un piccolissimo contatto tra la Toro Rosso e la Red Bull. Buemi ha strabattuto Sebastien Bourdais per tutto il weekend. Il francese si è anche girato in regime di safety-car...

Poco da fare per le BMW. Adrian Sutil stava per portare la Force India al 6° posto, ma a 4 giri dal termine un aquaplaning ha spezzato il suo sogno e il muso della sua vettura. A Monte Carlo lo scorso anno ci aveva pensato Kimi Raikkonen a togliergli un quarto posto che pareva certo, questa volta Sutil ha fatto tutto da solo. La strategia di un solo pit-stop adottata per Fisichella non ha pagato. Delusione per la Williams, con Nico Rosberg mai realmente pungente e Kazuki Nakajima spesso fuori pista. La Renault sembrava poter dire la sua con Fernando Alonso, ma lo spagnolo quando era in zona punti si è girato rovinando tutto. Meglio non dire nulla su Nelson Piquet...

Infine la Ferrari. Che dire. Non avevano portato il Kers per non avere problemi di affidabilità, ma Felipe Massa, protagonista di un notevole recupero nei primi giri tanto da arrivare ad occupare il quarto posto, si è fermato presto per problemi di elettronica. Kimi Raikkonen si difendeva tra la quinta e la decima posizione, ma dapprima ha accusato un calo di velocità nel motore, poi dopo il pit-stop non aveva più grip. E anche in Cina la Ferrari non ha incassato punti.

Massimo Costa

Nella foto, Sebastian Vettel (Photo 4)
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