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7 Lug [10:13]

Russell beffato da Alonso in Austria,
ma lo spagnolo è il suo fan principale

Jacopo Rubino

Stavolta ci è arrivato davvero vicino, mancavano solo tre giri. George Russell era decimo, poi si è arreso al sorpasso di Fernando Alonso, al termine di una lotta bella ed intensa. Anche il Gran Premio d'Austria non è stato quello buono: i primi punti con la Williams sono sfumati di nuovo. Un po' tutto il mondo della Formula 1 ormai sostiene il britannico nella caccia a questo obiettivo, persino fra gli avversari. A cominciare proprio dal suo "giustiziere" a Spielberg, Alonso, che in parco chiuso è andato subito ad abbracciarlo e confortarlo. Già in passato aveva espresso enorme stima verso Russell, indicandolo come la stella del futuro e forse ricordando di aver iniziato l'avventura nel Circus in modo simile nel 2001, con la Minardi che era il team Cenerentola di allora.

Archiviata la delusione per il ritiro nel precedente GP di Stiria, sabato George ha centrato l'ingresso in Q3, già una mini impresa. In gara inizialmente ha perso di terreno, scivolando tredicesimo, ma si è trovato di nuovo in top 10 fino a essere messo sotto tiro da Fernando. "Sono un po' dispiaciuto perché ha disputato un weekend incredibile. Quando ho visto che era in decima posizione, speravo fosse chiunque tranne lui!", ha raccontato con empatia il portacolori Alpine, che non ha avuto vita facile nel piazzare l'attacco. "Io però avevo gomme migliori, più trazione in uscita da curva 3, e ci sono riuscito".

Russell, comunque, vede il lato positivo: ha ingaggiato una vera battaglia al volante di una Williams che sta crescendo. Nel 2019, all'esordio in F1, non poteva far altro che misurarsi con l'ex compagno Robert Kubica. "È sembrato un po' strano, sono qui da tre anni e non ho vissuto così tanti duelli. Mi ha ricordato un po' il periodo delle categorie minori, quando c'erano sempre ruota a ruota", ha affermato. "Ma farlo con una macchina di F1 è molto diverso, per il carico aerodinamico. Non sono così scoraggiato, sinceramente, perché sul giro secco abbiamo fatto un ottimo lavoro ma gli altri erano più competitivi di noi e avrebbero recuperato".

Lo stesso Alonso, ad esempio, poteva partire più avanti se in Q2 non fosse stato ostacolato da Sebastian Vettel al momento di lanciarsi. Quello che per l'asturiano è stato "meglio di niente", un punticino, sarebbe stato quasi un trionfo per Russell. Che, in ogni caso, "avrà le sue chance per podi e vittorie se andasse in Mercedes", ha sottolineato il due volte campione del mondo, divenuto il suo principale sostenitore. La decisione spetta al boss Toto Wolff.

Nella foto, lo scambio di caschi fra Russell e Alonso al GP di Monaco