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2 Mag [20:36]

Spa - Gara - Raddoppiano
Treluyer, Fassler e Lotterer

Marco Cortesi

Si è decisa tutta nell'ultima ora la seconda tappa del WEC 2015 a Spa-Francorchamps. Al termine di una battaglia epica, l'Audi di Benoit Treluyer, Marcel Fassler e André Lotterer ha conquistato un successo sensazionale fatto di aggressività, battaglie e strategia prevalendo sulla Porsche numero 18 di Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb.

Sin dalle prime fasi, le 919 Hybrid sono risultate imprendibili in termini di velocità, e la nuova configurazione dell'Audi ha potuto colmare solo in parte lo svantaggio. Ciononostante, le coupé tedesche hanno performato nettamente meglio a gomme vecchie: un elemento decisivo nel tentativo di effettuare doppi stint, cosa non riuscita al team Manthey.

L'Audi numero 7 si è riportata davanti con André Lotterer grazie ad uno stop più corto, a due ore dal termine. Poi Benoit Treluyer, è andato alla caccia di Marc Lieb. Sensazionale la battaglia tra i due, che si sono scambiati più volte la leadership arrivando anche al contatto. Dopo essere riuscito a prevalere, il francese ha allungato, facendo la differenza con un'efficacia mostruosa nel traffico. E, alla fine, anche la team manager Leena Gade ci ha messo del suo, con la scelta uno stint corto finale, senza cambio gomme, per mantenere la posizione. Decisione (come spesso le accade) perfetta.

Due stint e 10 giri sono stati completati da Treluyer con lo stesso treno di gomme, senza pagare troppo in termini di tempi sul giro: un elemento che anche per Le Mans sarà decisivo. Non che la vettura di Ingolstadt, sulla carta a basso carico, fosse in difficoltà nelle parti più tecniche, anzi. Proprio nel secondo settore, quello più lento, le R18 facendo la differenza, evidenziando le performance non solo dell'aerodinamica modificata, ma anche delle sospensioni anteriori riviste e della frenata.

Indietro sia la R18 numero 8, fermata da problemi elettronici e da un'uscita di pista finale, sia le altre Porsche. Nick Tandy (al via insieme a Nico Hulkenberg e Earl Bamber) è stato spedito subito a muro da un contatto con il compagno di colori (in GT) Kevin Estre, mentre la vettura di Mark Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley ha patito problemi con la sospensione posteriore, oltre che prendere un drive-through per un taglio del neozelandese attraverso... una postazione dei commissari!

Mai in gara le Toyota. Vuoi per le scarse performance a livello di motore, vuoi per le difficoltà di set-up con un marcato sottosterzo, le TS040 hanno segnato il passo, rendendosi pericolose solo alla partenza grazie alla grande potenza del loro sistema ibrido. Poi, sono arrivati anche diversi problemi elettronici, con un'interferenza che portava all'irregolare funzionamento dell'acceleratore sulla macchina Campione del Mondo di Sebastien Buemi e Anthony Davidson. La Toyota superstite ha potuto lottare (perdendo) solo contro l'Audi di "serie B" schierata per Marco Bonanomi, Filipe Albuquerque e René Rast. Dotata del pacchetto ad alto carico, rivelatosi complessivamente molto meno performante, la vettura numero 9 ha terminato quarta.

In LMP2 si è vista una chiara superiorità del team Jota. La Gibson della scuderia britannica, trasparente al fine dei punti perché non prende parte a tutto il WEC, ha potuto contare sul superbo duo composto da Harry Tincknell e Mitch Evans, in grado di "neutralizzare" tranquillamente anche eventuali errori del patron Simon Dolan, oltre ad una penalità per partenza anticipata. Le speranze della Ligier e di Rusinov-Canal-Bird vincitrice a Silverstone sono state mandate in fumo dalla rottura del propulsore Nissan: secondi di classe, e ora primi in campionato sono ora i compagni di team Yacaman-Derani-Gonzalez.

In GTE-Pro, l'Aston Martin ha vinto... con penalità. Dopo aver messo in pista nelle prime fasi la stessa superiorità delle qualifiche, Fernando Rees, Alex MacDowall e Richie Stanaway erano stati ripresi da un immenso Gimmi Bruni. Nulla ha però potuto la Ferrari, fermata da una penalità per un'irregolarità ai box. Nel corso dell'ultima sosta, i meccanici sono andati oltre la striscia rossa di metà pit-lane per recuperare una gomma "scappata" prendendosi una sanzione da 1 minuto. Seconda ha così concluso la Porsche di Richard Lietz e Fred Makowiecki. Il duo austro-francese, con un passo gara elevatissimo, ha messo una pezza alle difficoltà della Porsche 911, precedendo i "gemelli" Estre/Muller. Fuori dai giochi Davide Rigon e James Calado, che si sono a tratti inseriti in seconda posizione. Un contatto in ingresso box con Rigon al volante e una successiva penalità li hanno spediti indietro.

In GTE-Am l'Aston polesitter di Pedro Lamy, Mathias Lauda e Paul Dalla Lana ha conquistato una netta affermazione, la seconda consecutiva. KO per un contatto con conseguente uscita di pista la Corvette Larbre di Ruberti-Roda-Poulsen. Incidente nelle prime fasi con il gentleman Roald Goethe al volante per la Vantage numero 96 che vede al via anche Francesco Castellacci.

Sabato 2 maggio 2015, gara

1 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron) - Audi - 176 giri
2 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 13"424
3 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
4 - Rast-Albuquerque-Bonanomi (Audi R18) – Audi - 2 giri
5 - Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 3 giri
6 - Hulkenberg-Tandy-Bamber (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 3 giri
7 - Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18 e-tron) - Audi - 8 giri
8 - Davidson-Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 14 giri
9 - Dolan-Tincknell-Evans (Gibson 015S-Nissan) – Jota - 15 giri
10 - Yacaman-Derani-Gonzalez (Ligier JSP2-Nissan) - G Drive - 16 giri
11 - Amberg-Ragues-Webb (Morgan-Sard) – Morand - 17 giri
12 - Howson-Bradley-Tandy (Oreca-Nissan) - KCMG - 17 giri
13 - Panciatici-Chatin-Capillaire (Alpine-Nissan) - Signatech - 17 giri
14 - Leventis-Watts-Kane (Dome-Nissan) - Strakka - 20 giri
15 - Nicolet-Maris-Merlin (Ligier JSP2-Nissan) – OAK - 24 giri
16 - MacDowall-Rees-Stanaway (Aston Martin Vantage)- Aston Martin - 25 giri
17 - Lietz-Makowiecki (Porsche 911) - Manthey - 25 giri
18 - Muller-Estre (Porsche 911) - Manthey - 25 giri
19 - Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 25 giri
20 - Turner-Mucke-Bell (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 26 giri
21 - Nygaard-Sorensen-Thiim (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 26 giri
22 - Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 26 giri
23 - Brown-Fogarty-Van Overbeek (HPD) - Extreme Speed - 27 giri
24 - Dalla Lana-Lamy-Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 28 giri
25 - Perrodo-Collard-Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 28 giri
26 - Shaitar-Bertolini-Basov (Ferrari 458) – SMP - 29 giri
27 - Ried-Al Qubaisi-Bachler (Porsche 911) - Proton - 30 giri
28 - Dempsey-Long-Seefried (Porsche 911) - Dempsey - 31 giri
29 - Castellacci-Goethe-Hall (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 38 giri
30 - Sharp-Dalziel-Henemeier (HPD) - Extreme Speed - 42 giri
31 - Rusinov-Canal-Bird (Ligier JSP2-Nissan) - G Drive - 52 giri
32 - Griffin-Cameron-Mortimer (Ferrari 458) – AF Corse - 48 giri
33 - Roda-Ruberti-Poulsen (Corvette C7-R) - Larbre - 115 giri
34 - Trummer-Liuzzi-Klien (CLM P1-AER) - ByKolles - 130 giri