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31 Gen [21:40]

Tutte le curiosità tecniche da Jerez

Filippo Zanier

Si sono da poco conclusi quattro giorni di test in cui, tra soddisfazione per alcuni e frustrazione per altri, le vetture 2014 hanno finalmente mostrato il loro vero volto. Molto cambierà ancora da qui ai test del Bahrein, e ancora di più in vista del primo GP a Melbourne, ma le F.1 2014 che sono scese pista a Jerez hanno comunque mostrato alcune soluzioni tecniche insolite e interessanti, che vale la pena analizzare.



Williams/1: Profilo inferiore "nascosto"
Pur senza arrivare ai livelli di sofisticazione della McLaren, in Williams sembrano aver curato con grandissima attenzione la zona del retrotreno.
Al fine di recuperare almeno parte del carico perso con l'eliminazione del "beam-wing", il team di Grove ha aggiunto due profili alari (indicati dalle frecce) ai lati del crash-box, solidali con le paratie dell'alettone posteriore.
I due flap vanno in pratica a ricreare il profilo inferiore, ormai vietato, dell'alettone. Lo fanno però in un'area dove il regolamento lo consente, cioè appena al di sopra della faccia superiore dell'estrattore, così in basso che risultano nascosti nella vista da tergo.
Questo posizionamento non permette al profilo di diventare quasi un tutt'uno con i triangoli delle sospensioni come accadeva fino al 2013, ma riesce comunque a garantire carico supplementare, anche grazie all'integrazione delle sue funzioni con quelle di un piccolo profilo soffiato nella parte alta del diffusore, anch'esso visibile nella foto.



Williams/2: Pance scavate in profondità
Avrà anche prese d'aria generose, ma per il resto le pance della FW36 sono state oggetto di un grande lavoro per rendere l'installazione dei componenti interni il più compatta possibile. Questo ha permesso di scavare le fiancate in profondità, lasciando libero un canale che favorisce il transito dell'aria verso il retrotreno, agendo in sinergia con il grosso deviatore verticale. La soluzione, la cui prima iterazione si deve alla Ferrari con la F92 del 1992, era stata riproposta recentemente dalla Toro Rosso con la STR7 del 2012.



Red Bull: ecco da dove "pesca" l'S-Duct
Se in occasione della presentazione della vettura vi avevamo svelato che la Red Bull utilizza anche quest'anno l'S-Duct (qui l'articolo), oggi siamo in grado di mostrarvi anche l'ingresso del condotto che dalla parte inferiore della scocca porta l'aria verso la parte superiore del muso. Evidenziato in giallo, è piazzato immediatamente davanti all'area della centina, come avevamo anticipato. Interessante notare che una paratia verticale all'interno del condotto crea un piccolo canale laterale (presente su entrambi i lati della vettura) che presumibilmente porta aria fresca a centraline ed elettronica.



Sospensione posteriore a diedro negativo per la Force India
Ha stupito l'insolita soluzione studiata dalla Force India per il triangolo superiore della sospensione posteriore. Invece che incontrarsi in corrispondenza dell'attacco al portamozzo, infatti, i due bracci del triangolo convergono prima, in corrispondenza di un grosso bulbo sagomato aerodinamicamente e posizionato più in alto del portamozzo stesso; questo viene poi raggiunto tramite un corto braccio singolo, angolato verso il basso.
Uno dei vantaggi di una soluzione del genere è la libertà che lascia ai progettisti nel disegno della sospensione: inclinazioni estreme dei triangoli, utili per lasciare più spazio libero ai flussi aerodinamici, diventano praticabili visto che possono essere poi recuperate grazie al diedro negativo.



McLaren/1: camini per raffreddare
Se le vetture motorizzate Mercedes sono quelle che hanno coperto più chilometri in questi primi test il merito è senza dubbio della Power Unit realizzata dagli uomini di Stoccarda, ma anche la prudenza usata da Mercedes e McLaren nella scelta delle soluzioni di raffreddamento ha giocato la sua parte.
La scuderia di Woking, in particolare, ha abbinato prese d'aria di grandi dimensioni a sfoghi a camino in carbonio che si innalzano agli angoli delle pance. Più vicine all'abitacolo, poco dietro alla testa del pilota, appaiono invece delle branchie, anch'esse utili a smaltire l'aria calda in arrivo dalla zona dei radiatori.



McLaren/2: un laser sul muso!
Con un numero di giri più che soddisfacente macinato nella quattro giorni di prove, McLaren venerdì si è potuta permettere di montare sul muso uno speciale rilevatore laser. Piazzato sulla parte sinistra del muso e rivolto verso la paratia dell'alettone anteriore, aveva il compito di monitorare e misurare con precisione i movimenti dell'ala stessa.



Ferrari con la doppia soffiatura sul diffusore
Alla ricerca della downforce perduta al posteriore,quasi tutti team hanno inserito all'estremità più arretrata del diffusore un soffiaggio realizzato grazie a un piccolo profilo aggiuntivo. In quell'area la scuderia di Maranello è stata ancora più aggressiva, inserendo due mini-profili a cascata che realizzano un doppio soffiaggio, come mostrato dall'immagine qui sopra. La linea curva gialla sulla sinistra evidenzia l'andamento del profilo centrale, mentre nell'ingrandimento a destra è possibile apprezzare i due flap che sormontano il bordo dell'estrattore.
L'immagine mostra inoltre il semiasse carenato e un assetto della vettura con molto "rake", cioè molto picchiato sull'anteriore, caratteristica vincente delle Red Bull delle ultime stagioni.



Mercedes/1: Sospensioni aerodinamiche
Grandissimo il lavoro fatto dalla Mercedes per profilare i triangoli delle sospensioni a tutto vantaggio dell'aerodinamica. Nell'immagine è evidente come il braccio più avanzato del triangolo superiore sia montato in posizione ravvicinatissima al tirante dello sterzo e con identica incidenza, in modo che le due parti vadano a formare un'unica superficie.
Per quanto riguarda il triangolo inferiore, invece, Tim Goss ha optato per attacchi dei due bracci ravvicinatissimi, in modo che dopo una breve tratto iniziale i due elementi si possano unire in un profilo unico.



Mercedes/2: Airscope a fette
Rinfrancata dal record di chilometri coperti, nell'ultima giornata di test la Mercedes si è presa anche il lusso di testare una versione più complessa dell'airscope della W05, divisa in varie porzioni. All'interno della presa a periscopio sono apparse diverse paratie popolate da sensori, che l'hanno divisa in almeno quattro canali. Con molti più elementi da raffreddare rispetto alle scorse stagioni, è evidente l'importanza di riuscire a direzionare aria fresca dove più serve, e a Brackley non vogliono lasciare nulla al caso.



Marussia/1: Pilone centrale in stile McLaren
Arrivata a Jerez in fretta e furia, la Marussia MR03 non ha slogato mascelle in quanto a novità proposte, ma con la sua linea filante è parsa comunque un passo avanti rispetto alla rivale diretta, la Caterham CT05.
Sulla vettura del team gestito da John Booth ci sono comunque soluzioni che vale la pena sottolineare, a partire dal supporto dell'alettone posteriore che ricorda quello già visto sulla McLaren. Anche in questo caso, infatti, si è scelta la soluzione a pilote singolo, che sopra lo scarico si divide in una forma a diapason rovesciato. Leggermente profilato, questo supporto dovrebbe coadiuvare il monkey-seat nello spingere i gas di scarico verso il lato inferiore del flap.
Si nota anche la presenza sul cofano motore, in corrispondenza della pinna, di una presa d'aria destinata a portare un po' di fresco nella zona del turbo, come già visto anche sulla Ferrari F14 T e sulla Sauber C33.



Marussia/2: Pannelli intercambiabili ai lati dell'abitacolo?
È ancora senza una spiegazione, ma una delle cose più strane viste a Jerez è apparsa sulla Marussia: la superficie ai lati dell'abitacolo mostra infatti una insolita sagomatura, come se nella monoscocca fosse stato ricavato un incavo che è stato poi riempito con l'applicazione di un pannello.
Una delle possibili spiegazioni, visto che questo pannello presenta un'appendice aerodinamica, è che il team si voglia lasciare aperta la possibilità di cambiare più volte la configurazione di questa zona provando profili diversi alla ricerca del miglior compromesso. La risposta la avremo soltanto tra due settimane in Bahrain.

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