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30 Nov 2017 [16:24]

Vasseur e le aspettative Sauber
dopo l'accordo con Alfa Romeo

Jacopo Rubino - Photo4

Alfa Romeo e Sauber, il matrimonio è fresco di ufficialità. Uno scenario impossibile da immaginare soltanto sei mesi fa, quando sotto la guida della criticata Monisha Kaltenborn la scuderia svizzera aveva firmato per avere la power unit Honda nel 2018. Al ponte di comando è poi salito Frederic Vasseur, è tutto è cambiato: la decisione di restare con i propulsori Ferrari ha aperto la porta a una collaborazione su larga scala con la galassia FCA, mentre la Sauber proseguiva un processo di rafforzamento sotto la nuova proprietà di Longbow Finance. E a Hinwil è tornato l’entusiasmo.

“Mi sento orgoglioso del team, non è facile la vita in fondo alla griglia. Il progetto è partito molto in ritardo, sono felice che l’intero gruppo sia rimasto così motivato. Stiamo migliorando e siamo sulla buona strada, sia in pista che in sede. Ci sono progressi ben visibili, piccoli ma costanti. I risultati sono sempre frutto di dettagli, se c’è la motivazione tutto il resto arriva. A questo credo fermamente, soprattutto quando hai l’occasione di unirti a un partner come Alfa Romeo”, ha commentato a Formula1.com il manager francese, già team principal Renault e patron (insieme a Nicolas Todt) della ART Grand Prix protagonista tra GP3 e F2.

La Sauber ha dovuto stringere i denti in questo 2017, affrontando il Mondiale con la vettura meno competitiva del lotto. I 5 punti conquistati da Pascal Wehrlein a Barcellona e Baku sono stati quasi due piccoli miracoli, ma sulla distanza non sono bastati nemmeno a tenere dietro la McLaren-Honda. “La macchina è stata realizzata in grosso ritardo, recuperare non era semplice. In più la decisione di utilizzare il motore Ferrari 2016 non è stata d’aiuto, ma sapevo tutto ciò già prima di firmare. Alla fine è stata una buona sfida”, ha spiegato serenamente Vasseur. Che non cerca alibi: “Non si può puntare il dito su un singolo fattore, quando sei ultimo bisogna prestare attenzione ad ogni aspetto”.

Tecnicamente parlando, l’avvicinamento al prossimo campionato parte da basi più solide: “Con il progetto 2018 siamo dentro i tempi, ma ovviamente saranno i primi test a Barcellona a dirci quale sia il nostro livello. Siamo carichi di aspettative, credo che abbiamo fatto alcune scelte di peso. Innanzitutto sul motore: avere il Ferrari in versione 2018 significherà poter fare un passo avanti significativo. La macchina avrà una filosofia completamente diversa”.

Rimane da sciogliere il nodo piloti: certa la presenza di Charles Leclerc, pupillo Ferrari che ha dominato l’edizione appena conclusa della F2, c’è l’attesa di scoprire chi sarà al suo fianco. Vasseur innanzitutto chiarisce: “Abbiamo bisogno di qualcuno che si adatti ai nostri piani. Il caso peggiore sarebbe avere un pilota convinto di diventare subito campione del mondo!”. Sarà ancora Marcus Ericsson, vicino alla proprietà svedese, o l’italianità Alfa Romeo (e Ferrari) sarà il lasciapassare per il nostro Antonio Giovinazzi? “Dovrò prendere presto una decisione. Ne parleremo”.
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