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7 Feb 2023 [12:34]

Analisi tecnica Sauber Alfa Romeo C43
Pance compatte e push rod al posteriore

Michele Montesano

Finalmente, dopo la presentazione di tre livree, è stata svelata la prima vera monoposto della stagione 2023 di Formula 1. Si tratta dell’Alfa Romeo C43, l’ultima vettura della dinastia che lega Sauber con il glorioso marchio italiano. La quasi stabilità regolamentare ha permesso ai tecnici di Hinwil di evolvere il concetto base della già buona C42. Il lavoro si è concentrato nelle aree in cui la monoposto della passata stagione ha mostrato più di qualche criticità, come il retrotreno e la sezione del cofano motore.

Muso corto e sospensione push rod

Gli uomini diretti da Jan Monchaux hanno introdotto le prime novità già nel musetto della C43. Pur appoggiandosi sempre al secondo elemento dell’alettone anteriore, il muso presenta una forma più squadrata e tozza per poi creare uno svasamento nella sezione conica, in modo da ridurre la resistenza all’avanzamento. Immutata l’ala anteriore, identica all’ultima evoluzione della passata stagione, con il profilo principale leggermente a cucchiaio per incrementare il carico aerodinamico.



Confermata la scelta di utilizzare la sospensione anteriore a schema push rod e il puntone inclinato in avanti. I triangoli sono disallineati fra loro con il braccio superiore che presenta una diversa inclinazione: l’anteriore è ancorato a filo con la scocca, al fine di migliorare la stabilità della monoposto, rispetto al posteriore. Si è così cercato di imitare quanto fatto da Red Bull con il suo sistema anti dive. Il tirante dello sterzo è allineato al triangolo inferiore, con l'obiettivo di pulire la zona che andrà a investire la sezione centrale della monoposto.

Airbox ridisegnato e pance rastremate

È la zona centrale quella che ha subito più modifiche. Partendo dal nuovo Airbox che, pur mantenendo il profilo a lama, presenta 4 canalizzazioni: le 2 inferiori alimentano il motore mentre le superiori il radiatore delle componenti accessorie della Power Unit Ferrari. Tale scelta si è resa obbligatoria per seguire le nuove normative, in seguito al capottamento di Guanyu Zhou avvenuto nel GP di Silverstone. Rivisti anche gli specchietti retrovisori, ora più grandi per regolamento, e sorretti da due profili orizzontali e verticali per meglio indirizzare i flussi sulle fiancate.



Totalmente nuove le pance, ora più compatte per migliorare l’efficienza aerodinamica esterna e la fluidodinamica interna. Le bocche delle fiancate, in stile Ferrari, sono ora più strette e si sviluppano in orizzontale. In Sauber però hanno rinunciato al concetto di doppio fondo, utilizzato sulla C42, per seguire la filosofia Red Bull. Più compatte e alte all’inizio, per posizionare i pacchi radianti più in verticale, le pance scendono repentinamente verso il pavimento della monoposto aumentando così l’afflusso di aria verso la zona Coca Cola.



Anche il cofano motore riprende quanto visto sulla RB18. Leggermente bombato subito dietro l’abitacolo, la sezione si riduce in corrispondenza delle bancate del motore, per poi allargarsi a megafono soffiando aria verso il retrotreno. La C43 presenta inoltre 2 griglie per evacuare il calore generato dalla Power Unit di Maranello, disposte sulle pance e sui fianchi del cofano motore.



Difficile parlare di fondo piatto, in queste occasioni si tende a mascherare sempre una zona così importante della monoposto. I canali Venturi, posti sotto l’ingresso delle pance, presentano una forma fin troppo convenzionale. Mentre il bordo del marciapiede è dotato di 9 generatori di vortici, inclinati di 45° rispetto al piano stradale, per generare l’effetto downwash utile a creare le differenze di pressione e l’effetto minigonna. Ovviamente la reale versione del fondo piatto la potremo osservare solamente in occasione dei test pre stagionali.

Retrotreno con push rod e nuova Beam Wing

Così come accaduto già l’anno scorso, i tecnici della Sauber hanno realizzato la loro scatola del cambio anziché utilizzare quella studiata dalla Ferrari. Tale scelta ha permesso una maggior libertà progettuale del retrotreno, da sempre zona nevralgica per la stabilità e l'efficienza della monoposto. Così come la C42, anche la nuova vettura di Hinwil adotta al posteriore uno schema push rod. I triangoli disallineati fra loro, assieme alla pulizia dei cinematismi, permettono di incrementare la zona che porta all’estrattore. Tale scelta, però, comporterà un lavoro supplementare di messa a punto per il bilanciamento complessivo della Formula 1 elvetica.



Se l’alettone posteriore, sorretto dal doppio pilone, pare immutato rispetto a quello della precedente monoposto, la beam wing è stata ridisegnata. Nello specifico l’elemento superiore presenta un bordo d’uscita frastagliato. Tale soluzione, lavorando in sinergia con l’aria calda proveniente dal cofano motore, incrementa l’effetto di espansione dello scivolo dell’estrattore generando, così, maggior carico aerodinamico sull’asse posteriore.



Con la nuova monoposto Alfa Romeo, oltre a migliorare alcuni concetti chiave della C42, i tecnici hanno cercato di correggere le lacune emerse nella scorsa stagione. Inoltre si è lavorato per estremizzare la riduzione del peso con l’uso della vernice nera opaca al posto del bianco. L’obiettivo resta quello di migliorare l’ottimo sesto piazzamento in classifica costruttori ottenuto al termine del 2022.
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