formula 1

Imola - Piastri penalizzato
Le Ferrari in seconda fila

Era nell'aria e puntualmente è arrivata. Oscar Piastri ha rovinato la sua eccezionale prestazione in qualifica, che lo av...

Leggi »
formula 1

Imola - Qualifica
Verstappen non fa prigionieri

Max Verstappen e la Red Bull erano in difficoltà fino al terzo turno libero di questa mattina. Stavano lavorando sodo in base...

Leggi »
indycar

Indy 500, Qualifica 1
Dominio del team Penske

Team Penske mostruoso nel primo giorno di qualifica per la Indy 500. Le tre vetture del Capitano, dopo tre anni di qualifiche...

Leggi »
GT World Challenge

Sprint a Misano – Gara 2
Weerts-Vanthoor fendono la notte

Michele Montesano - Foto Speedy BMW ha proseguito a dettare legge a Misano. Anche con il calare della notte la M4 GT3 si...

Leggi »
GT2 Europe

Misano – Gara 1
Gorini-Tamburini nel segno del Tridente

Michele Montesano - Foto Speedy Maserati ha vinto la gara di casa a Misano del Fanatec GT2 European Series. Leonardo Gorini e...

Leggi »
GT World Challenge

Sprint a Misano – Gara 1
Rossi e Martin concedono il bis

Michele Montesano - Foto Speedy A meno di un anno di distanza, Valentino Rossi e Maxime Martin sono tornati sul gradino più ...

Leggi »
15 Mar [12:03]

Anteprima GP Australia
Mansell e quella gomma esplosa...

Carlo Baffi

Il prossimo 20 marzo, il Gran Premio d’Australia darà il via alla nuova stagione di Formula Uno. Una gara anomala quella australiana, su un tracciato cittadino che nasconde parecchie insidie e non è mai stato avaro di suspense. Esattamente 30 anni fa, nel 1986, andava in scena una delle edizioni più rocambolesche del gran premio nella terra dei canguri, con un epilogo entrato di diritto nella storia del motor sport. Quando il 26 ottobre il Circus arriva ad Adelaide, prima città ad ospitare il GP d’Australia (dal 1996 si correrà a Melbourne) il mondiale di F.1 è all’ultimo atto e vede in lotta per il titolo tre piloti: Nigel Mansell capoclassifica con 70 punti, seguito da Alain Prost a quota 64 e Nelson Piquet a 63.

Il primo ed il terzo sono compagni alla Williams-Honda e la loro accesa rivalità all’interno della scuderia, ha finito per favorire il ritorno di Prost, con la sua McLaren. Se le due Williams, hanno conquistato 9 successi nel corso della stagione, la McLaren ha vinto solo 4 volte con il francese, che però è andato 7 volte a podio, accumulando punti preziosi, che ora gli permettono di giocare il ruolo del terzo incomodo. In qualifica Mansell e Piquet, confermano la superiorità della loro monoposto, occupando la 1^ fila, con l’inglese autore della pole. Al via, ecco il primo colpo di scena, con Ayrton Senna che scatta come un missile da dietro e porta la sua Lotus-Renault al comando. Lo spunto del brasiliano però dura pochissimo, Piquet lo supera e gli soffia leadership, mantenendola solo per quattro passaggi.

Rosberg al suo ultimo GP, lo attacca e porta così la sua McLaren davanti a tutti. Il pilota carioca accusa il colpo e quando incappa in un testa coda, deve cedere la sua posizione anche a Mansell. Prost intanto, partito dalla seconda fila, ha la meglio su Mansell, al quale basta il terzo posto per laurearsi campione e che a sua volta ha la meglio su Piquet, incappato in un testa coda. Tutto ormai pare giocare a favore del britannico della Williams, soprattutto quando al 32° giro, Prost rientra anticipatamente ai box, vittima di una foratura alla gomma anteriore destra. Gli è stato fatale un leggero contatto con la Benetton di Gerhard Berger e la sua sosta si allunga complice la sostituzione dei quattro pneumatici e la difficoltà ad inserire un cerchione.

Il “Professore”, torna in pista quasi rassegnato, ma non sa che la mossa della sua scuderia si rivelerà decisiva. Al 63° passaggio infatti, Rosberg abbandona la leadership ritirandosi per via del dechappamento di una gomma. E’ il segno inequivocabile che le Goodyear non possono resistere per tutti gli 82 giri previsti, malgrado il costruttore statunitense avesse assicurato il contrario. Le due Williams procedono così indisturbate al comando, con Piquet che ha sopravanzato Mansell, incuranti della minaccia che puntualmente si materializza alla 64esima tornata.

La gomma posteriore destra della monoposto anglo-giapponese esplode in pieno rettilineo. In un istante il “Leone” vede sfumare il sogno iridato e si vede costretto a governare una vettura impazzita che viaggia a circa 200 km orari tra fumo e scintille. Fortunatamente l’inglese riesce a rallentare la sua corsa e ad arrestarsi poco prima di impattare contro le barriere. “Potrei non essere vivo – racconterà poi Mansell tra le lacrime – scoppiata la gomma, ho perso il controllo, se davanti a me ci fosse stato qualcuno, l’incidente sarebbe stato terribile.” A questo punto al box Williams scatta l’allarme rosso. Patrick Head, responsabile in pista del team (Frank Williams assente, è ancora convalescente del tremendo incidente automobilistico, avuto mesi prima), richiama Piquet per montare nuove coperture.

Ma ormai la frittata è fatta. Prost passa al comando e quando il brasiliano torna in pista è ormai imprendibile. Il “Professore” percorre gli ultimi passaggi rallentando il ritmo, ma con il timore di rimanere a corto di carburante. La sua ansia crescente, con 150 battiti al minuto, scompare quando taglia vittoriosamente il traguardo, davanti a Piquet ed al ferrarista Stefan Johansson. Ancora incredulo dell’impresa, Prost può così festeggiare la conquista della sua seconda corona iridata, riconfermandosi Campione.

Inutile dire che alla Williams regna una grande amarezza. Mansell assolve i propri tecnici, puntando come Piquet il dito contro la Goodyear, che però rimanda tutto al mittente: “ Le gomme erano collaudate – dichiara il portavoce Barry Griffith – e solo due delle vetture da noi equipaggiate, hanno registrato degli inconvenienti. Solo dopo aver esaminato le gomme di Rosberg e Mansell, potremo dire cosa è accaduto”. Parole che non scagionano affatto il gommista americano, i cui tecnici al momento del ritiro di Rosberg, pensavano si trattasse di una banale foratura. Tesi di cui si sono fidati ciecamente al muretto della Williams, a cui è rimasto in mano solo un pugno di mosche.