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15 Mag 2025 [19:26]

Antonelli e la gara di casa
"Io e Russell uniti per
fare crescere la Mercedes"

Da Imola - Massimo Costa

E' arrivato all'autodromo di Imola direttamente da casa, a Bologna, dove la sera precedente non si è tirato indietro nello scendere in piazza per festeggiare la conquista della Coppa Italia della squadra della sua città. Verso le 13, il 18enne Andrea Kimi Antonelli si è fatto vedere all'hospitality Mercedes, ha scambiato qualche parola con lo staff tecnico, poi si è sottoposto agli incontri con i vari media nazionali e internazionali. E verso sera tornerà a Bologna per festeggiare il compleanno della sorellina che spegnerà dieci candeline.

Ma non rimarrà nella sua cameretta, si rimetterà in macchina, direzione Imola per soggiornare con la squadra. "Deve essere come fosse in un qualsiasi altro circuito europeo o extra europeo, questo per mantenere viva la concentrazione", hanno fatto sapere dalla Mercedes.

E' il suo primo Gran Premio di F1 su un circuito amico, lo si può definire il suo cortile per averlo frequentato fin da bambino assieme al padre, che ha sempre gestito una squadra per vetture Turismo e GT, correndo a sua volta. In Mercedes, qualcuno ha paragonato Antonelli al Fernando Alonso dei primi passi in F1 in quanto a intelligenza, velocità, capacità nel fornire le giuste indicazioni tecniche alla squadra. Un accostamento notevole per il 18enne approdato nel mondo dei Gran Premi lo scorso marzo.

"Per me sarà senza dubbio un fine settimana speciale, a livello emotivo e mentale, perché questo è il GP di casa e qui ci saranno i miei amici, la famiglia, e penso che questo influirà. Ma cercherò di rimanere concentrato, alla fine sono sicuro che quando salirò in macchina tutto il contorno svanirà. Imola è anche il mio circuito preferito, molto tecnico, di vecchio stampo, che concede pochi margini di errore. Una bella sfida insomma".

Antonelli ha le idee chiare. Sa di essere sotto i riflettori per le belle prestazioni ottenute nei primi sei GP stagionali e che dopo la magica pole nella qualifica Sprint di Miami, l'attenzione su di lui si è decuplicata, anche grazie al bel documentario lanciato nei giorni scorsi da Netflix in collaborazione con Mercedes e What's app interamente a lui dedicato.



"Col team sta andando bene, sto cercando di portare positività e mi hanno fatto sapere che con me è arrivata una boccata d'aria fresca. La pressione? Non è facile, ma fin da piccolo l'ho avuta gareggiando in kart e poi nelle formule addestrative, in F1 è certamente maggiore, ma per me è una motivazione per fare meglio. Poi, il team mi è vicino, la famiglia mi aiuta, sono piccole cose, ma che mi aiutano ad andare in gara più rilassato".

L'avventura in F1 di Antonelli è praticamente iniziata un annetto fa quando la Mercedes gli ha dato la chance di iniziare a guidare in test privati le monoposto di un paio di anni fa. Di tempo e di chilometri ne sono trascorsi non pochi e oggi Andrea si sente più sicuro, più maturo: "Sono cambiato rispetto alle prime prove private e le prime gare, sento di avere maggiormente in mano la situazione. Poi, è arrivato lo scorso appuntamento di Miami e su quel tracciato cittadino mi sono tolto un grande peso perché ho fatto un importante step in qualifica, ma devo ancora crescere in gara".

Il compagno di squadra di Antonelli è George Russell che in Mercedes ha di fatto raccolto l'eredità lasciata da Lewis Hamilton, trasferitosi in Ferrari. Per l'nglese, Antonelli è come un fratello minore, il rapporto è positivo e quando il rookie bolognese lo ha battuto in qualifica a Miami, George gli ha mostrato grande affetto raggiugendolo nella stanza che ha all'interno dell'hospitality Mercedes per complimentarsi e scambiare due parole con lui. Russell e Antonelli stanno cercando di far crescere la W14:

"Io e George abbiamo uno stile di guida abbastanza simile, le sensazioni che riportiamo al team sono uguali e questo aiuta la squadra a crescere. Se avessimo opinioni differenti potremmo mandare in crisi gli ingegneri, che non saprebbero quale strada prendere, invece fino ad ora c'è sintonia, siamo chiari su quelli che ci trasmette la vettura ed è estremamente positivo. Dove dobbiamo migliorare? Prima di tutto devo crescere io, però non nascondo che la W14 a volte ci trasmette un fastidioso sottosterzo, con la conseguente difficoltà di poter impostare al meglio la traiettoria nelle curve. A Imola avremo alcuni aggiornamenti ben mirati e speriamo di compiere un passo in avanti".

Antonelli ha poi parlato degli amici: "Sono molto contento del rapporto con loro, siamo in cinque o sei, sono sempre gli stessi da qualche anno. Temevo che con il mio arrivo in F1 qualcosa sarebbe cambiato. Invece no, mi trattano come prima e per me questo è molto importante. Passare del tempo con loro dopo le gare mi permette di scaricarmi, di liberarmi per un po' dal motorsport. A Imola, oggi c'è tutta la mia classe che ho invitato, anche la professoressa di economia".

La fase di crescita è costante, Andrea sa bene che ci vuole ancora tempo per raggiungere certi livelli: "Mi manca ancora di mettere tutto insieme nel corso di un weekend. Magari non facevo la qualifica bene e andava meglio la gara, o il contrario. Ci sono situazioni durante i Gran Premi che ancora non so bene come gestire. Per esempio, sto imparando sempre più l'utilizzo delle gomme in occasione delle qualifiche e Miami sotto questo aspetto è stato importante. In gara invece, proprio a Miami ho avuto diffcoltà perché in traiettoria c'erano molti pezzetti di gomma che raccoglievo, come gli altri piloti, ma non riuscivo a ripulirla adottando una guida diversa. Per questo motivo, mancava il grip ed ho perso posizioni. A Imola, l'asfalto è molto diverso rispetto a Miami, ci sarà anche una nuova mescola, vedremo come andrà".
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