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16 Set 2011 [16:46]

Audetto promuove l'espansione
mondiale della Auto GP per il 2012

Continua a mietere consensi il piano di espansione dell’Auto GP. La serie per il 2012 ha annunciato un calendario allargato ad otto eventi, con tre trasferte oltreoceano in Brasile, Stati Uniti e Giappone, che ne faranno l’unico campionato per monoposto oltre alla F.1 a toccare tre continenti. Un programma ambizioso, che sta incontrando approvazione fino ai piani più alti del motorsport. L’ultimo in ordine di tempo ad esprimere il suo appoggio all’organizzazione è stato Daniele Audetto. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni nel mondo dei motori, Audetto frequenta le stanze dei bottoni della Formula 1 da quasi 40 anni.

Già direttore sportivo Ferrari nel 1977, l’anno del titolo mondiale di Niki Lauda, il piemontese negli anni ha ricoperto ruoli di management sia sportivo che economico ai più alti livelli in Lamborghini, Arrows, Renault e Super Aguri, esperienze che oggi ne fanno uno degli uomini più ascoltati del paddock. Audetto, che attualmente vive in Spagna, ha colto l’occasione della gara di Valencia per fare visita all’Auto GP e si è intrattenuto con Enzo Coloni proprio per discutere dei piani della serie per il 2012. Ecco quindi come il suo occhio critico valuta il campionato:

“Nella mia esperienza in F.1, ho sempre notato come quest’ultima catalizzi almeno il 90 per cento dell’interesse che gira attorno al mondo del motorsport. Questo per il Circus è un bene, ma può rappresentare un problema per tutte le altre Formule, che non solo non sono ‘minori’, ma anzi sono propedeutiche e formative. Campionati di cui c’è ancora più bisogno oggi, perché danno ai piloti la possibilità di girare tanto e fare esperienza in un periodo in cui la stessa F.1, per contenere i costi, ha limitato in modo importante i test. In questo contesto, trovo che l’Auto GP presenti molteplici vantaggi".

Può dirci quali?
"Il primo è sicuramente il fatto che tecnicamente si tratta di una vettura competitiva e formativa, che dà al pilota la possibilità di crescere e dimostrare il proprio valore in un ambito coperto sia dalla televisione Eurosport, che dà molta visibilità, sia dalla concomitanza con un Campionato Mondiale come il WTCC, che potrebbe essere fonte di sbocchi interessanti. Il secondo vantaggio sta nel fatto di far competere piloti di provato talento ed esperienza, come Filippi e Carroll, con giovani come Ceccon, Venturini, Afanasiev, Tambay, Buttarelli e Campos Jr, solo per citarne alcuni. Questo non è un fatto da sottovalutare: Filippi e Carroll non solo sono piloti tutt’ora vincenti in GP2, ma io li ho gestiti quando erano tester Honda in F.1, e allora andavano forte come Button, che solo due anni fa ha vinto il Mondiale. Questo vuol dire che i ragazzi dell’Auto GP quest’anno stanno ben figurando contro due riferimenti di assoluto valore. Con un livello così alto, sia dal punto di vista tecnico che nella competitività della griglia, l’Auto GP può essere un’ottima alternativa a campionati molto più costosi come la GP2, anche per lanciare piloti direttamente in Formula 1”.

Cosa pensa del piano intercontinentale per il 2012?
“Credo che il programma per il prossimo anno sia il complemento ideale per portare a livello Mondiale, oltre che Europeo, un campionato già estremamente valido di per sé. Toccare Sud America col Brasile, Nord America con gli Stati Uniti, e infine il Giappone, attirerà nuove realtà nel campionato e non parlo solo di piloti, ma anche di sponsor, attenzione dalle televisioni e copertura mediatica in generale. Questo, ne sono certo, permetterà ad un manager di grande esperienza come Enzo Coloni di correggere l’unico punto su cui questo campionato molto valido deve ancora crescere, cioè la dimensione della griglia. Grazie all’interesse portato da questo nuovo piano per un manager esperto come Enzo non sarà difficile portare in pista fino a una ventina di vetture, aggiungendo ancora più contenuti a un pacchetto già ottimo”.