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22 Gen [10:41]

Budget cap in F1 dal 2021?
Ci sarebbe l'ok dei top team

Jacopo Rubino - Photo4

Dopo molti anni, e molti tentativi, potrebbe arrivare davvero l'accordo sul budget cap in Formula 1: se ne è parlato nella riunione dello Strategy Group che si è svolta lo scorso 16 gennaio a Ginevra. Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren avrebbero accettato la proposta della FIA e Liberty Media, pronte a introdurre un tetto alle spese dei team a partire dal 2021.

Come riportano la Gazzetta dello Sport e Auto Motor und Sport, si inizierebbe da un limite di 185 milioni di dollari (pari a circa a 163 milioni di euro), per poi scendere a 160 nel 2022 e a 135 dal 2023 in avanti. In euro, poco sotto i 120 milioni. In questo computo sarebbero però esclusi i costi sulla power unit, fissati a 15 milioni di dollari, la retribuzione dei dirigenti, gli stipendi dei piloti e tutte le iniziative di marketing e hospitality. Proprio per questo le quattro "big" del Circus avrebbero approvato l'iniziativa, con tempistiche quasi cruciali: la scadenza per decidere le regole 2021 è a fine giugno.

Secondo Gene Haas, patron dell'omonima scuderia, il budget cap potrebbe consentire di rendere più equa la sfida contro le grandi. "Per ogni persona di cui disponiamo, loro ne hanno cinque. Se c'è qualcosa che può ridurre lo svantaggio fra le loro tecnologie e ciò che noi non abbiamo, sarebbe di enorme aiuto", ha commentato l'imprenditore americano.

Ci spera anche la Renault, che dal suo rientro in F1 come costruttore completo non ha mai voluto spendere quanto le rivali al vertice. "Sappiamo di avere un importante ritardo di risorse rispetto alle squadre con cui vorremmo lottare, ma allo stesso modo sappiamo che il budget cap prima o poi arriverà", aveva raccontato qualche tempo fa il team principal Ciryl Abiteboul. "Il nostro vantaggio sarà di non doverci pensare, e di poterci concentrare sulla pista. I tagli saranno una distrazione, per i manager dei team più grandi di noi".

In Svizzera si è inoltre discusso della compravendita di componenti fra una scuderia e l'altra, ma rafforzando allo stesso tempo la lista di componenti di cui sarà richiesta la proprietà intellettuale e stabilendo ulteriori parti standard per tutti. L'incontro, scrive la Gazzetta, è stato il primo in cui Mattia Binotto è stato presente nel doppio ruolo di direttore tecnico e team principal, dopo l'uscita di Maurizio Arrivabene.