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27 Set [18:51]

Cento volte Hamilton,
ma non c'è da rilassarsi

Jacopo Rubino - XPB Images

100 vittorie. Vengono i brividi a dirlo, a scriverlo, a leggerlo. Ancor più delle 100 pole-position già messe a segno. Lewis Hamilton conquistando il Gran Premio di Russia ha stabilito un traguardo che sembrava fantascienza, nella storia della Formula 1. I numeri possono essere poi discussi, confrontati, contestualizzati, anche sminuti, ma rimangono: e l'inglese può ancora alzare l'asticella, lui che ha già battuto (quasi) ogni record di questo sport.

Dopo aver macinato successi a raffica con una Mercedes spaziale, dall'inizio dell'era turbo-ibrida nel 2014, Hamilton ha atteso un po' più del solito (almeno per gli standard di questi anni) nel passare da quota 99 a quota 100: dal precedente trionfo a Silverstone, due mesi e mezzo. Del resto, in questo 2021 sta affrontando Max Verstappen e la Red Bull in una caccia al titolo appassionante, dura, che è anche uno scontro generazionale.

A Sochi, Hamilton non si è dimostrato imbattibile, né in qualifica né in gara, ma alla fine ne è venuto fuori con l'esperienza, ritrovando la lucidità che forse non ha avuto sabato, laddove ha invece peccato Lando Norris che ha infatti ha mancato l'appuntamento con il successo personale numero... 1.



"Andando a letto ieri sera (sabato, ndr) non ero contento del lavoro fatto, ho guardato e rigurdato i replay. C'erano piccoli errori ma quando mi sono svegliato ero davvero determinato a rimettere le cose a posto", ha raccontato Lewis dopo la bandiera a scacchi. Segno di una fame ben lontana dall'essere placata: 100 vittorie, anche con la miglior Mercedes, senza questa determinazione non arrivano. Di successi targati Hamilton ce ne sono stati di straordinari, di "facili" (almeno in apparenza), magari di discussi. Quello in Russia, forse, è stato semplicemente significativo.

"Al via ho perso terreno, cercando di stare lontano dai guai, sono stato paziente e alla fine, quando è arrivata la pioggia, non volevo che Lando mi anticipasse ai box. Ovviamente non sapevo come sarebbe andata, ma avevo quella sensazione e sono veramente grato agli strateghi del team per il lavoro che hanno fatto", ha spiegato il britannico. Che non è stato avaro di complimenti al connazionale Norris ("è stato bravissimo"), ma al momento deve concentrarsi sulla sfida con Verstappen, in Russia secondo in rimonta: "La battaglia continua, dobbiamo essere al meglio della nostra forma per le gare che rimangono", è l'avviso. Hamilton è tornato davanti nel Mondiale, ma di appena due punti. Praticamente nulla, e la centesima vittoria conta poco quando si cerca già la prossima, inseguendo l'ottavo iride.