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15 Ago 2016 [14:48]

Cosa succede a Montoya?
"Soltanto un anno sfortunato"

Massimo Costa

Che accade a Juan Pablo Montoya? Dov'è finito il pilota che nel 2014 ha vinto la 500 Miglia di Indianapolis e lottato fino all'ultimo per la conquista del campionato Indycar? Dopo la vittoria nella gara iniziale di Saint Petersburg, il 40enne di Bogotà si è dissolto nel nulla nonostante faccia parte di una delle migliori squadre di sempre, quella diretta dall'intramontabile Roger Penske. Dopo quel successo in Florida, Montoya è salito sul podio una sola volta nelle successive undici corse, terzo a Detroit gara 1, poi più nulla tanto che in classifica generale occupa il dodicesimo posto. Le voci van veloci nei paddock ed è abbastanza logico che attorno alle prestazioni sottotono di Montoya (neanche una pole, neanche una partenza in prima fila) comincino a scaturire dubbi sul suo futuro, sulla sua permanenza in casa Penske o nella stessa Indycar.

Ma Montoya non ci sta e prova a spiegare questa sua stagione a dir poco disastrosa: "Mi piacerebbe sapere chi dice queste stronzate. Certo la situazione nel campionato è fastidiosa perché sento che sto guidando meglio di quanto mai fatto da quando sono tornato in Indycar nel 2014. Semplicemente le cose non sono mai andate nel verso giusto, come invece accadeva un anno fa quando tutto quel che facevo, ogni situazione, si incanalava nella giusta maniera. Le corse sono così, hai anni buoni e anni deludenti e questo lo è. Come puoi controllare un motore che non funziona più o bandiere gialle che escono nel momento peggiore per me? Non puoi, ma quando si verificano situazioni che posso gestire, non abbiamo mai sbagliato".

Forse la mancanza di piacere nella guida ha fatto perdere motivazioni a Montoya? "Sono sempre innamorato del mio lavoro, su questo non ci sono dubbi", chiosa Juan Pablo. Che sicuramente non sarà felice nel vedere i suoi compagni Simon Pagenaud, Will Power ed Helio Castroneves in cima alla classifica, occupare le prime tre posizioni: "Non mi abbatto, so di essere sempre veloce. Guardate Toronto. Ok, venerdì ho fatto un errore, ma sabato si è rotto il motore e nell'unico giro compiuto ho segnato il terzo tempo. Quindi perché dovrei preoccuparmi. È solo un insieme di cose che non girano, come nella gara di Iowa o nelle due corse di Detroit dove avevo tutto per vincere, ma la sfortuna e la strategia non mi hanno aiutato".

In suo soccorso arriva Pagenaud: "Montoya è sempre molto coinvolto in quello che fa, sta soltanto vivendo un'annata negativa come è capitato a me nel 2015. È soltanto molto sfortunato e contro la sfortuna c'è ben poco da fare".
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