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28 Gen 2018 [9:30]

Daytona: Acura al top dopo 12 ore
Alonso sotto di 25 giri

Marco Cortesi

Gra e rigira, quando il Capitano entra in un campionato, è per vincere, e anche nella 24 Ore di Daytona 2018 il team Penske sta dimostrando di aver fatto bene i calcoli. Con entrambe le sue Acura al vertice della classifica allo scoccare della metà gara, che assegna i primi punti per il campionato, Dane Cameron, Juan Pablo Montoya e Simon Pagenaud guardano tutti dall’alto nonostante un testacoda dello stesso Rahal grazie alla performance nei doppi stint . Al secondo posto c’è l’esemplare gemello di Ricky Taylor, Helio Castroneves e Graham Rahal.

Al terzo e quarto posto ci sono, tutt’altro che sconfitte, le Cadillac superstiti, quelle dell’ActionExpress Racing. Felipe Nasr, insieme a Ed Curran, Mike Conway e Middleton è terzo seguito dal trio Albuquerque-Fittipaldi-Barbosa: questi ultimi, sotto di un giro, hanno cambiato le pastiglie dei freni e torneranno tra i primi quando anche gli altri effettueranno la stessa operazione.

Le altre due vetture della Dallara hanno incontrato problemi. Quella campione uscente di Taylor-Van Der Zande-Hunter-Rey ha subito il dechappamento di una gomma in velocità, cosa che ha danneggiato pesantemente la carrozzeria. Il trio del team Taylor è ora sotto di otto giri. La vettura dello Spirit of Daytona è invece stata messa KO da un misfire.

Quinta piazza per l’unica Nissan superstite con Pipo Derani come sempre protagonista e leader indiscusso della pattuglia piloti che comprende anche Nico Lapierre e Johannes Van Overbeek. Il prototipo su base Ligier ha pagato problemi di gomme dopo aver lottato per la vetta ad inizio corsa. KO invece per il cambio rotto la seconda vettura, così come le due Riley-Mazda del team Joest.

Fernando Alonso si trova invece si trova 22esimo assoluto a 25 giri di distacco per un problema alla pompa dei freni della Ligier di casa United Autosport. Nelle prime fasi, Alonso era riuscito con la strategia a condurre i suoi primi giri a Daytona, lottando poi nella top-10 insieme a Phil Hanson e Lando Norris. Alla metà gara, la miglior vettura LMP2 è l’Oreca di Lance Stroll, Felix Rosenqvist, Robin Frijns e Dani Juncadella, in lotta con l’altra Ligier dello United Autosports che vede al via tra gli altri Paul Di Resta e Bruno Senna.

Tra le GTLM, si è verificato finora un monologo delle Ford GT, che dopo essersi fatte “scippare” il titolo dalle Corvette, vedono Hand-Muller-Bourdais davanti a Briscoe-Westbrook-Dixon con tutti gli altri sotto di un giro. Gimmi Bruni è quinto dietro le due Corvette con la prima delle Porsche: la seconda è finita nelle barriere con al volante Nick Tandy. Problemi con una portiera e una foratura hanno messo sotto di 7 giri la Ferrari Risi di Pier Guidi-Calado-Vilander-Rigon.

Le GT “piccole” vedono al comando l’Acura di Katherine Legge, Alvaro Parente, Trent Hindman e AJ Allmendinger, inseguita dalle due Lamborghini Grasser e Paaul Miller che vedono in partenza rispettivamente Mirko Bortolotti e Andrea Caldarelli: il primo è stato costretto a partire dal fondo dopo che la vettura bolognese aveva fallito lo stall-test post-qualifica. Più indietro la Ferrari di Alessandro Balzan, che ha incontrato problemi elettrici.
CetilarDALLARA