8 Apr 2011 [19:23]
Fa discutere il Baldisserri pensiero
Non è passato inosservato quanto Luca Baldisserri scrive dal suo blog all’indirizzo del mondo del karting. L'ex ingegnere di Michael Schumacher alla Ferrari è oggi il responsabile della Driver Academy di Maranello e quindi sta vivendo in prima persona lo sviluppo dei giovani piloti. Di seguito vi riportiamo il testo integrale del Baldisserri pensiero. Buona lettura.
“Ormai e’ un dato di fatto che il karting sia considerato la disciplina propedeutica per definizione dell’automobilismo sportivo su pista. L’Italia è il paese dove risiedono i maggiori costruttori (Tony, CRG, Birel, Intrepid…) e quindi anche i campionati e le competizioni di interesse internazionale partono, o comunque sono organizzate, nel Bel paese. L’evento sportivo ed i risultati che ne conseguono sono direttamente concatenati agli interessi commerciali dei costruttori stessi, i quali sono riusciti a boicottare la Federazione Internazionale CIK-FIA pur di proteggere i propri interessi.
Ma tutto questo che valenza sportiva ancora conserva per chi, come me, lavora sui piloti e non per vendere kart? Se da un punto di vista tecnico il regolamento si sta affinando sempre di più e converge verso una serie di assiomi e postulati abbastanza ben definiti, dal punto di vista sportivo le cose sono lontane dall’essere chiare e universalmente adottate e applicate. Le competizioni ormai, a tutti i livelli, vedono circa 35-40 kart alla partenza di una pre-finale o di una finale. La “battaglia” che ne consegue è esasperata e proprio di battaglia si tratta.
Sono convinto che la non chiarezza e la mancanza di un regolamento sportivo, di comportamento ben preciso, sia alla base di tutto questo.
E’ chiaro che, chi investe in questo settore, è interessato che la competizione faccia emergere il pilota con maggiore talento. Il talento stesso deve essere protetto dall’applicazione rigorosa del regolamento tecnico, ma anche da norme sportive che ne descrivano le azioni, i sorpassi, le finte , le toccate in qualifica, durante gli heats e le finali.
Mi chiedo: esiste un regolamento sportivo nei kart oppure il classico “buon senso” tanto caro a noi italiani, viene utilizzato per giudicare e dirigere la competizione? Siamo sicuri che questo sia sufficiente a garantire che questa disciplina sia effettivamente utile per l’inizio della carriera di un futuro pilota, oppure il pressapochismo e la faciloneria con la quale si affrontano certi problemi non comporti un progressivo depaurimento del potenziale serbatoio di talenti dal quale ci aspettiamo la nascita del futuro campione?”