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20 Mar [13:54]

Ferrari, così non va, e Vasseur:
"Ingegneri, non raccontiamoci balle"

Massimo Costa - XPB Images

Si dirà che è il gioco delle parti, quello di cercare di vendere al meglio il proprio prodotto ai tifosi. Che poi, finiscono per crederci. E così, da quel 14 febbraio, giorno della presentazione della Ferrari SF-23, abbiamo dovuto ascoltare le parole dirompenti dell'amministratore delegato Benedetto Vigna, di Charles Leclerc, di Carlos Sainz, tutti più che ottimisti. Francamente è giusto dire che, invece, il team principal Frederic Vasseur è stato sempre più abbottonato, incerto. Come a volte accade, i presunti dati della galleria del vento e delle altre diavolerie di cui dispongono i team di F1, poi si scontrano con i risultati della pista. Ma viene da chiedersi se in realtà gli ingegneri già fossero ben consapevoli che la SF-23 era nata male, zoppa, storta, o mettetela come vi pare.

Qualche giorno fa, Italiaracing ha scritto che Vasseur dovrebbe buttare via tutto e rifondare la squadra dopo le fallimentari monoposto degli ultimi anni. Una esagerazione? Una provocazione? Mica tanto, perché a Maranello si sono commessi errori e si continua a farli. Le persone sono più o meno sempre le stesse, quindi tirate voi le conclusioni. Il gruppo di Mattia Binotto non l'azzecca da tempo quindi, cacciato il team principal/direttore tecnico che ha lasciato una eredità traballante, Vasseur dovrà prendere altri provvedimenti. La SF-23, come già avevamo descritto, è veloce sul giro secco, ma per lo più grazie a Charles Leclerc che in qualifica riesce a fare una enorme differenza rispetto al pur bravo Carlos Sainz. Il vero volto della SF-23 è proprio rappresentato dallo spagnolo, quello è lo standard attuale della Ferrari.

Cose che del resto si erano già ampiamente viste a Sakhir, nel primo appuntamento. Si era sperato che la particolare conformazione del tracciato cittadino di Jeddah, un asfalto diverso, potessero aiutare la Ferrari a raggiungere la Red Bull, ma così non è stato. Leclerc ha fatto il solito miracolo in qualifica, ma la penalità lo ha buttato a centro gruppo. Raggiunta la sesta posizione, la SF-23 del monegasco si è plafonata lì, dove già vi era Sainz. Lo spagnolo partiva dalla seconda fila, ma è subito stato superato da Lance Stroll ed ha vivacchiato tra la quarta e la quinta piazza. La Ferrari su un tracciato che doveva esserle favorevole, è stata inferiore non solo alla Red Bull , ma anche alla Aston Martin e addirittura alla Mercedes, che un passetto in avanti lo ha fatto dopo Sakhir.

"In questo momento dobbiamo sapere dove stiamo andando e cosa stiamo sbagliando. Ma non possiamo prenderci in giro. Dobbiamo cambiare qualcosa dopo aver capito gli errori e continuare a spingere. Non basta parlare, perché non saremmo certo più veloci", ha detto senza mezzi termini Vasseur dopo la corsa di Jeddah. E Leclerc, che non ha mancato di avere un eccesso di nervosismo col proprio ingegnere durante la gara, è tornato a più miti consigli: "Non sono sorpreso che siamo la quarta forza".

Vasseur ha poi proseguito: "Cosa chiederò agli ingegneri? Di non raccontarci balle. Dobbiamo capire perché non andiamo bene, dove sbagliamo, per cambiare. Non credo sia un problema di concetto progettuale della macchina, altrimenti non si spiega perché siamo veloci in qualifica. Il fatto è che in gara il distacco con gli altri è grande, il passo con le gomme dure è inaccettabile. Il potenziale della macchina è buono, ma non riusciamo a estrarlo". Vasseur è chiaro, ma non del tutto. Perché se il progetto della SF-23 fosse valido, la vettura marcerebbe bene con ogni tipo di mescola delle gomme. Appare evidente che il team principal francese non vuole scaricare colpe eccessive a destra e manca, ma la realtà è oramai sotto gli occhi di tutti.

La Red Bull vola e la previsone di George Russell dopo Sakhir, "le vinceranno tutte loro", non era campata in aria. La Aston Martin è decisamente la seconda forza (almeno per questa fase della stagione) e qui vanno ricordate le parole di Luca Furbatto, ingegnere della squadra di Lawrence Stroll, che già nei test pre campionato aveva predetto che loro sarebbero stati lassù, davanti a Ferrari e Mercedes. Una Mercedes che per uscire dal pantano lancerà una versione B della propria monoposto, che dovrebbe vedersi a Imola. Insomma, tutto appare molto chiaro per chi vive e lavora in F1 nell'isola inglese...