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21 Mar [16:52]

Wolff vede la luce in fondo al
tunnel in cui si è ficcata la Mercedes

Massimo Costa - XPB Images

“I passi in avanti compiuti nella nostra ricerca e sviluppo, nell’aerodinamica, sono molto positivi rispetto a quel che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Diciamo che abbiamo sbloccato una situazione che ci penalizzava ed ora guardiamo le cose da una diversa angolazione dopo i test e la gara di Sakhir. Abbiamo compiuto due passi in avanti, ma non voglio essere scioccamente ottimista. Vediamo alcuni frutti che possiamo raccogliere ed è incoraggiante. La W14 sta subendo e subirà pesanti modifiche che spero ci permettano di tornare a lottare per le prime posizioni. Certo, la Red Bull è molto lontana, ma stiamo andando al massimo per accorciare il divario da loro”. Chi parla è Toto Wolff, gran capo Mercedes, che comincia a vedere la luce dopo la positiva, seppur non esaltante, prestazione delle W14 a Jeddah.

Ritrovarsi al secondo posto nella classifica costruttori è già un qualcosa di positivo per il team Mercedes. Wolff non ha mai nascosto i problemi che stanno affliggendo la W14, la monoposto che doveva cancellare la deludente W13. Invece, la testardaggine dei progettisti guidati da Mike Elliott, nel volere seguire il concetto di quel che è rimasto della vettura 2022, nonostante Lewis Hamilton avesse predicato nei mesi invernali di cambiare rotta con decisone, non ha permesso quel salto in avanti deciso che Wolff, Hamilton e George Russell si aspettavano. Wolff, sempre molto chiaro, ha anche affermato che per Imola dovrebbe arrivare una versione B della attuale W14, con grande dispendio di energie fisiche ed economiche, il ché in tempi di budget cap suona come una condanna sui futuri sviluppi durante la stagione.

A meno che non si decida di imitare la Red Bull, sforando il budget cap per poi cavarsela con una multa abbordabile e qualche ora in meno nella galleria del vento per il 2024. Vedremo come si comporterà la Mercedes, che intanto può abbozzare un piccolo sorriso per il quarto posto di Russell. Che poi, a motori spenti era diventato il terzo per una penalità a Fernando Alonso, ma la FIA ha rivisto la situazione e dopo un paio di ore è tornata alla classifica originale della pista. Il britannico è stato veramente tosto nel corso del fine settimana di Jeddah, oscurando Hamilton sempre arrabbiato per non “sentire” come vorrebbe la W14.

Un pilota giovane, George ha 25 anni, è certamente più portato ad adattarsi alle situazioni rispetto a Lewis, 38 primavere, che quando gli gira male poi fatica a superare il problema. Russell è stato più lento di Hamilton soltanto nel terzo turno libero, quando ha concluso 11esimo e il suo compagno quinto. Ma nella giornata di venerdì è sempre stato più rapido del sette volte iridato e in qualifica è risultato quarto rifilando 4 decimi a Hamilton, ottavo. E rimediando un distacco dal poleman Sergio Perez di 6 decimi.

In gara, Russell è partito con le Pirelli medie, Hamilton ha stranamente optato per le hard, soffrendo inevitabilmente nei primi giri rispetto agli avversari. Russell è stato costantemente in bagarre per il podio, occupando la terza posizione fin dalla partenza finché non è arrivato Max Verstappen che al giro 24 lo ha superato facendolo scendere in quarta piazza. Russell è comunque sempre stato davanti alla Ferrari di Carlos Sainz, che partiva dalla seconda fila con lui, e dopo il pit-stop Hamilton, con gli pneumatici medi, ha avuto un passo migliore recuperando e superando lo spagnolo.

Le due Mercedes hanno viaggiato in tandem fino al traguardo non riuscendo a raggiungere la Aston Martin-Mercedes di Fernando Alonso, ma tenendo dietro con facilità le due Ferrari di Sainz e Charles Leclerc. Poi, è arrivata la mossa del box Mercedes che ha protestato nei confronti della Aston Martin, rea di aver fatto scontare ai box la penalità di 5” ad Alonso per il non corretto posizionamento in griglia di partenza, mentre era in pista la safety-car, traendo così un innegabile vantaggio. Protesta raccolta e 10” di penalità ad Alonso che così da terzo è sceso quarto lasciando la coppa, già consegnatagli sul podio, a Russell. Il quale, con grande correttezza e sportività, aveva chiaramente detto che quella terza posizione la meritava soltanto un pilota: Alonso. Come detto, la FIA è tornata sui suoi passi e la coppa che era stata data ai box a Russell è tornata nelle mani dello spagnolo.

La Mercedes diventa, assieme alla Red Bull, l’unico team ad avere piazzato sempre nella top 10 nelle due gare fino ad ora disputate i suoi due piloti, fatto che le permette di essere seconda a pari merito con la Aston Martin a 38 punti (Red Bull ne ha già 87) poi c’è la Ferrari con 26. La Red Bull però, rimane troppo lontana e forse la profezia di Russell lanciata a Sakhir, che tanto sembrava nefasta, si avvererà. Ovvero, la Red Bull potrebbe aggiudicarsi tutte le gare del Mondiale 2023. Solo un incidente tra Perez e Verstappen o un doppio guasto tecnico potrebbe fermare questa crociata della Red Bull. La Aston Martin non ha il passo delle due RB19, la Mercedes ha come primo obiettivo quello di mettersi dietro le verdone di Lawrence Stroll, la Ferrari è messa ancora peggio. E sì, perché a Stoccarda, dove ha la sede la Mercedes auto, proprio non sopportano che un team clienti gli finisca davanti nei Gran Premi, anche se come detto, nel campionato costruttori è dietro soltanto perché Lance Stroll si è dovuto ritirare domenica scorsa.