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28 Apr [13:29]

Hamilton non si è arreso e attende
per Miami gli sviluppi per la W13

Massimo Costa

Ci risiamo. Due gare andate male (Jeddah e Imola) ed ecco che il bar sport degli italiani si ripopola velocemente. Del resto siamo il Paese in cui tutti sono allenatori della nazionale di calcio, ingegneri della Ferrari e da due anni a questa parte grandi esperti in virologia. Questa volta, a surriscaldare l'ambiente, sono le deludenti prestazioni di Lewis Hamilton. Passi nel leggere certe corbellerie su Facebook, bellissimo social media purtroppo infestato da tempo da babbei di vario genere, ma pure in certe dedicate rubriche televisive la pratica del bar sport è molto in voga. Sorridiamo e andiamo avanti.

Dunque, cerchiamo di capire se c'è veramente da preoccuparsi per le prestazioni di Hamilton, in particolare a Imola, o se è stato semplicemente un weekend storto come può capitare a tutti, figurarsi a un pilota di 37 anni che di Gran Premi ne ha disputati 292 e ne ha vinti 103 portando a casa sette titoli mondiali. Che poi sarebbero stati otto se ad Abu Dhabi 2021 in direzione gara vi fosse stata una persona capace, che avesse semplicemente seguito le regole in essere, come decretato dalla FIA dopo l'accurata inchiesta condotta.

Guardiamo allora i numeri. Hamilton dopo quattro gare ha totalizzato 28 punti che lo collocano al settimo posto nella classifica iridata. Il suo compagno di squadra George Russell è invece quarto in graduatoria con 49 punti. Il neo arrivato nel team Mercedes ha concluso le quattro corse di inizio 2022 sempre tra i primi dieci, come lui soltanto Charles Leclerc, vantando un quarto posto a Sakhir, un quinto a Jeddah, un terzo a Melbourne e la quarta posizione di Imola. In qualifica, Russell si è piazzato nono in Bahrain, due volte sesto tra Arabia Saudita e Australia, e undicesimo nel GP dell'Emilia Romagna.

Veniamo a Hamilton. Nella prima gara stagionale di Sakhir, ha subito conquistato il terzo gradino del podio, a Jeddah ha concluso decimo dopo una buona rimonta, a Melbourne ha concluso quarto, poi il buco nero di Imola, tredicesimo rimanendo costantemente dietro l'Alpha Tauri-Honda di Pierre Gasly. Le ha provate tutte per superare il pilota francese, ma questi poteva sfruttare il DRS in quanto alle spalle della Williams-Mercedes di Alexander Albon e pur azionando a sua volta il DRS, Hamilton proprio non riusciva a mettere la necessaria pressione a Gasly, comunque bravo nella difesa. Confrontando poi le qualifiche di Hamilton e Russell, il punteggio è di due a due.



Se fino a Melbourne tra i due piloti Mercedes vi era un certo equilibrio, a Imola si è verificato un netto vantaggio a favore di Russell. Su una pista che lo ha sempre visto protagonista, Hamilton ha sofferto tantissimo in qualifica, nella gara sprint e nel Gran Premio. A peggiorare le cose, un pit-stop lento che gli ha fatto perdere almeno quattro-cinque posizioni. Alla fine della corsa, Toto Wolff, team principal Mercedes, è subito intervenuto via radio per scusarsi con Hamilton per la poca maneggevolezza della W13, cosa molto apprezzata dal pilota inglese. Certo, Russell ha avuto tutto un altro passo, ma questo non preoccupa affatto Lewis che sa bene di aver vissuto uno dei peggiori weekend degli ultimi anni.

Da qui, le voci di un suo disimpegno a fine anno, di una certa stanchezza unita alle delusione nel ritrovarsi al volante, per la prima volta dal 2014, di una Mercedes nata molto male e dunque non poter inserirsi nella battaglia per il mondiale che attualmente vede protagonisti la Ferrari con Leclerc e la Red Bull con Max Verstappen. Ma Hamilton questa volta non si è nascosto, non è sparito come dopo il drammatico finale di Abu Dhabi 2021. Su Instagram ha rasserenato il suoi 27.800.000 fans postando due righe semplici quanto efficaci: "Sto lavorando al mio capolavoro, sarò io a decidere quando sarà finito". Più chiaro di così non si può.

Con ancora 19 Gran Premi da disputare, tutto può ancora accadere e non vogliamo neanche immaginare che in Mercedes non sappiano uscire in tempi brevi dal tunnel in cui si sono infilati. Uno dei problemi più vistosi è rappresentato dal terribile saltellamento della W13 nei rettifili e in ingresso curva, evento che costringe i piloti a viaggiare su una monoposto che ha una maggiore altezza da terra rispetto alla concorrenza, con conseguente perdita del carico aerodinamico. Di fatto, non si riesce a far lavorare la W13 nella giusta maniera. Gli ingegneri stanno impazzendo per risolvere tale inconveniente ed è notizia di oggi che nel prossimo appuntamento di Miami, la Mercedes porterà degli sviluppi che dovrebbero portare a un miglioramento del cosiddetto porpoising. 

L'ingegner Andy Shovlin ha fatto sapere che: "A Miami capiremo se le novità che applicheremo sulla W13 ci porteranno nella giusta direzione. Non ci aspettiamo di risolvere il problema che ci attanaglia dall'oggi al domani. Ma se vedremo che ci sono progressi allora saremo sulla giusta strada ". Hamilton ci crede, spinge la squadra in ogni momento, si arrabbia e non lo nasconde. Ma se la Mercedes riuscirà a far lavorare la W13 come da progetto iniziale, con quelle pance dalla forma così particolare che essi ritengono essere una scelta vincente, non ci sono dubbi che la partita iridata 2022 si arricchirà di un terzo incomodo oltre a Ferrari e Red Bull.