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3 Dic 2019 [10:54]

I 17 giri ad Abu Dhabi senza DRS:
cosa ci dicono sui GP di Formula 1?

Jacopo Rubino

Ci voleva un imprevisto a darci un assaggio di quanto sognano molti appassionati: una Formula 1 senza il DRS. Nel Gran Premio di Abu Dhabi, per i primi 17 giri, la sua attivazione è stata impedita a causa di un problema al server che controlla i dati necessari. E finché il sistema non è tornato pienamente stabile, i commissari non hanno voluto rischiare. "Abbiamo effettuato vari controlli per essere certi che tutto funzionasse di nuovo alla perfezione", ha spiegato il direttore di gara Michael Masi.

Quei 17 giri sono stati quasi un viaggio nel passato, a quando la categoria regina non disponeva dell'ala mobile introdotta dal 2011. L'ultima volta senza, quindi, fu nel 2010: casualmente proprio a Yas Marina, nella corsa che assegnò il primo il titolo a Sebastian Vettel e alla Red Bull. Fernando Alonso, settimo, rimase invece bloccato alle spalle della Renault di Vitaly Petrov, "muro" invalicabile. Se fosse già esistito il DRS, forse, il ferrarista sarebbe riuscito a centrare l'iride, passando con facilità il russo in rettilineo.

Quantità, più che qualità dei sorpassi, è quella che ha garantito da allora il dispositivo. In sua mancanza, persino la rimonta di Valtteri Bottas dal fondo della griglia è stata meno dirompente del solito, nonostante una fortissima Mercedes. Le manovre di attacco sono state però più genuine, più sudate, senza che il pilota in difesa si ritrovasse quasi "inerme" nei confronti dell'avversario negli specchietti.

Eppure, in una domenica non particolarmente ricca di adrenalina per gli spettatori, è apparso altrettanto chiaro che il DRS serva, nell'attuale F1. "In alcuni circuiti è semplicemente necessario", ha spiegato ad esempio Daniel Ricciardo, coinvolto nella lotta a centro gruppo. "Se ne può fare a meno a Monza, anche se qualcuno crede che sia troppo artificiale. Ma con le auto e le velocità che abbiamo, ce n'è bisogno". Tanto che quest'anno sono state addirittura aggiunte zone DRS in alcuni round, come a Silverstone, Singapore e Città del Messico.

Ross Brawn, responsabile sportivo del Mondiale, pensando ai regolamenti futuri un po' di tempo fa aveva ammesso: "La mia speranza è che le vetture siano sviluppate in modo da non dover più ricorrere al DRS". Ma la rivoluzione aerodinamica del 2021, approvata di recente, non ne prevede l'addio. Scelta in fondo giusta, in attesa di vederne gli effetti concreti. E in realtà, come detto, molto dipende dagli stessi tracciati: il DRS "spento" altrove, invece che ad Abu Dhabi, magari ci avrebbe fatto divertire di più.
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