7 Giu 2009 [12:29]
I piloti sposano la FOTA
Pronti al campionato alternativo
Questa mattina, mentre si svolgeva la seconda gara della GP2, i piloti del mondiale F.1 (esclusi Fisichella e Sutil della Force India e Rosberg e Nakajima della Williams, i team sospesi dalla FOTA), si sono riuniti nel motorhome della Toyota incontrando gli otto team manager aderenti all'associazione presieduta da Luca di Montezemolo, assente in Turchia. I piloti, riuniti sotto la sigla GPDA, avevano infatti chiesto alla FOTA un aggiornamento sulla situazione che la contrappone alla FIA. Al termine della riunione, durata 25 minuti, i piloti hanno dichiarato che staranno dalla parte della FOTA. Quindi, se si dovesse arrivare alla frattura con Max Mosley e la Federazione, i piloti sono favorevoli alla creazione di un campionato di F.1 alternativo.
Jarno Trulli, che è uno dei tre presidenti GPDA, ha dichiarato: "Tutti i piloti hanno la stessa idea, seguire la FOTA e rispettare il lavoro che stanno facendo per i prossimi regolamenti e la gestione della F.1. Mosley deve capire che ci sono delle cose che non possono funzionare. I regolamenti del 2010 non vanno assolutamente bene. La F.1 deve rimanere lo sport numero 1 al mondo con la massima tecnologia e con i costruttori, non si può pretendere di fare entrare altri team che magari non hanno idea di cosa significhi correre un campionato al massimo livello. Tutti i piloti capiscono bene quale sia la parte giusta da cui stare. Credo che la prossima settimana ci si potrebbe, ci si dovrebbe muovere. Se non accadrà ci sarà sicuramente una scissione".
La posizione dei piloti dei team aderenti alla FOTA è molto importante, ma non va dimenticato che la loro voce presso la FIA non è mai stata presa troppo in considerazione. Il ragionamento espresso da Trulli, e che è condiviso dai suoi colleghi, è comprensibile anche se traspare poco rispetto nei confronti dei possibili nuovi team che vogliono entrare in F.1. Altra motivazione che spinge i piloti a sposare la linea FOTA, è che col budget cap i loro ingaggi diminuirebbero drasticamente, rimanendo legati ai costruttori possono percepire assegni ancora sostanziosi.
Massimo Costa