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27 Ago [9:29]

IGTC a Suzuka
Audi sbanca, Mercedes allunga

Da Suzuka- Antonio Caruccio

Una storica vittoria per Audi Sport nella 10 Ore di Suzuka. Non solo perché si tratta della prima affermazione della Casa dei quattro anelli in Giappone, ma anche perché sino ad ora nell’Intercontinental GT Challenge gli alfieri di Ingolstadt non avevano ancora messo la propria firma nell’albo dei vincitori. Porsche aveva infatti sbancato Bathurst e Spa, con la Ferrari grande protagonista in America. Kelvin van der Linde, Frederic Vervisch e Dries Vanthoor si sono imposti prendendo il comando nella parte centrale della gara, e risultando inavvicinabili per la concorrenza. Fino all’ultima ora di gara, Audi stava raccogliendo una doppietta, quando un problema al rifornimento ha rallentato la vettura di Mies-Haase-Winkelhock, promuovendo sul secondo gradino del podio la Mercedes di Gruppe M.

La #999 resta leader di campionato allungando anche il proprio vantaggio in classifica sulla Porsche, grazie al contributo dell’italiano Raffaele Marciello. Tornato a vestire di giallo, dopo il bizzarro turn-over di AMG che lo aveva visto scartato a Spa a favore di Lucas Auer, ha ritrovato come compagno Maxi Buhk, con Maro Engel che ha invece sostituito Goetz. Raffaele ha dapprima sopravanzato Kobayashi nella fase centrale di gara, pur ricevendo cinque secondi di penalità per aver tagliato la Triangle Chicane, aprendo un varco nel tentativo di recuperare terreno verso la vetta. Nel finale poi, ha impedito a Campbell, in equipaggio con Werner e Olsen, di avvicinarsi nella lotta per il secondo posto, relegando così la Porsche sul terzo gradino del podio.

Una gara difficle per BMW, che dopo aver conquistato la pole position grazie al giro di Augusto Farfus in Superpole, ha visto prima ritirarsi per un incidente la vettura di Walkenhorst per un incidente, e poi il team Schnitzer penalizzato per un pit-stop più breve del tempo imposto da regolamento, chiudendo solo quinti al traguardo. Disappunto per Edoardo Liberati. Il romano, sulla seconda Nissan di casa KCMG, che ha visto la vettura gemella chiudere al sesto posto, poteva ambire alla top-5, ma un problema ai freni e la rottura del braccetto all’anteriore sinistra lo hanno costretto a perdere oltre cinque giri ai box. Nel finale, a condire il calvario dell’italiano, anche un difetto alla portiera che ne impediva l’apertura al cambio pilota.

Meno drammatica, almeno dal punto di vista tecnico, l’esperienza di Marco Bonanomi. Più veloce degli alfieri Honda in qualifica, in equipaggio con Baguette e Mutoh, il lombardo non ha potuto fare nulla contro la gestione degli pneumatici con il grande caldo di Suzuka. La NSX ha infatti sofferto le alte temperature, con un elevato degrado che, seppur migliorato nella frescura delle ore finali in notturna, non è servito a chiudere il divario dagli avversari.

Non sono nemmeno saliti in auto invece Andrea Caldarelli e Marco Mapelli. I due, al fianco di Dennis Lind in seno al team JLOC, una replica di fatto dell’equipaggio #563 che corre in Europa, utilizzavano la gara nipponica come banco prova Lamborghini per la stagione 2020, dove il costruttore italiano dovrebbe finalmente debuttare nell’Intercontinental con FFF. Il danese tuttavia, che guidava allo start, è stato protagonista di due incidenti, ricevendo in totale 90 minuti di stop and go, e venendo costretto al ritiro ancora prima della conclusione della seconda ora.

Agrodolce il bilancio della Ferrari. Data come una delle vetture sulla carta più competitive a Suzuka, ha visto come miglior equipaggio quello di CarGuy, con l’italo-giapponese Kei Cozzolino nel difficile doppio ruolo non solo di pilota, ma anche di Team Manager, che affiancato da Miguel Molina e James Calado, ha chiuso la corsa 11°. Pessimo epilogo invece per Hub Auto, che dopo il ritiro prematuro di Spa, ha visto nel Paese del Sol Levante Nick Cassidy prima colpito da una Honda doppiata e poi finire brutalmente a muro alle 130R.

Domenica 25 agosto 2019, Gara – Top 10

1 – Vanthoor/vdLinde/Vervisch (Audi R8) – WRT – 275 giri in 10:01’51”048
2 – Buhk/Marciello/Engel (Mercedes AMG) – Gruppe M – 40”367
3 – Campbell/Olsen/Werner (Porsche 911) – Absolute – 43”797
4 – Goetz/Stolz/Buurman (Mercedes AMG) – Bamboo – 47”030
5 – Tomczyk/Farfus/Yelloly (BMW M6) – Schnitzer – 48”666
6 – Chiyo/Burdon/Matsuda (Nissan GTR) – KCMG – 56”921
7 – Winkelhock/Haase/Mies (Audi R8) – Absolute – 57”199
8 – Pepper/Kane/Guonon (Bentley Continental) - MSport – 1’11”098
9 – Paffett/Williamson/Vautier (Mercedes AMG) – Strakka – 1’27”891
10 – Taniguchi/Kataoka/Kobayashi (Mercedes AMG) – Good Smile – 1 giro

Campionato
1. Mercedes 115 punti; 2. Porsche 93; 3. Audi 71; 4. BMW 42; 5. Ferrari 31.