22 Ott 2003 [13:49]
IL PAGELLONE DEL MONDIALE
F.1 DI ITALIARACING
Chi è stato il migliore pilota del mondiale F.1? Quale la sorpresa? Chi il peggiore? Italiaracing.net, che ha seguito tutto il mondiale, prova allora a mettersi in cattedra e distribuire voti a quelli che sono stati i protagonisti della stagione 2003.
Michael Schumacher: senza voto
Il tedesco supera ogni possibile giudizio. E' il più forte, ha la macchina migliore, quest'anno ha commesso errori da principiante come a San Paolo e Suzuka, ma poi come un mago è stato capace di riprendersi e di ribaltare ogni situazione, vedi Indianapolis. Non dimentichiamo Imola, quando con il cuore spezzato per la morte della madre avvenuta nel weekend di quel GP, ha mantenuto freddezza e concentrazione vincendo. Semplicemente inumano.
Rubens Barrichello: 7
Ha avuto un finale di stagione impressionante, ha disputato una gara da fenomeno a Silverstone, quasi a livello dell'inumano Schumacher, Michael naturalmente. Ma per la maggiore parte dei GP sembrava un calimero nero al volante di una Sauber.
Juan Pablo Montoya: 7
La rivista Controsterzo a inizio stagione, dopo che a Melbourne il colombiano gettò al vento un sicuro successo, titolò: «Riuscirà mai quest'uomo a vincere un mondiale?». Per il momento la risposta è no. E se pensiamo che nella fase centrale ha patito Ralf Schumacher... Montoya è un pilota «lunatico», dotato di grandi qualità che però sembra centellinare per pigrizia, per mancanza di concentrazione.
Ralf Schumacher: 6
Probabilmente se non fosse tedesco e non fosse il fratello di Michael e non avesse come manager Willy Weber, la Bmw lo avrebbe silurato da un bel pezzo. Non sarà mai come Michael, neanche come Montoya anche se quest'anno ha colto due vittorie e tre pole. E' il rendimento globale nel corso della stagione che lascia interdetti.
Nick Heidfeld: 6
Da molti criticato, a noi non è dispiaciuta la stagione 2003 del pilota che cammina come Charlot. Merita di rimanere in F.1 e se qualche volta appariva disperso nel fondo bottiglia magari la colpa poteva essere anche della Sauber, non solo sua come si dice in giro.
Heinz-Harald Frentzen: 6,5
Vale lo stesso discorso per Heidfeld e dovrebbe far riflettere il terzo posto ottenuto a Indianapolis in condizioni di gara difficili. Una fotocopia del GP del Brasile dove giunse quinto. Tanti i ritiri per motivi tecnici.
Olivier Panis: 7
Un pilota che tutte le squadre vorrebbero avere. Consistente, veloce, esperto, ottimo tester. Ok, magari ha perso un po' lo spunto del ragazzino, ok non è mai stato un Montoya o uno Schumacher, ma non è poi tanto distante da loro. E se la Toyota ha iniziato a fare un passo in avanti il merito è anche suo.
Cristiano Da Matta: 6,5
Come capita a chi entra in F.1 provenendo dalle formule americane, non viene mai considerato. Il brasiliano le ha prese da Panis in qualifica, è vero, ma in gara ha dimostrato di meritare ampiamente di stare dov'è. Bene ha fatto la Toyota a confermarlo.
Jacques Villeneuve: 4
Non ci piace il canadese, poco umile, con atteggiamenti da star, capace di essere solo polemico e mai costruttivo, bravo nel pretendere contratti miliardari senza motivo se consideriamo quello che ha combinato negli ultimi anni. Per non parlare del rifiuto di non correre il GP del Giappone. La F.1 può benissimo fare a meno di un personaggio così inutile.
Jenson Button: 7
E' rinato il ragazzotto inglese che alla Benetton aveva un po' perso la bussola, travolto dai soldi e dalle belle ragazze. Sapeva di giocarsi l'ultima chance e l'ha sfruttata da campioncino correndo magistralmente a Indianapolis e Suzuka, non deludendo nelle precedenti corse.
Jarno Trulli: 7
Ha un grande talento, ma a volte la pressione gli gioca brutti scherzi, Riesce a essere il più veloce nelle libere del venerdì, ma non a confermarsi quando conta. E' uno tosto, disputa delle gran gare, a Monza in quel mezzo primo giro è stato spaventoso, ma non può sempre chiamare in causa la sfortuna. Sennò rischia di diventare antipatico come Max Biaggi. Alonso lo ha un poco ridimensionato.
Fernando Alonso: 9
Due pole e una vittoria nell'anno del rientro in F.1. Belle gare, subito al livello di Trulli. Il merito di avere regalato la vittoria alla Renault. Un talento cristallino. Poco portato all'errore. Assieme a Raikkonen, è lui il futuro della F.1, tanto da appannare uno come Montoya.
David Coulthard: 6
In un anno non è stato capace di capire come si fa a ottenere il tempo di qualifica in un solo giro. Gli ci vuole tempo, poverino. Neanche fosse un debuttante. Ron Dennis, però, incredibilmente lo riconferma di anno in anno. E' il mistero dell'ultimo decennio. Che David conosca un segreto inconfessabile del buon Ron? Dalla sua, lo scozzese è una persona estremamente intelligente e simpatica, oltre che rispettosa nei confronti di chi lavora nel paddock.
Kimi Raikkonen: 9
Un pilota incredibile. Velocissimo in qualifica e in gara, spettacolare quando serve, corretto sempre e comunque, glaciale nel resistere a pressioni di ogni tipo. A Suzuka per un attimo è stato anche campione del mondo. Uno così fa paura. Peccato che in due anni la McLaren non gli abbia ancora insegnato a comunicare...
Giancarlo Fisichella: 7
Ha saputo vincere un GP di F.1 con un carretto. Roba da anni Settanta. Poteva fare il Villeneuve, ovvero criticare la squadra e piangersi addosso per dodici mesi, invece ha preso atto della situazione e ha dato sempre il massimo. Peccato però che sia destinato a correre per squadre di secondo piano, vedi la scelta Sauber del 2004.
Ralph Firman: 6
Lo hanno massacrato. Ma che doveva fare? Guidava la stessa Jordan di Fisichella, eppure per il romano si trovavano (giustamente) le scuse della monoposto carretto, per l'inglese invece la mancanza di prestazioni era dovuto soltanto alla sua incapacità. A questo tiro al piccione non ci stiamo.
Mark Webber: 8
Finché la Jaguar lo ha sostenuto, l'australiano ha dimostrato di essere fortissimo e da prime posizioni. Poi man mano che la stagione volgeva al termine, il suo team ha evidentemente bloccato lo sviluppo della R4 e lui è inesorabilmente indietreggiato nello schieramento. Dopo Alonso e Raikkonen c'è lui.
Antonio Pizzonia: 6
Quei cattivoni della Jaguar lo hanno massacrato mentalmente. Prima annunciando una sua possibile sostituzione addirittura prima del via della stagione, poi ripristinando tale possibilità alla quarta gara, infine licenziandolo in piena estate. D'accordo, Webber era più veloce, ma il brasiliano era un debuttante e il giro di qualifica secco non è proprio facile da apprendere per un rookie. Bisogna avere più pazienza per giudicare dei piloti.
Justin Wilson: 6
Finché era in Minardi pareva la nuova stella della F.1. Passato alla Jaguar al posto di Pizzonia, ha fatto il... Pizzonia. Ma, come detto per il brasiliano, era un debuttante pure lui quindi piano con il massacro.
Jos Verstappen: 5
Doveva fare la differenza in Minardi, ma alla fine della festa non è che l'olandese abbia regalato al team di Stoddart particolari prestazioni...
Nicolas Kiesa: 4
Lo hanno sbattuto lì, alla Minardi, senza sapere bene se potesse essere in grado di meritare la F.1. Potenza dei soldi. Il danese ha fatto bene a sfruttare l'opportunità, ma nelle prestazioni ha piuttosto deluso. E la scusante dell'essere un debuttante con lui non passa. Troppo lento.
Zsolt Baumgartner: 6
In F.3000 non era un fenomeno, ma se la cavava. Il sogno di una vita glielo ha regalato Firman sbattendo forte nelle libere di Budapest. Jordan lo ha messo su e lui ha fatto onestamente il suo compitino. E quando l'occasione si è ripresentata a Monza, l'ungherese ha ancora svolto il suo... compitino.
Marc Gené: 7
Messo il sabato mattina del GP d'Italia sulla Williams per sostituire Ralf Schumacher, lo spagnolo che pure conosce ogni vite della FW25 avendovi percorso ormai più chilometri dei piloti ufficiali, tornato nella mischia della F.1 ha mostrato a tutti che lui là in mezzo può starci. E a differenza di altri, ha saputo subito ben interpretare il giro secco della qualifica.