F4 Italia

Montmelò - Gara 1
Nakamura solitario, Olivieri terzo

Massimo Costa - Foto SpeedyUn altro passo, enorme, verso la conquista del titolo tricolore della F4. Lo ha compiuto Kean Nak...

Leggi »
Regional European

Montmelò - Qualifica
Slater in pole, De Palo lo bracca

Giulia RangoFreddie Slater (Prema) contro Matteo De Palo (Trident): la qualifica 1 si è trasformata in un serrato faccia a f...

Leggi »
formula 1

Baku - Libere 3
Norris comanda su Verstappen

Massimo Costa - XPB ImagesC'è parecchio vento a Baku, che ha infastidito non poco tutti i piloti durante la terza sessio...

Leggi »
F4 Italia

Montmelò - Qualifiche
Le pole a Nakamura e Olivieri

Massimo Costa - Foto SpeedyPrima pole stagionale per Emanuele Olivieri. L'italiano di R-Ace ha fatto la differenza nella...

Leggi »
formula 1

Baku - Libere 2
Hamilton e Leclerc davanti
Antonelli ottimo quarto

Massimo Costa - XPB ImagesSessione più che perfetta per la Ferrari, sessione negativa per la McLaren. Ma attenzione, come h...

Leggi »
FIA Formula 2

Baku – Qualifica
Crawford favorito dalle rosse
Fornaroli e Minì inseguono

Luca Basso – XPB ImagesUn ottimo giro in 1'54”791 e un pizzico di fortuna hanno permesso a Jak Crawford di ottenere il m...

Leggi »
12 Ott 2005 [15:08]

INTERVISTA A ENRICO TOCCACELO
"Il team Italia sta progredendo
da Estoril arriveranno i primi risultati

In Europa la A1 Grand Prix è già una categoria culto. In Italia ancora no, nonostante l'impegno dei media specializzati, perché ad oggi sia la federazione sia sponsor di un certo spessore si sono tenuti alla larga. La bandiera italiana è rappresentata da Piercarlo Ghinzani, che ha acquisito la franchigia e creato una squadra apposita, e dal pilota Enrico Toccacelo. Il romano è stato molto sfortunato nelle prime due prove di Brands Hatch e Lausitzring, bloccato da incidenti dovuti alla disattenzione di qualche rivale o da noie meccaniche. Ma i progressi compiuti sono notevoli e il "peso" di Toccacelo all'interno del team si è fatto sentire in maniera considerevole.

- Una stagione alquanto densa e... variopinta la tua: World Series Renault, tester F.1 con la Minardi, A1 Grand Prix col team Italia. Brevemente, come giudichi queste tre esperienze?

"Effettivamente non mi era mai capitato di partecipare a tre categorie nello stesso anno e devo dire che mi sono divertito molto essendo riuscito innanzitutto a coronare il sogno di guidare una Formula 1, grazie alla Minardi, di collaborare con la Victory Engineering ad inizio stagione, togliendoci anche la soddisfazione della vittoria a Zolder, e di rappresentare la Nazionale italiana che, credetemi, è una sensazione molto particolare, grazie al Team Ghinzani. Tutte e tre esperienze vissute con strutture altamente professionali, anche se ovviamente diverse tra di loro e soprattutto, tutte e tre vissute con una mentalità totalmente professionale da parte delle squadre".

- Cosa vuol dire per un pilota correre per i colori di una nazione e non per se stesso?

"Ti dicevo prima che è una sensazione molto particolare perchè l'automobilismo è uno sport totalmente individuale, nel senso che si è soli dentro il casco e l'unico collegamento col mondo esterno è rappresentato dalla radio che ti permette di parlare col proprio ingegnere. Nessuno di noi è abituato a pensare in termini di nazionale e per questo io provo un orgoglio molto forte, una sensazione nuova che è sempre presente. Ad esempio, ho notato che Verstappen viene seguito da un nutrito gruppo di fans sulle piste dove abbiamo corso sino ad ora e si sentono benissimo le loro urla quando il suo nome viene pronunciato dall'altoparlante o quando per esempio ci schieriamo in griglia di partenza: fanno un casino infernale, proprio come allo stadio con trombe, tamburi e cori fortissimi. Credo che se succedesse a me, mi verrebbero i brividi".

- E' affascinante per te far parte fin dal primo giorno di un progetto completamente nuovo quale è il team Italia? Cosa vuol dire organizzare dal nulla una squadra per correre in un campionato di così alto livello come la A1 Grand Prix?

"Sotto certi aspetti è bellissimo farne parte sin dall'inizio, sotto altri, tutti noi abbiamo subito delle frustrazioni perchè ci rendiamo conto, tempi alla mano, che potevamo essere competitivi sin da subito, ma di non aver concretizzato il risultato per il vantaggio, in termini di esperienza sulla macchina, accumulato dagli altri team dal mese di agosto in poi. La struttura di Ghinzani si è rivelata di altissimo profilo tecnico e non ci dovevano essere conferme in tal senso visto il passato di questa squadra, ma devo confessare di essere stato molto colpito dalla loro capacità e determinazione. La mia monoposto è stata assemblata a Brands Hatch, tanto che siamo stati costretti a saltare il primo turno di prove libere e siccome durante il secondo turno ha piovuto, abbiamo usato la macchia sull'asciutto direttamente nelle prove ufficiali. Ma un progetto non è solo tecnico: la nostra gara si è sviluppata anche sul piano organizzativo e logistico: domandate a Pascarella, il mio team manager, cosa significhi trovare un albergo per 20 persone intorno ad una pista nel giro di 24 ore o alla Sparco di dovermi realizzare una tuta su misura con 20 minuti di preavviso. Come abbia fatto poi Ghinzani a trovare un ingegnere così bravo come Del Prete quando tutte le persone sono già impegnate con altri programmi per me rimarrà un mistero. Voglio approfittare per ringraziarli tutti uno per uno, cominciando dai miei meccanici, con molti dei quali nel 2004 ho già lavorato alla BCN in F.3000 e da tutti quelli che stanno costruendo una realtà vincente partendo dal nulla e scommettendo, come Piercarlo, sulla propria pelle. Spesso sento dire che in Italia non si fa quasi nulla per aiutare i piloti italiani ed è fondamentalmente vero: io però alla fine sono stato molto fortunato e devo ringraziare in ordine cronologico Piero Tulli, Giancarlo Minardi e Piercarlo Ghinzani, gente con poche chiacchiere e molti fatti, che sa quello che vuole e come ottenerlo".

- Esiste una strategia in questo tipo di gare A1 o si va all'arrembaggio sempre e comunque?

"Per ora la nostra strategia è stata molto condizionata dalle circostanze. Faccio un esempio relativo all'atteggiamento prudente che ho tenuto in gara 1 sia a Brands Hatch sia al Lausitzring per l'assenza di ricambi che arriveranno proprio ad Estoril. In quelle occasioni, anche se so di essere in grado di sorpassare, a volte decido di non rischiare per non prendere rischi inutili e poi tra gara 1 e gara 2 c'è un intervallo di mezz'ora, comunque non abbastanza per riparare una monoposto seriamente danneggiata, anche se i miei meccanici sono di una bravura mostruosa in questo senso".

- Siamo ad ottobre, tutti iniziano a pensare al futuro, alla prossima stagione. Cosa hai nel mirino per il 2006?

"Il futuro di un pilota italiano è sempre difficile da vedere ed è inutile dire che una volta provata la Formula 1, quella diventa la naturale aspettativa di tutti. Oggi però sono molto concentrato sull'A1 GP e devo assolutamente ringraziare Ghinzani della fiducia, del sostegno e della stima che mi dimostra in ogni momento e voglio farlo a suon di risultati già dalla prossima gara di Estoril; intanto un grande obbiettivo della mia carriera è stato raggiunto, dipendendo il mio lavoro solo dalla capacità e dai risultati che riesco ad ottenere".

Massimo Costa