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9 Set 2004 [18:07]

INTERVISTA A MONTANARI
«Persa la F.3 europea ero spaesato
ora mi pare tutto incredibile»

Questo weekend, Christian Montanari è a Monza. No, non per correre come accadde 12 mesi fa quando ebbe l'opportunità di debuttare in F.3000 con il team Coloni. Questa volta casco e tuta sono rimasti a casa, nella valigia solo scarpette da calcio e calzoncini usati ieri sera nella partita tra Nazionale Piloti e Smemoranda. Montanari, forte del successo di domenica scorsa a Imola ottenuto nella seconda gara della F.Renault V6, passeggerà nel paddock che conta iniziando a mostrare il proprio volto, a stringere mani. Poi si vedrà. Intanto Christian una particolarità già ce l'ha: è il primo pilota di San Marino, precisamente di Falciano, che si sta distinguendo a livello internazionale con le monoposto. Terra di rallisti e soprattutto di centauri come Poggiali, iridato, e De Angelis, ora la piccola Repubblica deve fae i conti con Montanari:

«Mi stanno seguendo con passione e sono molto contento. A Imola erano presenti il segretario del Turismo e dello Sport, il presidente del Cons, che è l'equivalente italiano del Coni, e il presidente della Federazione dell'Auto. Li ho ripagati con una vittoria e spero che continuino ad appoggiarmi con la passione che hanno mostrato a Imola».

- Come mai hai iniziato a correre con le monoposto solo a 20 anni?

«Col karting ho iniziato tardi, a 16 anni. In quattro stagioni ho vinto due titoli: quello della 125 nel 1999 e l'Open nel 2001. Una stagione trionfale quest'ultima, con dieci vittorie su dodici gare e undici pole positions. Dopo di che, a fine 2001, con Drudi che già conoscevo ho deciso di partecipare alla Winter Series di F.Renault 2000. E l'anno seguente ho corso con lui tutto il campionato italiano, concludendo al sesto posto. A fine 2002 ho anche avuto l'opportunità di partecipare alla gara di Cagliari della Euro 3000 Series con la GP Racing. E' andata benissimo perché ho subito preso un punto giungendo sesto. Potevo continuare lì, ma sono stato allettato dal progetto Lola Dome che Coloni aveva allestito per il campionato italiano di F.3. E' stato un bell'anno, con tre successi, due pole e il secondo posto nella classifica generale. In più è arrivata anche la gara di Monza della F.3000 internazionale, sempre con Coloni. Ero in zona punti, ma ho fatto due sciocchezze e sono stato penalizzato per non avere rispettato la linea bianca all'uscita dei box. E' comunque stata una esperienza incredibile ritrovarsi a correre nello stesso weekend e sulla stessa pista del mondiale F.1».

- Dopo di che, il programma della F.3 Euro Series.

«Un campionato splendido, di altissima qualità. Però non è andata come nelle previsioni e dopo due gare il programma con Coloni si è fermato. Avrei voluto continuare nella F.3 europea, ma i team di primo piano erano già tutti impegnati. Non sapevo proprio cosa fare, mi sentivo spaesato. Per fortuna è arrivata la chiamata della Victory e adesso mi pare tutto incredibile».

- Dalla F.3 alla F.Renault V6; com'è stato il salto?

«Avventuroso. Ho avuto giusto il tempo per fare i biglietti aerei per la Gran Bretagna dove si correva a Donington e mi sono ritrovato infilato nell'abitacolo della Tatuus della Victory. La macchina l'avevo guidata un paio di anni prima a Barcellona e Valencia, quando la Renault aveva organizzato dei test per far conoscere la vettura. A Donington è andata splendidamente tanto che ho raccolto due podi nonostante le condizioni atmosferiche non favorevoli. Il resto è storia recente. Sono grato a tutto il team per quello che sta facendo per me, a partire da Gabriele De Bono e Daniele Morelli, che mi ha coinvolto in questa categoria. E ringrazio tutti gli sponsor che mi stanno aiutando nella carriera».

- In Victory sono entusiasti di te tanto che De Bono ci ha chiaramente detto che farà il possibile per averti nella World Series by Renault del 2005.

«Sarebbe stupendo, ma adesso voglio rimanere concentrato per finire al meglio il 2004. Sono già sesto in campionato e mi piacerebbe guadagnare qualche altra posizione. Poi penseremo alla prossima stagione».

- Da sammarinese come vedi gli italiani? Siamo stranieri?

«Ma no, non è come con i francesi o i tedeschi, tanto per fare un esempio. Però mi sento sammarinese a tutti gli effetti. Ho fatto le scuole a San Marino, anche se per studiare Ragioneria sono dovuto scendere a Rimini. Negli aeroporti però siamo tra i paesi extracomunitari...».

- Conosci i campioni del motociclismo di San Marino, Poggiali e De Angelis?

«Sì, ma non ci frequentiamo. Abbiamo amicizie diverse».

- Come trascorri le giornate?

«Aiuto spesso i miei genitori nella gestione delle tre aziende, settore meccanico, che abbiamo. Mi alleno molto tra palestra, che ho ricavato in casa, corsa e bici. Sono stato anche a Formula Medicine e ne approfitto per fare i complimenti al dottor Ceccarelli per la stupenda struttura che ha creato. Poi amo la montagna e in inverno mi scateno con lo snowboard».