17 Mar 2008 [16:04]
Il TEMA del Lunedì
Che tristezza caro vecchio Brasil
Ammettiamolo. Noi italiani abbiamo un debole per tutto ciò che arriva dal Brasile. Calciatori, piloti, artisti, basta sentirli parlare che subito ci inteneriamo. A volte ci si fida anche troppo. Si pensa sempre che, nel caso dei calciatori e dei piloti, siano tutti fenomeni. Non è così e più di un presidente di qualche squadra di calcio e più di un team manager lo ha scoperto suo malgrado. La F.1 ha spesso offerto dei brasiliani di gran classe, un continuo ricambio generazionale che ha portato sulle piste gente come Emerson Fittipaldi, Ayrton Senna e Nelson Piquet, campioni inarrivabili che hanno scritto la storia della F.1 tra gli anni Settanta e Novanta.
Poi? Qualcosa è sembrato incepparsi. Certo, in Europa sono arrivati tanti altri brasiliani come Ricardo Zonta o Enrique Bernoldi, Cristiano Da Matta o Tony Kanaan, Jaime Melo o Bruno Junqueira, Gil De Ferran o Helio Castroneves e via dicendo. Ma nessuno di questi ha saputo ripetere le gesta di Fittipaldi, Piquet e Senna. Alcuni si sono persi, altri hanno trovato fama in America, altri ancora hanno constatato in ritardo che il talento bisogna nutrirlo giorno dopo giorno. Oggi la F.1 presenta tre brasiliani: Rubens Barrichello, il nonno di tutti ormai, Felipe Massa e Nelson Piquet junior.
Il GP di Australia è stato impietoso con loro. Barrichello, nonostante sia prossimo a entrare nella storia come il pilota che ha disputato più Gran Premi di F.1, ha buttato via punti importanti per la Honda uscendo dalla pit-lane con il semaforo rosso. Un errore grave, da pivello, che gli è costata la squalifica. E dire che aveva disputato una gara grintosa come non gli capitava da tempo. Massa sembra avviato a diventare il nuovo Barrichello. Tanta simpatia, ma poca concretezza. Male in qualifica, fuori alla prima curva in corsa.
Poi Piquet. In GP2 era divenuto famoso per essere l'anti Hamilton e per non sorridere mai. Con quel nome pesante si può anche capire. Alla vigilia di Melbourne ha avuto il coraggio di dire che Briatore avrebbe saputo gestire lui e Alonso al meglio, pensando forse di essere per lo spagnolo una specie di Hamilton versione 2007. I fatti sono stati terribilmente diversi. Impalpabile nelle prove libere dove ha commesso tanti errori, imbarazzante in qualifica dove ha ottenuto il penultimo tempo, ha vivacchiato in gara innescando anche l'incidente che ha eliminato Fisichella alla prima curva. E dire che proprio un anno fa il suo clan lo voleva subito far debuttare in F.1 al posto di Kovalainen o Fisichella... Certo, ha trascorso dodici mesi lontano dalle competizioni facendo il tester della Renault, ma questo non giustifica un debutto così disastroso. Piquet non potrà che migliorare, peggio non si può. Ma che tristezza caro vecchio Brasile.
Massimo Costa
Immagine Ideaplan