21 Apr 2008 [23:48]
Il Tema del Lunedì
Quando le donne alzano la voce
Se fosse stato l'8 marzo, la festa sarebbe stata assoluta. Il calendario invece era fissato sul 20 aprile. Poco male. Sarà comunque un numero, una data, che rimarrà inchiodata a lungo nei libri della storia delle corse automobilistiche. La vittoria di Danica Patrick nella terza gara 2008 del campionato Indycar sull'ovale giapponese di Motegi, ha proiettato l'attenzione di tutti i media del mondo sulla serie americana di Tony George. E risvegliato l'attenzione sul mondo femminile che con coraggio e passione si cimenta al volante di vetture da corsa. In questi momenti di euforia si ascolta di tutto. Commenti seri e banalità, ma l'importante è che se ne parli, come si dice in questi casi.
La Patrick ha aperto una frontiera? Diremmo di no. Sicuramente però ha infranto un muro. Mai nessuna donna si era imposta prima del 20 aprile 2008 in una gara per monoposto di così alto livello. Danica è una che ha lavorato sodo per arrivare a questo punto. Il suo fisico gracile non l'ha mai aiutata e difatti nelle corse su circuiti tradizionali, con molte curve, e che quindi richiedono un impegno muscolare maggiore, le sue prestazioni sono inferiori a quelle che riesce ad offrire su un ovale. Dove conta sì il coraggio, ma soprattutto la testa. E domenica, la Patrick ha usato il cervello molto meglio di quei maschietti che, come lei, avevano optato per un secondo pit-stop nei giri finali della corsa, quando vi era il regime di safety-car. Ed Carpenter e Helio Castroneves, hanno spinto troppo sull'acceleratore e la Patrick, che aveva saputo conservare meglio il carburante riuscendo a trattenersi, ha vinto.
Intuito femminile, superiore visione della situazione che si frapponeva tra lei e la bandiera a scacchi negli ultimi 10 giri. Danica non è troppo simpatica. Spesso è arrogante, si infuria con facilità, è un peperino. Ma le lacrime sgorgate furiosamente all'arrivo erano vere e tutti gli americani si sono commossi. Era già nel cuore degli appassionati USA Danica, ora lo è di più. E per far breccia pure tra i ragazzini, che di certo preferivano tifare per Marco Andretti, ha posato questo inverno per un servizio fotografico apparendo in costume e attirandosi definitivamente le... simpatie dell'intero globo. Basti pensare che domenica il nome Danica Patrick ha avuto un'impennata incredibile sui motori di ricerca di internet, Google e Yahoo. E tra breve il suo volto dovrebbe comparire sulla fiancata degli aerei di una compagnia aerea americana.
Il caso, incredibile, ha poi voluto che a Long Beach, nella prima prova stagionale della Formula Atlantic, un'altra ragazza salisse sul gradino più alto del podio: Simona De Silvestro. E' svizzera, è cresciuta dalle nostre parti, poi ha scelto gli Stati Uniti. Ha mangiato un po' di polvere, ma sa il fatto suo. E' più fisica di Danica e se proseguirà con questo ritmo potrebbe divenire un osso duro per tutti. La domenica bestiale di Patrick e De Silvestro sarà sicuramente un motivo di stimolo in più per le altre ragazze che stanno tentando la via al professonismo. Non sono tante.
Per rimanere in America, c'è Sarah Fisher, ma ormai è sulla via del tramonto anche se le va dato il grande merito di essere stata l'unica rappresentante femminile della Indycar nei primi anni Duemila. Hanno scelto gli USA anche la svizzera Cyndie Allemann, che nel 2007 ha corso nella F.3 Euro Series. La bella Cyndie si cimenta nella Indy Pro Series con il chiaro intento di seguire le orme di Danica. In Europa, la ragazza impegnata al massimo livello con le monoposto è Pippa Mann. Inglese, fisico robusto e massiccio, sta per affrontare la seconda stagione nella World Series Renault, due scalini sotto la F.1. La Mann parla correttamente l'italiano, nel 2007 ha faticato più del previsto, comprensibile considerando il salto diretto dalla F.Renault 2.0. Questa sarà per lei una stagione decisiva. Una cosa non le manca assolutamente: la grinta e la voglia di arrivare.
Rahel Frey, svizzera, correrà nella F.3 tedesca dopo aver ottenuto discreti risultati nella F.Renault del 2006 e nella F.Master del 2007. Nella F.3 spagnola invece, si è iscritta un'altra svizzera (ma arrivano tutte da lì?), Natacha Gachnang. Ne hanno sempre parlato tutti molto bene e, curiosità, è anche la cugina di Sebastien Buemi, pilota GP2 e tester Red Bull F.1. Sempre in Spagna, nella F.3, sta crescendo Carmen Jordà. Sicuramente è la più carina di tutte. Hanno scelto il DTM Susie Stoddart e Katherine Legge, entrambe inglesi. La Legge ha anche provato la Minardi di F.1 tre anni fa e nel biennio 2006-2007 ha corso nella Champ Car. Queste sono le ragazze con le maggiori possibilità e qualità per raggiungere, un giorno, la popolarità di Danica.
Massimo Costa
Immagine Ideaplan