formula 1

Da Spielberg 2021 a Spielberg 2025
La parabola ascendente di Antonelli

Massimo CostaC'è un legame curioso che unisce Andrea Kimi Antonelli al circuito Red Bull Ring di Spielberg. Vediamolo.E...

Leggi »
Rally

Rally Acropoli – 1° giorno
Ogier e Tänak leader ex aequo

Michele Montesano Il Rally dell’Acropoli, settimo appuntamento stagionale del WRC, si è aperto nella sera di Atene. A darsi ...

Leggi »
GT World Challenge

Endurance a Spa – Qualifica
McLaren la più veloce nella notte

Da Spa - Michele Montesano - Foto Speedy McLaren ha messo il primo tassello in vista della 24 Ore di Spa-Francorchamps. Il ...

Leggi »
Rally

Rally Acropoli – Shakedown
Neuville e Kastuta primi in coabitazione

Michele Montesano Archiviata la Sardegna, il WRC sbarca in Grecia. I duri e tecnici sterrati del Rally dell’Acropoli farann...

Leggi »
formula 1

Aston Martin lancia l'Academy
Boya il primo pilota scelto

Massimo CostaL'Aston Martin lancia la propria Academy e il primo pilota scelto è Mari Boya. Tra i team di F1 presenti ne...

Leggi »
Formula E

La permanenza di Maserati è in bilico
Stellantis punta forte su Citroën e Opel

Michele Montesano Quando mancano solamente quattro E-Prix al termine del campionato di Formula E, è già tempo di guardare a...

Leggi »
20 Gen 2019 [14:55]

Il motorsport inglese
preoccupato dalla Brexit

Stefano Semeraro

I britannici da sempre flirtano, con un pizzico di arroganza, sui rapporti fra le loro ‘isole’ e l’Europa. La battuta più celebre la conoscerete: «nebbia sulla Manica, il Continente è isolato». Con l’arrivo della Brexit e soprattutto della possibilità ormai concretissima di una Brexit senza accordo, selvaggia, dopo l’ennesima bocciatura del primo ministro Theresa May, hanno meno voglia di scherzare, compreso chi oltre Manica si occupa di motori.

Una Brexit senza accordo con l’UE significherebbe anche un caos totale per quanto riguarda i rapporti commerciali, ed e è evidente che i team britannici - che in Europa devono fare avanti e indietro durante la stagione di Formula 1, ma non solo - si sentono sui carboni ardenti. Tanto che David Richards, il capo di Motorsport UK, la massima autorità agonistica del suo Paese, negli ultimi mesi ha provato a fare azione di lobbying sul governo per agevolare una soluzione più morbida e ragionevole del problema.

Quando è apparso chiaro che la situazione stava ormai precipitando, fra Richards e tre team F1 - che non sono stati resi noti - si è tenuto nelle ultime ore una riunione ‘di emergenza’, preludio probabilmente ad una presa di posizione della totalità degli addetti ai lavori per contribuire ad evitare il peggio. Quanto potrà costare importare o esportare pezzi di ricambio dopo la Brexit? Quali saranno le regole che verranno applicate sullo spostamento di uomini, macchine e attrezzature varie?

Qualche team - e sono 7 su 10 in formula 1 i team inglesi - potrebbe addirittura considerare l’idea di spostarsi, o di aprire una base operativa sul continente. «Dovremmo essere fieri di ciò che sono riuscite a fare le squadre inglesi nel campo del motorsport - ha tuonato Richards - ed evitare di rendere loro la vita difficile».
Un problema che riguarda tutto lo sport di elite made in UK, dal tennis (Wimbledon) al rugby, al calcio, al ciclismo, che rischia di dover affrontare un aumento di tasse e costi al limite della sostenibilità, oltre che una grossa complicazione nello spostamento di atleti, tecnici, allenatori, etc.

Su Theresa May, che sta lavorando freneticamente e un po’ disperatamente ad un piano B (o C, o D…) grava anche il peso di una responsabilità nei confronti di un settore così popolare ed esposto all’attenzione dei media.
TatuusTRIDENTWSKF4ItaliaF4 SpanishEurocup3G4RacingPREMACampos RacingRS RacingCetilar