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29 Mar [1:13]

Il pagellone di Melbourne
Massa, altro che pensione

Massimo Costa

Sebastian Vettel – 10
Una prestazione magica. Battuto di tre decimi in qualifica da Hamilton, Vettel in gara ha morsicato le caviglie all’inglese giro dopo giro, non mollandolo un attimo e mandandolo in confusione. Quando la macchina lo assiste, Vettel è il campione che tutti conosciamo e domenica lo ha dimostrato senza se e senza ma.

Lewis Hamilton – 8,5
Una gran qualifica, una corsa sbagliata. Hamilton non era abituato a combattere contro Vettel dopo tre anni di guerriglia urbana con Rosberg, pilota che ha sempre sottovalutato (neanche a torto) fino a farsi soffiare il titolo 2016. Domenica, Hamilton ha capito che contro il tedesco della Ferrari sarà guerra vera e dovrà vedersela con un rivale di pari qualità. Essere finito in confusione sul consumo delle gomme, non avere tentato di azzannare Verstappen, confermano il momento di sorpresa, figlio della consapevolezza di aver ritrovato sulla via un osso durissimo. Del resto è quel che voleva. Ci divertiremo quest’anno.

Valtteri Bottas – 8
Ci aspettavamo un colpaccio da Bottas, ma forse era chiedere troppo. Poteva essere sua la prima fila senza un paio di errori nel giro finale che lo hanno fatto accomodare sulla terza piazzola. In gara, ha tenuto lontano Raikkonen, ma non è mai entrato nel duello Vettel-Hamilton. Non male comunque la sua prima gara in Mercedes. Ha rotto il ghiaccio e fatto capire al team che averlo scelto non è stato un errore.

Max Verstappen – 8
Bravo in qualifica con il quinto tempo, bravo in gara con il quinto posto finale. Un Verstappen solido ha iniziato la stagione 2017. Peccato per una Red Bull-Renault ben lontana dalle prestazioni di Ferrari e Mercedes.

Felipe Massa – 7,5
E pensare che non doveva neanche esserci a Melbourne. Invece, settimo in qualifica, sesto in gara. La parola ritiro appartiene al passato. Massa ha corso benissimo portando la Williams in alto in classifica, primo team degli “altri” dopo Ferrari, Mercedes, Red Bull.

Sergio Perez – 7,5
Ci si aspettava qualcosina di più dalla Force India 2017, apparsa inferiore rispetto al modello del 2016. Poca cosa, certo, ma quel tanto che non ha permesso a Perez di entrare nella Q3 e che lo ha portato concludere la corsa dietro alla Williams di Massa. La squadra battuta nel 2016. Il messicano ci ha dato dentro, bello il sorpasso su Sainz.

Carlos Sainz – 7,5
In forma smagliante, lo spagnolo è parso galvanizzato dalla Toro Rosso-Renault. Le preoccupazioni emerse nei test di Montmelò sembrano svanite. Sainz ha conquistato la ottava posizione in qualifica e in gara. Di meglio non si poteva fare.

Daniil Kvyat – 7,5
La pausa invernale lo ha rimesso in sesto. Il russo è parso tonificato dall’arrivo della nuova stagione dopo il crollo psicologico motivato dal declassamento subìto dalla Red Bull nel 2016. Ha portato la Toro Rosso nella Q3 ottenendo la nona posizione, ribadita in gara.

Romain Grosjean – 7
Una qualifica da favola, una gara sfortunatissima. Grosjean e la Haas-Ferrari avevano attraversato le tre sessioni della qualifica a testa alta fino a raggiungere la sesta prestazione, terza fila. Ma in gara, dopo appena 15 giri, una perdita di acqua dalla power unit ha annacquato ogni sogno di gloria.

Nico Hulkenberg – 7
E’ il pilota che serviva alla Renault. Concreto, veloce, affidabile. Hulkenberg ha sfiorato la zona punti al termine di una corsa sofferta, disputata a centro gruppo. Nel pre campionato, il tedesco non aveva usato mezzi termini per definire la stagione 2017 in salita. Melbourne lo ha confermato, l’undicesimo posto è comunque un buffetto positivo e la zona punti non è un miraggio.

Antonio Giovinazzi – 7
Chiamato a weekend in corso per rimpiazzare Wehrlein, l’italiano ha conosciuto il circuito nel terzo turno libero, si è buttato in qualifica e per 2 decimi il compagno Ericsson (a fatica) lo ha estromesso dal Q2. In gara ha fatto il suo dovere, portando a termine il Gran Premio senza sbavature e girando su tempi interessanti. Promosso.

Fernando Alonso – 7
Corsa gagliarda, alla Alonso. Peccato per il problema finale alla sospensione che lo ha costretto al ritiro dopo aver perso la zona punti all’ultimo giro.

Esteban Ocon – 7
Ha conquistato il primo punto della carriera con un sorpasso cattivissimo su Alonso all’ultimo giro. Resistendo poi all’attacco di Hulkenberg. La prima uscita con la Force India per Ocon è stata positiva.

Kimi Raikkonen – 5
Un brodino tiepido quello portato in tavola a Melbourne da Raikkonen. Brillantissimo nei test spagnoli, arrivato in Australia si è come sgonfiato. Avevamo detto che queste monoposto muscolose si adattavano al suo stile di guida. E’ così, ma Kimi col passare degli anni è diventato un precisino e se non ha tutto come vuole lui, si perde. Lontano da Vettel in qualifica e in gara, ha portato comunque alla Ferrari i punti della quarta posizione.

Jolyon Palmer – 5
Oggetto misterioso del weekend di Melbourne. Mai in partita, certamente assillato da problemi tecnici, ma non ha fatto molto per emergere. Non un buon inizio per il nuovo corso Renault.

Marcus Ericsson – 5
Ha avuto l’occasione per mostrare al mondo le proprie qualità, ma in qualifica ha rischiato seriamente di venire messo in scacco dal rookie Giovinazzi. Niente di nuovo, lo svedese ha confermato di essere un mediocre. Magnussen poi lo abbatte al 1° giro e si deve ritirare al 22° passaggio per un problema idraulico dovuto a quel contatto.

Daniel Ricciardo – 4
Con un errore nella Q3 della qualifica, al 1° giro, ha rovinato l’intero fine settimana. Per via dell’incidente ha dovuto sostituire il cambio e dunque è stato penalizzato di cinque posizioni. Da decimo si è ritrovato quindicesimo, ma nel giro di allineamento la sua monoposto ha accusato un problema di elettronica ed è scattato dai box a gara iniziata. Per poi ritirarsi poco dopo. Un disastro, insomma.

Stoffel Vandoorne – 4
Ma c’era? Il belga che aveva stupito il mondo debuttando in Bahrain lo scorso anno e finendo subito a punti, nel suo secondo GP in carriera ha deluso. Problemi tecnici d’accordo, ma quando poteva mostrare qualcosa di suo non lo ha fatto. Sempre in fondo al gruppo, come stesse guidando una Manor, stracciato dal compagno Alonso.

Lance Stroll – 4
Pessima qualifica, incidente nel terzo turno libero, gara inconsistente tanto che nei primi giri non è riuscito a superare la Sauber di Giovinazzi. Hanno voluto portarlo in F.1 subito, dopo un titolo FIA F.3 vinto, pensando che bruciare le tappe non fosse un problema per il canadese. A bruciarsi per ora è stato il 18enne Lance.

Kevin Magnussen – 2
Un errore in qualifica, un errore in gara al 1° giro che lo ha portato a speronare Ericsson. Un weekend disastroso quello del danese che era stato scartato, non senza strascichi polemici, dalla Renault. Che forse non ha avuto tutti i torti. Magnussen, sempre nelle retrovie, ha poi dovuto dare forfait per rottura di una sospensione al giro 47. Speriamo per lui che cambi rapidamente l’approccio alle gare.