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30 Giu 2010 [18:13]

La CSAI scende in campo
E difende la Ferrari sui fatti di Valencia

La CSAI è scesa in campo. Con tre giorni di ritardo, e con la polemica relativa alle penalizzazione di Lewis Hamilton ormai sopita e cavalcata solo dalla stampa italiana, il presidente Angelo Sticchi Damiani ha voluto dire la sua su quanto accaduto al GP di Europa di Valencia di domenica. Una scelta a dir poco bizzarra in quanto nessuna Federazione, negli altri paesi europei e non, ha ritenuto di doverlo fare. Semplicemente perché il caso in realtà non esiste. Un pilota ha superato la safety-car ed è stato punito. In tempi lunghi? Può accadere. Al limite, ci si poteva attendere qualcosa dalla Federazione inglese per difendere il suo pilota Hamilton, incredibilmente sottoposto a critiche (sempre dalla stampa italiana) feroci ed eccessive.

La CSAI si è quindi apertamente schierata dalla parte della Ferrari. Senza se e senza ma. Del resto, la collaborazione tra le due parti è molto attiva. Sticchi Damiani scrive di piloti che hanno superato in regime di safety-car (perché poi al plurale?) e di altri che si sono avvantaggiati (ma altri chi? non risulta...). Sticchi Damiani scrive di un GP che si è concluso senza una vera classifica finale perché numerosi piloti erano indagati (capita spesso in ogni categoria proprio perché si vuole chiarire al meglio ogni aspetto della corsa).

Ecco il comunicato integrale di Sticchi Damiani

“Il successo di uno sport si misura dalla capacità dello stesso di essere credibile e soprattutto comprensibile al grande pubblico. Quello che accaduto domenica, durante il Gran Premio d'Europa di Formula Uno a Valencia, danneggia la credibilità della categoria ed io credo che nessuno, né sugli spalti del circuito né, tanto meno, davanti ai televisori di tutto il mondo, abbia compreso cosa sia realmente successo.

Piloti che hanno superato in regime di Safety Car, e che poi sono arrivati sul podio. Altri che, approfittando dello stesso regime, si sono avvantaggiati sugli avversari. Altri invece che rispettando le regole sono rimasti alla fine danneggiati. Il tutto in un gara che si è conclusa senza una vera e propria classifica finale e in attesa che si decidesse il destino di un folto gruppo di piloti indagati.

Forse alcuni dei regolamenti che codificano i comportamenti in Formula Uno devono passare attraverso una verifica ed una evoluzione perché non si creino più incertezze e confusione. Il nostro è uno sport in continua evoluzione e la nostra capacità di interpretarlo si misura anche nell’andare incontro ai miglioramenti regolamentari che i fatti nella loro evidenza richiedono. Il tutto, senza fare drammi, senza fare processi, seguendo una normale evoluzione tendente sempre alla ricerca del miglior funzionamento delle regole.

Questo soprattutto per evitare anche che vengano danneggiato chi le regole le rispetta fino in fondo. Uno degli aspetti più negativi di quanto accaduto è stato infatti il danno subito dalla Scuderia Ferrari, dai suoi piloti e dal sui tifosi e da tutti i suoi componenti. Uomini di grande professionalità, impegnati come di consueto al massimo per ottenere sempre prestigiosi traguardi”.
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