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11 Giu 2021 [16:05]

La Haas non è più ultima,
ma la lotta interna si scalda

Jacopo Rubino - XPB Images

Anche un 13esimo posto può valere moltissimo. Quello ottenuto da Mick Schumacher nella caotica domenica a Baku, per esempio, permette alla Haas di non essere più ultima nel Mondiale Costruttori scavalcando la Williams, nel 2021 mai andata oltre la 14esima posizione. Finisse così, sarebbe quasi clamoroso: a inizio stagione la scuderia americana era infatti pronta al ruolo di Cenerentola, con un'auto sviluppata al minimo e una coppia di piloti esordienti in Formula 1. Schumacher, appunto, e Nikita Mazepin. Sono stati compagni già nel karting, ora con sei Gran Premi disputati il loro rapporto sembra sul filo del rasoio, nonostante la diplomazia del team principal Gunther Steiner. La zona punti è lontana, ma in palio c'è comunque la supremazia interna.

L'ultimo episodio controverso è avvenuto proprio a Baku, per catturare quel fondamentale tredicesimo posto: Schumacher è stato superato al restart dopo la bandiera rossa, ma in volata ha preso la scia della VF-21 gemella stando davanti per appena 74 millesimi. Mazepin, per difendersi, ha però scartato pericolosamente verso destra (guardando lo specchietto retrovisore) in un tratto ad altissima velocità e con le barriere a un palmo di mano. Un contatto avrebbe potuto avere conseguenze disastrose, quantomeno per le sorti del team.

"Che c***o era quello? Seriamente, ci voleva uccidere?", ha domandato rabbioso Schumacher in radio, carico di adrenalina appena tagliato il traguardo. Dalla sua prospettiva, impossibile dargli torto. Per lo zio Ralf la manovra del russo ha messo in pericolo la vita del nipote. "Nikita di base è un ottimo giovane uomo, quando si parla con lui è estremamente cordiale", ha detto in qualità di opinionista TV per Sky Deutschland. "Ma in gara è spesso di impedimento ad altre macchine, e quest'ultima mossa è stata pericolosa e non accettabile. Andrebbe punito in fretta".

La versione di Mazepin convince poco: "Sono un po' deluso dall'aver perso la posizione sul mio compagno, sono rimasto senza batterie e non potevo far molto". Non ci sarebbe stato nulla di cui discutere o da obiettargli, senza quella manovra intimidatoria. "Nessuno cerca di spaventare nessuno in F1, quella a Baku è stata solo un'incomprensione legata alla mia esperienza e a quanto credevo stesse facendo Mick", ha insistito al sito sports.ru. Ma un pilota della categoria regina, per quanto rookie, dovrebbe sapersi comportare anche in queste situazioni.

Anche nei precedenti weekend si era vista della bagarre fra i due giovani della Haas, in Portogallo persino nelle prove libere, con Schumacher quasi sempre ad avere la meglio e a ricevere lodi per il suo approccio riflessivo. Mazepin, dal canto suo, è invece finito subito nel mirino per un atteggiamento in pista spesso sbagliato o sopra le righe, attirando il fastidio di tanti colleghi ostacolati tra doppiaggi e giri di qualifica.

Il direttore di gara Michael Masi ha affermato di non aver visto in diretta quanto accaduto in Azerbaijan, ma di essere pronto a verificare i filmati e ad organizzare un colloquio con Mazepin, se necessario. Steiner ha intanto gettato acqua sul fuoco: "È stato tutto risolto, abbiamo fatto chiarezza. C'è stata un'incomprensione, ora siamo tranquilli e andiamo avanti". Sarà doveroso evitare altri rischi inutili.

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