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12 Lug [17:40]

La Honda e l'ipotesi ritorno,
dal marchio alla power unit 2026

Jacopo Rubino

Una delegazione di vertici Honda, che includeva l'amministratore delegato Toshihiro Mibe e il presidente Seiji Kuraishi, ha presenziato al Gran Premio d'Austria su invito Red Bull. Solo una visita di cortesia? Di sicuro, ha rafforzato l'ipotesi che la Casa giapponese possa fare marcia indietro, dopo il disimpegno da motorista di Formula 1 a fine 2021, seppur in maniera soft: resta infatti un supporto operativo al team di Milton Keynes, che ha allestito la divisione Powertrains per prepararsi a gestire in autonomia i propulsori avuti in dote.

La Honda potrebbe tornare in prima linea nel 2026, con il varo delle power unit di prossima generazione. Non c'è nulla di concreto, è difficile, ma non è nemmeno fantascienza. "La F1 è la categoria top del motorsport e guardiamo sempre cosa accade in questo mondo. Ovviamente abbiamo appena concluso le nostre attività, non è stato discusso nulla in azienda sulla stagione 2026. Non ci sono piani, ma la porta non è chiusa", ha confermato Koji Watanabe, presidente di HRC, ossia il reparto corse del colosso nipponico: in precedenza solo per il motociclismo, ma da quest'anno con supervisione anche sui programmi a quattro ruote.



Proprio come il costruttore del Sol Levante, la F1 sta lavorando per raggiungere la carbon neutrality (il bilancio zero delle emissioni di anidride carbonica), ha ricordato Watanabe. E questo potrebbe giocare a favore per un ripensamento. "Se volessimo ritornare, probabilmente dovremmo decidere entro un anno o un anno mezzo", ha comunque spiegato ad Autosport. Si tiene quindi un occhio vigile, ma senza fretta.

Nel frattempo, la Honda potrebbe comunque aumentare il proprio coinvolgimento con la Red Bull, per trarre maggior beneficio dai successi che la scuderia anglo-austriaca sta continuando ad ottenere con la sua tecnologia. Ad esempio, è possibile che nel 2023 le power unit possano riavere il marchio originale Honda, invece della dicitura RBPT (Red Bull Powertrains, appunto). "Personalmente vorrei utilizzare maggiormente il nome Honda, in combinazione con HRC", ha confermato Watanabe. Il logo Honda principale oggi non compare sulle RB18 e nemmeno sulle tute di Max Verstappen e Sergio Perez, così come nella livrea della scuderia satellite AlphaTauri. È presente, in modo discreto, solo il simbolo HRC.

Se poi la Honda volesse davvero affrontare la sfida tecnica del 2026, ci sarà il rebus del partner a cui affiancarsi: la Red Bull è ormai pronta a imbastire un progetto comune con Porsche, con l'annuncio ufficiale che potrebbe arrivare a ottobre. La Honda, tuttavia, a fine 2025 riacquisirà la proprietà intellettuale dei suoi motori, che non è stata ceduta come sembrava inizialmente. "Ne possono fare uso, ma non l'abbiamo venduta: è come un leasing", ha precisato Watanabe. E questo è un elemento importante nella partita politica per stabilire i prossimi regolamenti.