13 Apr 2006 [0:19]
La Regione salva l'Autodromo di Monza
Una legge regionale approvata a tempo di record, per risolvere la controversia sulle emissioni sonore prodotte dalle vetture a scarico libero. Un provvedimento che dovrebbe riportare il sereno sull’Autodromo Nazionale di Monza, minacciato dall’iniziativa intrapresa da due famiglie di Biassono contro il rumore. Era solo il 27 marzo scorso, quando la Casa delle Libertà presentava una proposta di legge regionale, atta a specificare l’ambito di applicazione del D.P.R. 304 del 2001, che disciplina le emissioni sonore nello svolgimento delle competizioni motoristiche. Il successivo 7 aprile, il progetto firmato da tutti i capigruppo della maggioranza, riceveva l’approvazione della VII Commissione Regionale, per arrivare così alla votazione di ieri, martedì 11, in cui la legge è definitivamente passata. L’ordine del giorno proposto dal capogruppo della Lega Nord Massimo Zanello (primo firmatario del PdL) e approvato all’unanimità, si impegna a far si che la Giunta “individui e finanzi quegli interventi di riqualificazione degli autodromi e delle piste motoristiche di prova e per attività sportive, al fine di garantire il rispetto dei limiti di ammissibilità e normale tollerabilità delle immissioni sonore in accordo con i Comuni sul cui territorio vi sono le strutture sportive.” Un aspetto importante della legge riguarda proprio i criteri di applicazione delle deroghe previste dal decreto 304, riguardanti non solo i rapporti tra privati e pubbliche amministrazioni, bensì tra privati e privati. Viene fissata inoltre l’estensione della zona di gara, ovvero del massimo livello di tolleranza di rumore, in una fascia di 500 metri dall’impianto. Per effetto della legge quindi, entrano in vigore 37 giorni di deroga al limite di emissioni sonore fissato a 70 decibel. Deroghe atte a permettere lo svolgimento di gare di F.1 e F.3000. Con questo, la sospensiva ordinata nel novembre scorso dal giudice Marco Manunta, che vietava le corse con vetture prive di silenziatore, resta in vigore, ma perde di fondamento giuridico. Una soluzione che scongiura il pericolo di cancellazione del GP d’Italia e che ci auguriamo permetta in futuro un regolare svolgimento dell’attività sportiva dell’Autodromo brianzolo.
Carlo Baffi