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24 Feb 2010 [0:59]

La delusione e l'ingenuità di Lopez

Max Angelelli, pilota e manager di numerosi piloti, ci ha raccontato che recentemente aveva fatto visita alla USF1 per verificare la possibilità di riportare nel mondiale uno dei suoi assistiti: Ricardo Zonta. Entrato nel capannone di Charlotte, si è subito accorto della impossibilità di realizzare una monoposto di F.1 nei tempi necessari. Mancava tutto e le parole di Peter Windsor gli erano apparse "fatiscenti". Angelelli ha girato i tacchi e se ne è andato subito. Josè Maria Lopez, pilota messo sotto contratto da USF1 dopo che questi aveva racimolato la cifra necessaria coinvolgendo l'ex pilota Carlos Reutemann (da tempo politico influente), e chi lo ha gestito in questa operazione, non ha certo avuto la lungimiranza di un manager esperto come Angelelli.

E racconta ad Autosprint: "Ero stato nella sede del team lo scorso novembre poi sono rientrato in Argentina e ho tenuto i rapporti col team tramite lunghe telefonate. A novembre avevo visto la fabbrica, i dipendenti, i disegni e tutto mi sembrava a posto. Mi dicevano che la vettura sarebbe stata pronta a metà febbraio e mi sono fidato. Ma quando ad inizio mese sono arrivato nella sede e ho visto che tutto era in ritardo ho iniziato a preoccuparmi e ho capito che c'erano dei problemi. Ora devo cercare una sistemazione per dare un senso alla fiducia che le persone mi hanno concesso per entrare in F.1".

In Europa le voci di un bluff da parte della USF1 erano state numerose fin dagli ultimi mesi del 2009. Se Lopez giustamente era intento alla preparazione atletica, curata in Austria, chi segue il pilota avrebbe dovuto controllare con maggiore attenzione e assiduità gli sviluppi che... non avvenivano all'interno della sede della USF1.
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