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2 Dic 2017 [14:31]

La minaccia di Marchionne:
Alfa al posto di Ferrari dal 2021

Stefano Semeraro

Sergio Marchionne non molla, anzi: ribadisce. Durante la presentazione della Sauber-Alfa Romeo ad Arese, il Presidente della Ferrari è tornato sulle divergenze di vedute fra Maranello e la nuova proprietà della F.1, insistendo sul fatto che la minaccia della Ferrari di lasciare il mondo delle corse non è una battuta, ma una seria minaccia. «Il dialogo è iniziato e si sta sviluppando», ha spiegato Marchionne, «Ma a Chase Carey, che è qui con noi oggi, e con il quale il rapporto è buono, abbiamo detto che ci sono alcune cose su cui non intendiamo cedere».

Ovvero l’esigenza da parte del Cavallino che sulla griglia ci siano vetture riconoscibili, non standardizzate sotto il piano tecnologico, perché ciò tradirebbe l’anima della Formula 1 e andrebbe contro la tradizione di eccellenza dei marchi storici. «L’accordo fra Alfa Romeo e Sauber scade nel 2020-2021, e in quella data la Ferrari potrebbe uscire. I problemi non vanno nascosti».

E i problemi sono seri visto che Carey e Liberty Media hanno in mente un Circus radicalmente diverso, con costi bassi affrontabili anche da chi non è un colosso industriale, e con molti componenti simili proprio per evitare che i budget salgano alle stelle. Una F.1 “Nascar style” come qualcuno ha voluto definirla, anche se è stato proprio Carey a spiegare che la serie americana non è il modello. La mossa di Marchionne con l’Alfa dunque va vista in questa ottica, sia di rilancio di un marchio glorioso sia di eventuale rimpiazzo per il Cavallino in una F.1 dal Dna troppo diverso da quello attuale. Una F.1 dove a contare, insomma, a parte i piloti, sarebbero più le livree che quello che c’è sotto la carrozzeria.
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