formula 1

Verstappen, da -104 a -40
Mondiale completamente riaperto

Massimo Costa - XPB ImagesGP di Olanda, circuito di Zandvoort, 31 agosto. Oscar Piastri taglia il traguardo da vincitore e p...

Leggi »
formula 1

Austin - La cronaca
Verstappen e Red Bull, dominio assoluto

Quinta vittoria stagionale per Verstappen che ha dominato il GP di Austin. Per lui, terza vttoria nelle ultime quattro gare,...

Leggi »
Rally

Rally Europa Centrale – Finale
Rovanperä vince, a Toyota il Costruttori

Michele Montesano Il Rally dell’Europa Centrale è stata la gara perfetta per riassumere lo strapotere Toyota nella stagione...

Leggi »
F4 Spanish

Valencia - Gara 3
Lammers chiude il weekend

Davide Attanasio - Dutch Photo AgencyA Thomas Strauven è sfuggito il "filotto". Tre pole position su tre, due...

Leggi »
F4 Spanish

Valencia - Gara 2
Strauven contiene Lammers

Davide AttanasioDopo la nona pole, ecco la nona vittoria. Thomas Strauven (Campos), sabato laureatosi campione della F4 spag...

Leggi »
GT Internazionale

IGTC – 8 Ore di Indianapolis
Rossi c’è, a Kelvin van der Linde il titolo

Michele Montesano Con le due o con le quattro ruote non c’è differenza: l’importante è vincere. Dopo aver conquistato il su...

Leggi »
dtm La visione BMW per il futuro del DTM<br />Il ds Marquardt: "Meno aerodinamica"
11 Ott 2017 [15:51]

La visione BMW per il futuro del DTM
Il ds Marquardt: "Meno aerodinamica"

Jacopo Rubino

"Siamo venuti qui nel 2012 perché crediamo nella categoria. Chissà se senza quella mossa, oggi, il DTM ci sarebbe ancora. Adesso dobbiamo lottare perché sopravviva, ed è ciò per cui stiamo lavorando. Facendo un giro nel paddock ci si rende conto della sua dimensione, con tutti i partner e i fornitori, i fans sulle tribune e in tv, e la sua importanza sulla scena internazionale". Alla vigilia dell'ultimo round in calendario a Hockenheim, dove la BMW difenderà il titolo piloti con Marco Wittmann ("ce la metteremo tutta"), il direttore sportivo Jens Marquardt sposta lo sguardo ben più avanti: c'è da ragionare su cosa sarà la serie dopo l'annunciato addio della Mercedes a fine 2018.

Il direttore sportivo BMW, illustrando le sue idee per il 2019, pone l'accento sulla questione tecnica. La parola chiave? Semplificazione, evitando l'antisportività delle zavorre o l'impennata di costi che deriverebbe dalla totale libertà nello sviluppo. "Standardizzare le componenti in aree visibili ma indistinguibili per il pubblico, e la riduzione delle parti aerodinamiche. Ciò porterebbe molti effetti positivi, come rendere le gare più spettacolari, visto che le vetture sarebbero meno sensibili al carico. E scenderebbero anche le spese", sostiene il manager tedesco.

"In BMW siamo per questa filosofia. Il DTM non può essere un'alternativa alla classe LMP1, bisogna evitare una corsa agli armamenti (così la chiama, ndr) che al momento è soprattutto sull'aerodinamica", ribadisce Marquardt. "Il DTM deve essere fatto di gare combattute fra tutte i costruttori coinvolti, rendendo il pilota l'elemento decisivo. Non deve essere una sfida fra ingegneri. Per questo è essenziale ridurre in modo significativo l'aerodinamica". E del resto, è ciò su cui spinge anche il boss del campionato Gerhard Berger.

"Se avessimo motori turbo, i pit-stop migliori e, allo stesso tempo, rendessimo le macchine meno complicate senza che la gente se ne accorga, sarebbe una vittoria per tutti. Siamo certi che agli appassionati non interessino le frazioni di secondo guadagnate con l'aerodinamica, ma solo gare divertenti. E magari veder vincere il proprio marchio preferito".

Il tutto si incastrerebbe alla perfezione nei piani agonistici della casa bavarese: "Vogliamo usare il DTM per offrire gare brevi, di qualità e incentrate sui migliori piloti al mondo nelle competizioni turismo. Assieme, mostreremo le nostre innovazioni con la M8 GTE, e useremo la Formula E come laboratorio per la mobilità elettrica. Ogni impegno assolve a una precisa funzione, con obiettivi specifici".