Davide Attanasio - Dutch Photo Agency e Foto GCS
Macao, non ti sei smentita neanche stavolta. Nelle corse, in queste corse soprattutto, che basta nominarle per sentirne il peso, non c’è una logica a governare gli eventi. Le cose succedono e non ti aspettano. È tutto finito, sulle strade del Circuito da Guia, che mentre stiamo scrivendo torneranno a ospitare le vetture di tutti i giorni. Ed è bastato un giro, a
Théophile Naël (foto sotto), per aggiudicarsi la 72esima edizione di un Gran Premio… bellissimo.
Non era iniziata bene, dalla terza casella, per il pilota di KCMG Pinnacle. Dopo la svolta a destra della Lisboa, doveva inseguire tre piloti. Era stato superato anche da Enzo Deligny, mentre davanti
Freddie Slater (Theodore Prema) aveva ceduto il passo al compagno di Naël,
Mari Boya. La posizione di Slater, quasi obliquo prima dello spegnimento dei semafori, a ricordare quella di Sebastian Vettel nel Gran Premio di Cina 2017, è apparsa piuttosto bizzarra, e forse non ha giocato a suo favore, mentre Boya, come nella gara di qualifica, non ha offerto repliche.
In realtà, Naël non era partito male, ma era stato costretto a sollevare il piede dal gas per evitare di finire a muro, dato che alla sua destra non aveva più spazio. Nel dopo gara, inoltre, si è venuto a sapere che quella di partire "di sguincio" non è stata una scelta voluta da parte di Slater; bensì, il riflesso del sole gli ha reso molto difficile vedere la linea gialla, e così ha cercato alla meglio di individuare il punto corretto. Non ci è esattamente riuscito, ma adesso sappiamo che non era pianificato.
Ripresa la corsa al giro quattro di quindici, dopo il primo intervento della safety-car, chiamata per rimuovere le Tatuus T-318 (alla loro ultima apparizione prima dell’avvento, l’anno prossimo, della nuova T-326) di Kiyoshi Umegaki, Reza Seewooruthun e Zhenrui Chi, ecco che la risposta di Slater non si fa attendere: staccata profondissima su Boya e prima posizione.
Sarebbe probabilmente finita così, almeno quanto al vincitore, data la superiorità del britannico. Boya, inizialmente, ha provato a reggere l’urto, ma tra il giro sei e il giro nove ha rimediato più di tre secondi di distacco. Nel frattempo, Naël non riusciva a superare Deligny, e quasi rischiava la frittata. Tra i due, prima della Lisboa, saranno passati centimetri.
E il perché non è finita così è molto semplice.
L’avvento della seconda safety-car, per l’ennesimo incidente che ha riguardato Oscar Wurz, fermo contro le barriere della Lisboa. Questa, la prima “sliding door”, così direbbero gli inglesi.
Tra la chiamata della SC e la ripresa saranno passati sì e no tre-quattro minuti. Merito dei preparatissimi commissari a bordo pista, dotati delle tecnologie giuste ma anche e soprattutto di tanta competenza.
Al giro 11, il nuovo via. Slater parte bene, Boya non tanto. Ha una piccola indecisione sulla penultima piega, ma riesce comunque a risucchiare tutta la scia dell’avversario, replicando pari pari il sorpasso del giro quattro.
Le stelle, per Naël, si allineano proprio alla fine dell’11esima tornata. Slater tenta con tutte le sue forze di restare il più vicino possibile a Boya, ma la macchina gli scappa due volte all’ingresso dell’ultima curva.
La seconda si è rivelata fatale. Contatto con il muro di sinistra, che significa ritiro. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una stagione di altissimo profilo, ma è così che vanno le corse. A Slater bravo comunque per averci provato.
Safety-car. La terza. Lascerà strada ai piloti per
i due giri finali.
Boya riparte bene, Deligny lo marca a uomo, ma Naël prima scarta il connazionale del team R-Ace, poi si affianca al compagno Boya, mette il musetto davanti e stacca profondo. Primo. Gli è bastato trovarsi in testa per una curva. Poi, la chiamata della quarta safety-car (incidente multiplo sul rettilineo principale) ha fatto il resto.
Grande festa per Naël, per il team
KCMG Pinnacle di John O’Hara, sul podio per ritirare il trofeo, e per la Francia. Nell’alba italiana, Jules Roussel ha conquistato la prima edizione della Coppa del Mondo di Formula 4. Nel pomeriggio macaense, i transalpini sono tornati a vincere la Coppa del Mondo F3/Regional per la prima volta dal 2004 (Alexandre Prémat, con la Dallara F304 Mercedes-HWA).
Sul podio un affranto Boya, come dargli torto, e Deligny. Sostanzialmente una gara di casa per quest’ultimo, che vanta radici cinesi. C’era la sua famiglia a guardarlo dal vivo, e dal sesto posto la chiave è stata la partenza, mettersi davanti a Naël, difendersi e sfruttare l’errore di Slater. Forse il podio sarebbe arrivato lo stesso, ma quel che conta è la coppa che ha ricevuto.
Boya ha fatto tutto giusto. Purtroppo - e per fortuna - la scia di Macao dà e toglie.
Medaglia di legno per
Mattia Colnaghi (PHM). Lui che è sempre rimasto a guardare, ma non perché non volesse provarci, ma perché di più evidentemente era difficile fare. Ha colto il massimo, e chissà che non vorrà riprovarci tra un anno, con molta più esperienza, sulla falsa riga degli stessi Naël e Boya. Era da due anni che un italiano non finiva tra i primi cinque (Gabriele Minì, terzo). Un discreto ottavo posto, invece, per l’altro italiano,
Matteo De Palo, ottavo. Il suo inizio di weekend prometteva molto bene, poi è mancato qualcosa.
Sin da giovedì, il miglior debuttante è stato
Taito Kato. Quinto davanti al compagno Evan Giltaire, non si è smentito neppure stavolta. Settimo senza far rumore Noah Strømsted.
Notevole la prova di
Yuki Sano (Tom’s, foto sopra): dal 18esimo posto, il classe 2006 di Shizuoka, junior Toyota e attualmente secondo nel campionato di Super Formula Lights, alla sua prima Macao è cresciuto alla distanza. Non ha sbagliato e si è pienamente meritato il nono posto sotto la bandiera a scacchi. Molto bravo anche
José Garfias, decimo. Eccezion fatta per quell’incidente nella seconda qualifica, a stupire è stata la competitività dimostrata.
Owen Tangavelou (Saintéloc, foto sopra) ha chiuso in 17esima posizione il suo capitolo con le corse. Non è riuscito a partire nel giro di formazione, ma per sua fortuna ha preso il via dalla pit-lane. Non si è ritirato e si è goduto quelli che sono stati a tutti gli effetti gli ultimi quindici giri della sua carriera.
Domenica 16 novembre 2025, gara finale
1 - Théophile Naël - KCMG Pinnacle - 15 giri in 43'01"466
2 - Mari Boya - KCMG Pinnacle - 0"250
3 - Enzo Deligny - R-Ace - 1"130
4 - Mattia Colnaghi - PHM - 1"978
5 - Taito Kato - ART - 2"322
6 - Evan Giltaire - ART - 2"571
7 - Noah Strømsted - Trident - 3"606
8 - Matteo De Palo - R-Ace - 4"140
9 - Yuki Sano - Tom's - 4"720
10 - José Garfias - PHM - 5"021
11 - Kanato Le - ART - 5"234
12 - Hiyu Yamakoshi - Evans - 5"538
13 - Tymek Kucharczyk - Van Amersfoort - 5"837
14 - James Egozi - Saintéloc - 5"988
15 - Enzo Yeh - PHM - 6"686
16 - Tasanapol Inthraphuvasak - Trident - 7"689
17 - Owen Tangavelou - Saintéloc - 7"971
18 - Charlie Wurz - Evans - 8"279
RitiratiJin Nakamura
Rashid Al Dhaheri
Tokiya Suzuki
Hon Chio Leong
Freddie Slater
Oscar Wurz
Kiyoshi Umegaki
Reza Seewooruthun
Zhenrui Chi
L'albo d'oro di Macao dal 2000 al 2025
2025 - Théophile Naël
2024 - Ugo Ugochukwu
2023 - Luke Browning
2019 - Richard Verschoor
2018 - Dan Ticktum
2017 - Dan Ticktum
2016 - Antonio Félix Da Costa
2015 - Felix Rosenqvist
2014 - Felix Rosenqvist
2013 - Alex Lynn
2012 - António Felix Da Costa
2011 - Daniel Juncadella
2010 - Edoardo Mortara
2009 - Edoardo Mortara
2008 - Keisuke Kunimoto
2007 - Oliver Jarvis
2006 - Mike Conway
2005 - Lucas Di Grassi
2004 - Alexandre Prémat
2003 - Nicolas Lapierre
2002 - Tristan Gommendy
2001 - Takuma Sato
2000 - André Couto