7 Mag [20:31]
Magnussen, il cattivo della F1
Stella: "Va fermato per una gara"
Massimo Costa
La Formula 1 ha ufficialmente "il cattivo" sugli schieramenti di partenza. Kevin Magnussen da tempo è considerato un pilota ostico, un lottatore, uno di quelli che ti fanno sudare per un sorpasso. Spesso i suoi comportamenti sono al limite del lecito, a volte va ben oltre. Tutti ricordano uno screzio nel 2019, ripreso dalle telecamere, tra il danese e Nico Hulkenberg, curiosamente ora suo compagno di squadra nel team Haas. Il tedesco lo accusò di essere scorretto, Kevin rispose in maniera volgare.
Quest'anno però, Magnussen sembra aver perso il controllo. E' spesso esagerato, oltre le righe e in tanti chiedono che la FIA lo blocchi per qualche Gran Premio. Una situazione certamente inedita nel Mondiale. A Miami ne ha combinate di tutti i colori, fin dalla gara Sprint quando ha ostacolato in maniera esagerata Lewis Hamilton, addirittura tagliando la chicane per guadaganare metri, neanche fosse un ragazzino di 15 anni alla prima gara di F4. Magnussen ha poi ammesso che non era orgoglioso di ciò che aveva combinato, ma l'obiettivo era quello di non permettere ad Hamilton di raggiungere il compagno Hulkenberg e togliergli la settima posizione.
Le parole di Kevin hanno lasciato intendere che vi sia stata una sorta di ordine di squadra , oppure è stata una sua idea? Questo aspetto ancora non è emerso. Domenica invece, nel Gran Premio, Magnussen ha speronato Logan Sargeant, poi al pit-stop (quando vi era la safety-car), non ha cambiato le gomme come da regolamento, colpa questa condivisa col team Haas. Fatto sta che Magnussen ha collezionato penalità su penalità in secondi (ben 65, un vero record) che si sono tradotte in punti sulla licenza.
Il danese aveva già spinto in testacoda Yuki Tsunoda a Shanghai, episodio costatogli altri punti, prima ancora aveva rifilato una sciocca ruotata ad Alexander Albon a Jeddah, e ancora ha ricevuto punti licenza. Tornando all'episodio di Miami contro Hamilton per favorire Hulkenberg, una cosa similare l'aveva compiuta anche a Jeddah, rallentando i rivali che potevano raggiungere il tedesco, commettendo anche quelle due infrazioni di cui sopra nei confronti di Tsunoda e Albon. Per molti è stato un atto di grande sportività nei confronti del team per lasciare in zona punti Hulkenberg e la stessa Haas lo aveva esaltato.
Il risultato è che Kevin evidentemente si sente nel diritto di andare oltre ogni limite per aiutare il team. Chissà, magari se al muretto ci fosse ancora Gunther Steiner queste cose di bassa lega non si sarebbero viste, al contarrio l'attuale team principale Ayao Komatsu sembra aver perso il controllo della situazione. Magnussen ha già raggiunto 10 punti penalità su un massimo di 12 e siamo appena al sesto Gran Premio su ventiquattro in calendario.. Questo significa che se il pilota Haas raggiunge le 12 penalità, sarà sospeso per una gara.
Per Andrea Stella, team principal McLaren, Magnussen andrebbe subito fermato senza aspettare il raggiungimento dei 12 punti: "Il suo comportamento di anti sportività si perpetua nella stessa stagione. Forse ha bisogno di trascorrere un fine settimana di gara a casa con la famiglia riflettendo sul suo concetto di sportività, poi che torni pure. Ma vediamo se si comporta lealmente nei confronti dei colleghi, in tal caso può rimanere. Quel che è accaduto è assolutamente inaccettabile".