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22 Dic 2014 [18:54]

Marchionne duro con la Ferrari 2014
Ricostruzione è la parola d'ordine

Massimo Costa

Mago Merlino, Paradiso, Ricostruzione, Disastro. Hanno lasciato il segno alcuni dei termini utilizzati da Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene nel giorno in cui si sono mostrati assieme alla stampa internazionale. Nessun proclama, piedi per terra e testa bassa. Lo "spazzaneve" azionato da Marchionne all'interno della sede Ferrari ha ripulito non poco la squadra corse. Via i perdenti, dentro volti nuovi, il primo quello di Sebastian Vettel, poi lo stesso Arrivabene, ultimo nome in ordine di tempo, l'ingegnere Jock Clear (come già annunciato da Italiaracing) in arrivo dalla Mercedes e protagonista con Lewis Hamilton della vittoria mondiale.

"Se vinciamo due gare sarà un successo", ha buttato là Arrivabene e subito Marchionne ha alzato la posta: "Con quattro successi andiamo in paradiso". Il presidente Ferrari ha invitato a non fare troppe domande sul 2014, definito "disastroso", ed ha quindi indirettamente affossato chi era al box Ferrari aggiungendo: "Siamo in ritardo per il 2015 a causa delle scelte sbagliate lo scorso anno". Un'accusa non da poco rivolta a Montezemolo, Domenicali, Mattiacci e allo staff tecnico: "La decisione di migliorare la vettura del 2014 e contemporaneamente portare avanti lo sviluppo di quella del 2015 oggi non la condivido. Partiamo indietro. Sarà un anno difficile che metterà alla prova la Scuderia. I ragazzi hanno una gran voglia di dimostrare quanto valgono. La maggior parte della squadra è fatta non aspettavi annunci strepitosi. Se ci sono persone da introdurre saranno inserite nel corso dell’anno".

Marchionne ha poi affossato chi redige i regolamenti FIA: "È un labirinto costruito male, sembrano regole scritte da quattro amici al bar. Se vogliamo rilanciare la F.1 dobbiamo semplificare tutto e riportare lo spettacolo". Poi si è messo le stellette al petto per i bonus che permetteranno di aggiornare la power unit durante la stagione, prima vittoria politica ottenuta dal presidente Ferrari. Marchionne ha poi spiegato il perché del no a Bernie Ecclestone sulla nomina possibile di Luca Montezemolo nella Delta Copco: "Con Montezemolo avremmo avuto problemi con i concorrenti. Non si può eleggere una persona che è stata legata per 23 anni alla Ferrari. È come se io andassi a fare il presidente di Volkswagen. E mi sarei opposto alla nomina di Todt alla FIA se fossi stato alla Ferrari all'epoca".

È quindi entrato in scena Arrivabene: "Da soli non si fa nulla, non sono né Mago Merlino nè mago Oronzo. Non credo nei successi singoli, ma in quelli di una squadra. A Natale siamo tutti buoni, dal primo dell’anno dobbiamo diventare tutti cattivi". Ha raccontato una storiella su Vettel: "Schumacher un giorno mi disse: Vedi quel ragazzino? E’ l’unico che può fare quello che ho fatto io in Ferrari».
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