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17 Lug 2018 [15:31]

McLaren, Brown ammette
"Abbiamo meno carico del 2017"

Jacopo Rubino - Photo4

Il passaggio dalla power unit Honda a quella Renault non ha risolto tutti i mali della McLaren. Anzi, ha messo ancora più a nudo le debolezze del team di Woking, che continua a remare a centro gruppo: alla vigilia del Gran Premio di Germania sono appena 48 i punti accumulati, meno di Haas e Force India che hanno compiuto il sorpasso. Ora la McLaren occupa il settimo posto nel Mondiale.

L'ad Zak Brown non si nasconde più. Il progetto della MCL33 ha una grave carenza strutturale. "Non voglio andare troppo nel tecnico, ma non abbiamo lo stesso livello di carico aerodinamico dello scorso anno. Abbiamo identificato un'area in cui la macchina è più debole della precedente", ha dichiarato il manager americano. Che smonta pure uno dei mantra ripetuti quando sotto al cofano c'era il V6 giapponese: "Avevamo il miglior telaio nel 2017? No, decisamente no. Avevamo forse un telaio migliore? Viste tutte le variabili credo sia difficile dire di sì o di no, ma sappiamo di avere meno downforce rispetto alla passata stagione". Quasi non ci si crede.

Insomma, in McLaren non c'è molto da gioire, anche se paradossalmente sia proprio questo il campionato più prolifico 2015, in termini di risultati. Fernando Alonso ha chiuso in top 10 sette volte su dieci, peggio di prima era comunque quasi impossibile. E le scuderie di vertice, in particolare quella Red Bull messa nel mirino a parità di motore, rimangono lontanissime.

Nel frattempo, il criticato Eric Boullier ha rassegnato le dimissioni da direttore sportivo prima di Silverstone, mentre ad aprile aveva lasciato il responsabile tecnico Tim Goss, in McLaren dal 1990. A rimpiazzarli, il brasiliano Gil De Ferran, due volte vincitore in Formula CART e già ds della BAR, e Simon Roberts che supervisiona produzione, progettazione e logistica. L'italiano Andrea Stella è invece responsabile delle performance in pista.

Sarà questo l'assetto definitivo al ponte di comando? "In questa decade ci è mancata stabilità. Abbiamo avuto cambi di team principal, amministratore delegato, azionisti, e così via", sottolinea Brown. "Penso che in ogni compagnia, che sia un team di Formula 1 o produttore di beni di consumo, sia complicato portare serenità e progressi quando le cose si modificano continuamente. Stiamo chiudendo quel capitolo, penso, per ripartire da dove siamo oggi".
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