Massimo Costa - XPB ImagesMcLaren campione del mondo. Per la seconda volta consecutiva e con sei gare ancora da disputare. Un domino, in stile Mercedes o Red Bull se rimaniamo all'ultimo decennio. Zak Brown ed Andrea Stella non sono parsi particolarmente preoccupati per il terzo posto finale di Lando Norris e il quarto di Oscar Piastri. Hanno festeggiato a dovere e dopo penseranno a calmare l'australiano, che non ha gradito il duro sorpasso, nel corso del primo giro, subìto da Norris con tanto di contatto.
Norris ha recuperato 3 punticini su Piastri nella classifica iridata ed il divario è adesso di 22 punti. Dopo Zandvoort, dove l'inglese si era ritirato, erano 34 le lunghezze che separavano i due piloti McLaren. Nelle successive tre gare, Norris è sempre arrivato davanti al compagno: secondo a Monza (terzo Piastri), settimo a Baku (ritirato per incidente Oscar) ed ora terzo a Singapore. In questi tre GP, Norris ha guadagnato 39 punti, Piastri 27.
Mondiale apertissimo quindi. Norris è stato ficcante nel primo giro, poi ha tentato in tutti i modi di avere ragione di Verstappen. Nel finale ci ha provato seriamente, ma alla fine si è arreso. Troppi i rischi da prendere. Piastri invece, è sempre stato quarto, vittima anche di un pit-stop non veloce, e non è mai riuscito a raggiungere Norris davanti a lui.
Verstappen continua ad accumulare punti e podi. Secondo a Zandvoort, primo a Monza e Baku, secondo a Singapore. Tradotto, un bel bottino di punti, ben 84, che lo hanno portato a quota 273. Il ché significa, meno 41 da Norris e meno 63 da Piastri. Sono tanti quelli da recuperare, ma se pensiamo che prima della pausa estiva Verstappen aveva dichiarato che il mondiale per lui era chiuso, ora qualche speranziella è riapparsa.

E veniamo al vincitore,
George Russell. Grandioso in qualifica non senza prendersi dei rischi, impeccabile in gara. Verstappen si è presentato in griglia di partenza con le soft e pareva una chiara minaccia per Russell che aveva indossato le medie. E invece, l'olandese è scattato malino, Russell ha imboccato la prima curva in tranquillità e poi se ne è andato, giro dopo giro, guadagnando decimi sulla Red Bull che, nonostante le soft, appariva disarmata per raggiungere quella Mercedes divenuta super competitiva.
O forse lo è stata solo grazie al passo di Russell. Va bene la nuova ala anteriore, va bene tutto, però Russell a Singapore ha fatto la differenza. Per lui è la seconda vittoria stagionale dopo quella di Montreal ed ora ci aspettiamo che Toto Wolff gli metta sotto la coppa quel contratto che ancora non gli ha proposto. Mercedes ha preso punti pesanti anche grazie ad
Andrea Antonelli. Partiva quarto, dopo due curve era sesto e lì è rimasto a lungo tra le due Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Antonelli se l'è giocata fino all'ultimo con il team di Maranello e il quinto posto alla bandiera a scacchi è stato il suo.
La Mercedes si conferma al secondo posto nella classifica costruttori aumentando il vantaggio sulla Ferrari di 25 punti. Tra Baku e Singapore, Wolff si è preso 65 punti, Frederic Vasseur appena 18. Gli altri migliorano, le due SF25 a volte fanno buoni risultati, in altre occasioni sono lontanissime dal podio. Inutile meravigliarsi ogni volta,
il progetto è stato sbagliato, le correzioni portate a volte funzionano a volte no.
Hamilton si è giocato la carta del secondo pit-stop per montare le soft, mossa ardita, ma che stava riuscendo perché era risalito quinto superando Antonelli. Ma subito dopo, i freni lo hanno mollato ed è precipitato nuovamente settimo chiudendo in volata davanti a Fernando Alonso. Poi, a motori spenti è arrivata la penalità di 5" per track limits e così Hamilton si ritrova ottavo, Alonso settimo. Una beffa nella beffa.
Bella la gara dello spagnolo, sempre con la giusta "garra". Una buona corsa l'ha disputata anche Lance Stroll, bravissimo nella gestione delle gomme soft cambiate soltanto a 22 giri dalla fine, ma la top 10 è rimasta lontana. Notevole ancora una volta Oliver Bearman, nono con la Haas-Ferrari e a punti tre volte nelle ultime sei gare. Maluccio invece, già in qualifica, il compagno Esteban Ocon.
Carlos Sainz, che ha tenuto a lungo le gomme medie, ha racimolato un punto importante per il morale dopo la squalifica, al termine della qualifica, che ha fatto precipitare le due Williams in fondo alla griglia (con Alexander Albon partito dai box). Peccato per Isack Hadjar, tradito dal motore Honda della sua Racing Bulls e 11esimo all'arrivo davanti a un Yuki Tsunoda che non ha dato seguito al buon weekend di Baku. Prestazione negativa per Sauber e Alpine.
Domenica 5 ottobre 2025, gara 1 - George Russell (Mercedes) - 62 giri
2 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 5"430
3 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 6"066
4 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 8"146
5 - Andrea Antonelli (Mercedes) - 33"681
6 - Charles Leclerc (Ferrari) - 45"996
7 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'20"667
8 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'25"251 **
9 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'33"527
10 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1 giro
11 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
12 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1 giro
13 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
14 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1 giro
15 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1 giro
17 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1 giro
18 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1 giro
19 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1 giro
20 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1 giro
** Penalizzato di 5" per track limits
Il campionato piloti
1.Piastri 336; 2.Norris 314; 3.Verstappen 273; 4.Russell 237; 5.Leclerc 173; 6.Hamilton 125; 7.Antonelli 88; 8.Albon 70; 9.Hadjar 39; 10.Hulkenberg 37; 11.Alonso 36; 12.Stroll, Sainz 32; 14.Lawson 30; 15.Ocon 28; 16.Gasly, Tsunoda 20; 18.Bortoleto 18; 19,Bearman 16
Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 650; 2.Mercedes 325; 3.Ferrari 298; 4.Red Bull-Honda 290; 5.Williams-Mercedes 102; 6.Racing Bulls-Honda 72; 7.Aston Martin-Mercedes 68; 8.Sauber-Ferrari 55; 9.Haas-Ferrari 46; 10.Alpine-Renault 20.