7 Ott 2025 [14:50]
Bearman porta punti
pesanti al team Haas
Massimo Costa - XPB Images
Il team Haas, la Q3 non la frequenta molto spesso. E quando accade, è festa. A Singapore, ci ha pensato Oliver Bearman a superare il Q2 per accedere nell’olimpo della top 10. Un bel colpo, non c’è che dire, che quest’anno gli era riuscito soltanto a Suzuka. Mentre Esteban Ocon ci era riuscito a Miami e Monte Carlo, due tracciati cittadini. L’obiettivo per Bearman in quel di Singapore era uno soltanto: riuscire a rimanere nella zona punti.
Facile a dirsi, difficile da ottenere. Al contrario, Ocon ha vissuto una qualifica da incubo, rimanendo sempre nel fondo classifica e non superando il Q1. E dire che nelle libere il venerdì aveva chiuso per due volte tra i primi dieci. Dunque, tutto era sulle spalle del giovane inglese, che già a Zandvoort aveva compiuto il miracolo di raggiungere il sesto posto finale in gara partendo dalla corsia box.
Bearman a volte commette qualche errore di troppo, di gioventù diciamo, e in fase di partenza ha rischiato grosso tentando un disperato, quanto frettoloso, sorpasso ad Isack Hadjar all’esterno della prima variante. Fortunatamente si è evitato il contatto per pochi centimetri e il ragazzo cresciuto nel Ferrari Driver Academy ha potuto tagliare nella via di fuga accodandosi al francese e tornando a più miti consigli. La corsa è lunga, perché rovinare tutto fin da subito.
Ondeggiando tra la nona e la decima posizione, Oliver ha proseguito con un buon passo osservando l’ala posteriore della Aston Martin di Fernando Alonso. Dopo la fase dei pit-stop, Bearman è ritornato decimo, questa volta dietro alla Williams di Carlos Sainz. Bene così? Affatto. L’inglese della Haas non ci ha pensato due volte e appena si è aperta la possibilità, ha attaccato e superato lo spagnolo.
Bearman ha così concluso nono portando 2 punti alla squadra di Gene Haas e facendo felice il suo ingegnere irlandese Ronan O’Hara, ex Williams e Mercedes con trascorsi anche in Formula E. Per Oliver è la quarta volta a punti quest’anno dopo due decimi posti a Suzuka e Sakhir, e il sesto di Zandvoort. Due punti che permettono alla Haas di portarsi a quota 46, rimanendo penultima, ma avvicinando la Sauber, ora a 9 lunghezze, e tenendo ben lontana la Alpine che di punti ne ha soltanto 20.