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27 Mag [17:29]

MonteCarlo - Ricciardo Principe
Vettel non osa, Ocon-Gasly super

Massimo Costa

Come spesso accade a MonteCarlo, se non piove, se non si verifica l'intervento di una, o più di una, safety-car il Gran Premio non è altro che una processione di vetture. È sempre stato così, fin dalla nascita della F1, e difatti il momento clou del weekend, il momento più emozionante, è racchiuso nell'ora di qualifica. Che sabato ci ha regalato brividi a non finire. Ma c'è stato un "giallo" che poteva cambiare le sorti della gara: Daniel Ricciardo ha presto accusato un problema alla sua Red Bull-Renault, una perdita di potenza non risolvibile dai tecnici ai box.

I suoi tempi si sono immediatamente alzati, ha dovuto guidare utilizzando sei marce e non le otto a disposizione, ma è stato calmo, ha incrociato le dita, e dopo aver metabolizzato il guaio che stava vivendo, ha pensato soltanto a non commettere errori. Cosa che gli è riuscita perfettamente riuscendo a tenere a debita distanza Sebastian Vettel e a vincere il suo primo GP di Monaco, settimo successo in carriera, che vale il terzo posto in campionato con 72 punti contro i 96 di Vettel e i 110 di Lewis Hamilton. Ricciardo ha dimostrato una volta di più di essere un pilota velocissimo (vedi qualifica e prove libere) e intelligentissimo, capace di gestire ogni situazione gli si presenta.

Il pilota su cui la Red Bull dovrebbe puntare a occhi chiusi, ma ha preferito rinnovare il contratto fino al 2020 (lo scorso ottobre) a Max Verstappen. Ricciardo ha avuto un colloquio con la squadra venerdì pomeriggio e sembra che anche dietro la spinta del boss supremo Dieter Mateschitz, si stiano creando le condizioni per rimanere in Red Bull. Sempre che la Ferrari non decida di dare una accelerata verso l'australiano. Lasciare alla concorrenza un pilota del genere è una follia.

Vettel non ha voluto approfittare del guaio occorso a Ricciardo. Quando via radio gli hanno comunicato il problema che stava vivendo chi lo precedeva, non ha reagito. Ha preferito conservare le gomme, forse sperando che Ricciardo non sarebbe sopravvissuto all'inconveniente tecnico. Non è andata così. Vettel non ha mai avvicinato l'ex compagno di squadra, neanche tentato una manovra di sorpasso, non ha esercitato pressione per provare a costringerlo all'errore. Negli ultimissimi giri, con la VSC per il crash tra Charles Leclerc e Brendon Hartley (il monegasco non aveva più freni, ma perché allora non rallentare anziché rimanere in scia al pilota Toro Rosso all'uscita del tunnel?), Vettel ha definitivamente perso il contatto con Ricciardo: "Le gomme si sono raffreddate e non avevo fiducia". Il tedesco ha pensato a salvaguardare la posizione e ai punti, come deve fare chi è in lotta per il titolo. Inutile rischiare così ha recuperato tre lunghezze su Hamilton, ora a più quattordici.

Il campione del mondo della Mercedes ha sempre occupato la terza posizione, in difficoltà con il degrado delle gomme. Una corsa che andava gestita e lo ha fatto nel migliore dei modi. Non poteva nulla di più neanche Kimi Raikkonen, quarto davanti a Valtteri Bottas. Ha tratto il massimo possibile Esteban Ocon, brillante sesto con la Force India-Mercedes che poteva piazzare anche Sergio Perez in top 10, ma un problema al pit-stop lo ha attardato fatalmente.

Da applausi la gara di Pierre Gasly, settimo al termine di una prova impeccabile grazie anche ad una strategia perfetta del team Toro Rosso che nel pit-stop ha optato per le supersoft e non per le ultra soft come i big. Gasly ha tenuto dietro di sè la Renault di Nico Hulkenberg, bravo nel contenere Max Verstappen, risalito nono dall'ultima posizione al via. Ultimo punticino per Carlos Sainz. Lo spagnolo, con le ultrasoft dopo il pit-stop, aveva una strategia diversa dal compagno Hulkenberg (lunghissimo primo stint, poi hypersoft) e con un ottimo gioco di squadra lo ha fatto passare contenendo l'arrembante Verstappen il più possibile.

Bravo Marcus Ericsson con la Sauber-Ferrari, undicesimo davanti a un deluso Perez. Weekend da incubo per la Haas-Ferrari, con Kevin Magnussen tredicesimo e Romain Grosjean quindicesimo. Un crollo inspiegabile per il team americano che vuole ambire al quarto posto e motivato con la mancanza degli sviluppi portati a Monaco. Sergey Sirotkin, bravo in qualifica, era dodicesimo quando è stato penalizzato con uno stop and go per un errore pacchiano del team che in griglia di partenza, non gli ha montato le gomme nei tempi richiesti dal regolamento. Un episodio che sottolinea il momento di crisi della Williams. Sirotkin poteva puntare alla zona punti. Pessima domenica per la McLaren-Renault con Fernando Alonso ritirato per rottura del cambio quando era settimo e Stoffel Vandoorne mai in gioco per la zona punti.

Domenica 27 maggio 2018, gara

1 - Daniel Ricciardo (Red Bull-Renault) - 78 giri 1.42'54"807
2 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 7"336
3 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 17"013
4 - Kimi Raikkonen (Ferrari) - 18"127
5 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 18"822
6 - Esteban Ocon (Force India-Mercedes) - 23"667
7 - Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) - 24"331
8 - Nico Hulkenberg (Renault) - 24"839
9 - Max Verstappen (Red Bull-Renault) - 25"317
10 - Carlos Sainz (Renault) - 1'09"013
11 - Marcus Ericsson (Sauber-Ferrari) - 1'09"864
12 - Sergio Perez (Force India-Mercedes) - 1'10"461
13 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1'14"823
14 - Stoffel Vandoorne (McLaren-Renault) - 1 giro
15 - Romain Grosjean (Haas-Ferrari) - 1 giro
16 - Sergey Sirotkin (Williams-Mercedes) - 1 giro
17 - Lance Stroll (Williams-Mercedes) - 1 giro

Ritirati
Charles Leclerc
Brendon Hartley
Fernando Alonso

Il campionato piloti
1.Hamilton 110; 2.Vettel 96; 3.Ricciardo 72; 4.Bottas 68; 5.Raikkonen 60; 6.Verstappen 35; 7.Alonso 32; 8.Hulkenberg 26; 9.Sainz 20; 10.Magnussen 19; 11.Gasly 18; 12.Perez 17; 13.Ocon, Leclerc 9; 14.Vandoorne 8; 15.Stroll 4; 16.Ericsson 2; 17.Hartley 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 178; 2.Ferrari 156; 3.Red Bull-Renault 107; 4.Renault 46; 5.McLaren-Renault 40; 6.Force India-Mercedes 26; 7.Toro Rosso-Honda, Haas-Ferrari 19; 9.Sauber-Ferrari 11; 10.Williams-Mercedes 4.