Massimo Costa - XPB ImagesMissione compiuta. Il grande inseguimento di
Lando Norris si è concluso con il dominio totale, impressionante, nel GP di Città del Messico. Pole, vittoria, fase della partenza (delicatissima) gestita alla perfezione, un viaggio verso la bandiera a scacchi condotto in totale solitudine. Norris ha ritrovato la prima posizione nella classifica del campionato che ora conduce con un solo punto sul compagno di squadra Oscar Piastri, quinto al traguardo.
Chi si aspettava una poderosa rimonta dell'australiano è andato deluso. Nonostante la MCL39 su questo tracciato abbia dimostrato di essere nettamente superiore alla concorrenza,
Piastri non è stato affatto incisivo nei primi giri che gli potevano cambiare la classifica. Si è poi impantanato dietro alle due Mercedes e soltanto nelle battute finali ha avuto ragione di George Russell, tentando invano di andare a prendere l'eccezionale Oliver Bearman con la Haas-Ferrari.
Dopo Zandvoort, Norris era staccato di 34 punti da Piastri e il discorso iridato pareva concluso. Ma da quel momento, Piastri non è più riuscito a concludere una gara davanti all'inglese. Che a Monza gli ha rosicchiato 3 punti, a Baku 6 con Oscar malamente finito a muro al primo giro, altri 3 a Singapore, 8 ad Austin e infine ben 15 in Messico.
Va anche aggiunto che la McLaren, dopo la vittoria di Piastri a Zandvoort, non era più riuscita a conquistare il primo posto. A Monza e Baku, il successo è andato a Max Verstappen con la Red Bull-Honda, a Singapore è toccato alla Mercedes di Russell, ad Austin di nuovo Verstappen (Sprint e GP). Finalmente, la coppa più ambita è tornata nella hospitality McLaren dopo una assenza anche troppo lunga.
Con quattro Gran Premi da disputare e un solo punto a dividere i due piloti McLaren, sarà interessante vedere come Zak Brown e Andrea Stella la gestiranno. Ma più che altro,
Piastri dovrà ritrovare se stesso, uscire dal tunnel in cui si è ficcato tanto da sembrare un secondo pilota Red Bull qualsiasi. Dov'è finito quel pilota capace di conquistare quest'anno cinque pole e sette vittorie?

E intanto, il terzo incomodoo è sempre lì. Anche in una gara che lo vedeva partire quinto, con una Red Bull-Honda che era chiaramente in difficoltà in qualifica,
Verstappen è riuscito ad agguantare il terzo posto e soltanto una provvidenziale (per la Ferrari) virtual safety car chiamata nel finale per togliere dalla pista la Williams di Carlos Sainz, non gli ha permesso di finire in seconda posizione. Una gara incredibile quella di Verstappen, "insane" come l'ha definita via radio il suo ingegnere Gianpiero Lambiase.
E dire che dopo la partenza, Verstappen ne ha combinate di tutti i colori tentando una manovra impossibile alla prima frenata, andando sull'erba, rientrando ostacolando Lewis Hamilton con il quale poi, ha avuto altri momenti alla... Verstappen.
Poteva anche essere penalizzato per questi eccessi, ma la direzione gara è stata magnanima nei suoi confronti. Verstappen ha così ricostruito la sua corsa, iniziata con le gomme medie, e quando ha montato le soft, per 34 giri ha spinto come un dannato riuscendo a non mandarle in tilt e arrivando sul podio.
Verstappen adesso è a
36 punti dal leader Norris, ha rosicchiato altri 4 punti. Dopo Austin infatti, si trovava a 40 lunghezze da Piastri, che dopo il GP del Texas comandava il campionato. E da Piastri è a meno 35.
Questa Ferrari instabile come non mai quest'anno, ha regalato ai suoi tifosi un altro podio dopo il terzo posto di Leclerc ad Austin. La seconda posizione era il massimo che ci si poteva attendere e seconda posizione fu. Leclerc è stato bravo nel corso del primo giro, poi si è assestato alle spalle di Norris. Lo ha visto sparire pian piano, impotente, ma solitario, nessuno incombeva alle sue spalle se non Hamilton. Poi, il finale all'ultimo respiro, con la VSC che ha salvato letteralmente la seconda posizione a Leclerc dall'assatanato Verstappen. Dopo quattro terzi posti, Leclerc ha ottenuto la seconda posizione d'onore dopo quella di Monte Carlo.
E Hamilton? Si è battuto come un leone nei primissimi giri, ma gli ha detto male. E' finito nella rete di Verstappen, è uscito di pista due volte a causa dell'olandese, la seconda non prendendo la viuzza asfaltato per rientrare sul tracciato, ma era sull'erba, in velocità, come poteva farlo? Tornato in gara, forse avrebbe dovuto aspettare Verstappen, ma evidentemente Hamilton ha ritenuto di essere stato danneggiato ed ha proseguito per la sua strada. La direzione gara non ha tenuto conto di tutto ciò e gli ha affibbiato una pesantissima penalità di 10" per non avere preso la suddetta viuzza. Chissà, magari al "var" della F1 c'era qualche arbitro della Serie A...

L'eroe del giorno però, porta il nome di
Oliver Bearman che ha svolto una gara gigantesca, ben sostenuto da una Haas-Ferrari che se l'è giocata ad armi pari con la Mercedes. Il giovane inglese ci ha deliziato anche in altre occasioni, ma spesso finiva sempre per sporcare le sue gare, o qualifiche, con qualche sbavatura che da sempre contraddistinguono la sua carriera tra F3 e F2.
Questa volta però, è stato magistrale e se metterà da parte quegli errori che ogni tanto tira fuori dalla tasca, saranno dolori per gli avversari. Il suo miglior risultato era un sesto posto a Zandvoort, in Messico ha sfiorato il podio. La festa in Haas è stata completata da
Esteban Ocon, nono. In totale per il team, 14 punti pesantissimi che permettono il sorpasso alla Sauber e l'avvicinamento alla Aston Martin, quest'ultima inesistente nel corso del weekend.
Mercedes deludente. La vittoria di Singapore appare lontana, lontanissima. Il team principal Toto Wolff era assente, impegnato a seguire le gesta kartistiche del figlio a Franciacorta nella WSK Final Cup. Andrea Antonelli e Russell hanno viaggiato in coppia per tutta la gara, si sono scambiati la posizione per tentare di andare a prendere la Haas di Bearman, ma non ci sono riusciti. Questo la dice lunga sulla competitività messicana della Mercedes. Bravo Antonelli a portare a casa un bel sesto posto.
L'ultimo punto lo ha preso
Gabriel Bortoleto che ha riscattato le ultime non allegre partecipazioni. Una gara volitiva la sua, peccato per Nico Hulkenberg costretto al ritiro per un problema tecnico. Yuki Tsunoda sembrava in grado non allontanarsi troppo da Verstappen in casa Red Bull, almeno nelle prove libere. Poi, in qualifica ha fallito la Q3 e in gara è finito disperso, nuovamente 11esimo e quasi doppiato. Carlos Sainz ha rimediato due penalità per velocità ai box, pare per un problema dei sensori alla sua Williams, team che deve dimenticare in fretta questa trasferta come la Racing Bulls (Isack Hadjar è crollato nel finale con le soft), la Aston Martin e la
derelitta Alpine.
Domenica 26 ottobre 2025, gara1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) . 71 giri
2 - Charles Leclerc (Ferrari) - 30"324
3 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 31"049
4 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 40"955
5 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 42"065
6 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 47"837
7 - George Russell (Mercedes) - 50"287
8 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 56"446 **
9 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'15"464
10 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'16"863
11 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'19"048
12 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1 giro
13 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
14 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
15 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1 giro
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1 giro
** 10" di penalità
RitiratiCarlos Sainz
Fernando Alonso
Nico Hulkenberg
Liam Lawson
Il campionato piloti
1.Norris 357; 2.Piastri 356; 3.Verstappen 321; 4.Russell 258; 5.Leclerc 210; 6.Hamilton 146; 7.Antonelli 97; 8.Albon 73; 9.Hulkenberg 41; 10.Hadjar 39; 11.Sainz 38; 12.Alonso 37; 13.Bearman, Stroll 32; 15.Lawson, Ocon 30; 17.Tsunoda 28; 18.Gasly 20; 19.Bortoleto 19.
Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 713; 2.Ferrari 356; 3.Mercedes 355; 4.Red Bull-Honda 346; 5.Williams-Mercedes 111; 6.Racing Bulls-Honda 72; 7.Aston Martin-Mercedes 69; 8.Haas-Ferrari 62; 9.Sauber-Ferrari 60; 10.Alpine-Renault 20.