18 Apr 2013 [14:30]
Odore di rivolta in Bahrain alla vigilia del GP
Nulla è cambiato in Bahrain rispetto a 12 mesi fa. L'immagine negativa del Regno è immutata anche se la dinastia dei Khalifa, proprio attraverso la F.1 e ad altri eventi sportivi o culturali, sorride al mondo cercando di mostrare un volto affabile. Per chi non vive in Bahrain cinque giorni all'anno, ma ci trascorre 365 albe in condizioni non propriamente democratiche, l'occasione di attirare l'attenzione delle televisioni e dei vari media è ghiotta e importante. Gli inviati dei giornali già sul posto raccontano che dal 10 aprile vi sono cortei a cadenza giornaliera per manifestare contro i governanti guidati dallo sceicco Hamad Al Khalifa. I personaggi più focosi sono stati già debitamente e preventivamente arrestati, anche se non avevano fatto nulla, togliendogli così dalle strade nei giorni del GP. Il Bahrain piange i 120 morti causati dagli scontri degli ultimi tempi, i quasi 3000 feriti e imprigionati, tra questi anche sportivi nazionali come il rallista Hamad Al Fahad