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3 Apr 2016 [5:38]

Phoenix, gara: affondo di Dixon

Marco Cortesi

Scott Dixon è forte di suo. Figuriamoci quando, in suo aiuto, arrivano due forature per i principali rivali. Sul corto ovale di Phoenix, il pilota del team Ganassi si è imposto in maniera perentoria approfittando delle defaillance che, nella prima parte di corsa, hanno visto cedere le Firestone anteriori destre di Helio Castroneves e Juan Pablo Montoya, leader iniziali. Con i due protagonisti della prima fila messi fuori gioco, il neozelandese ha preso il comando e non l’ha più mollato, mentre alle sue spalle Simon Pagenaud ha portato a casa un secondo posto inatteso grazie ad un super pit-stop finale.

In una serata punteggiata di caution, inclusa l’ultima per un pezzo d’alettone staccatosi dalla vettura di Ryan Hunter-Reay che ha chiuso le ostilità, lo spettacolo non è mancato, anche se, alla fine, le soste si sono rivelate decisive per tutti i piloti nelle prime posizioni. Dopo aver guadagnato la seconda piazza grazie ad un grande pit-stop, Will Power si è visto relegare terzo per un errore di posizionamento in pit-lane, mentre Tony Kanaan ha perso terreno per un rallentamento nel montaggio della posteriore destra.

Dopo il dominio targato Chevy della qualifica, un po’ di luce in fondo al tunnel si è vista anche per i piloti di casa Honda, in particolare per Graham Rahal, alla fine quinto, e per Ryan Hunter-Reay, splendido in occasione delle ripartenze, ma spedito indietro due volte dalle bandiere gialle uscite poco dopo i suoi pit. Alla fine, ha chiuso decimo, dietro a Montoya e davanti a Castroneves. In top-10 hanno chiuso invece Max Chilton, molto bravo all’esordio in IndyCar su ovale (ha pagato la scelta di affrontare un anno di apprendistato in Indy Lights) e Sebastien Bourdais, ottavo nonostante una strisciata contro le barriere.

A muro sono finiti anche Carlos Munoz ed Ed Carpenter, mentre Luca Filippi si è salvato offrendo un’ottima prova d’esordio. Riuscito a lungo a restare nel giro del leader, è stato colto di sorpresa quando, nel tentativo di far passare il rimontante Castroneves, è finito sullo sporco girandosi. Dopo il testacoda ha però corso benissimo, mantenendo il controllo della situazione e girando su riscontri simili a quelli dei piloti a pieni giri.

Sabato 2 aprile 2016, gara

1 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 250 giri
2 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 0"6825
3 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 1"7264
4 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 1"9589
5 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 2"5272
6 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Chevy) – ECR - 2"7457
7 - Max Chilton (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 2"9914
8 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) – KV - 3"9491
9 - Juan Montoya (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 4"4548
10 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 5"2143
11 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 8"0324
12 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 9"3366
13 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 10"0918
14 - Alex Rossi (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 13"0555
15 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) – Foyt - 1 giro
16 - Conor Daly (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 1 giro
17 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12—Honda) – Schmidt - 2 giri
18 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 2 giri
19 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Honda) – Foyt - 4 giri
20 - Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 7 giri

Ritirati
196° giro - Ed Carpenter
117° giro - Carlos Munoz

Il campionato
1. Pagenaud 83; 2. Dixon 79; 3. Montoya 74; 4. Hunter-Reay 56; 5. Kanaan 54; 6. Castroneves 53; 7. Rahal 44; 8. Aleshin 43; 9. Sato 43; 10. Chilton 39.
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