Carlo Luciani
La notizia del giorno che arriva dal mondo della
IndyCar è il divorzio tra
Will Power ed il team
Penske. Un matrimonio lungo 17 stagioni tra il pilota australiano ed il team proprietario della serie americana coronato da 43 vittorie, 65 pole position e 2 titoli conquistati nel 2014 e nel 2022, oltre al trionfo nella gara più importante di tutte nel 2018: la 500 miglia di Indianapolis. Termina così uno dei sodalizi più longevi della storia della IndyCar.
Finisce un’era importante, le cui voci circolavano però già da diverso tempo. In questo periodo Power ha legato in maniera indissolubile il suo nome a quello di Penske, portando in bacheca risultati importanti e diventando uno dei punti di riferimento della IndyCar, in cui ha iniziato a correre quando il suo nome era ancora quello di Champ Car nel lontano 2005, ottenendo altre 6 pole position e 2 vittorie, di cui la prima a Las Vegas nel 2007.
La collaborazione con Roger Penske è iniziata però soltanto due anni più tardi in modo “casuale”, chiamato in sostituzione di Hélio Castroneves, alle prese con un processo per evasione fiscale che lo ha tenuto lontano dalle corse in quel periodo. Il debutto dell’australiano è avvenuto sulla vettura numero 3 al GP di St. Petersburg nel 2009, ed al ritorno del brasiliano gli è stata affidata poi una terza vettura con il numero 12. Il resto è storia…
Alla veneranda età di 44 anni, però, Power non ha nessuna intenzione di mollare. Secondo quanto riportato dalla testata americana The Racer, per lui sarebbe pronto un ingaggio da parte del team
Andretti al posto di Colton Herta. Al centro delle discussioni in questi giorni, infatti, il possibile passaggio del pilota americano in Formula 2 al fine di ottenere la superlicenza per correre in Formula 1. Una scelta che solleva più di un interrogativo (di cui abbiamo già parlato su
queste pagine).
Ci sarà poi da definire il sostituto del due volte vincitore IndyCar nel team proprietario della serie. Tra le voci più accreditate circola il nome di David Malukas, undicesimo classificato quest’anno in forza al team Foyt, con il quale Penske intrattiene una forte collaborazione tecnica. Non è arrivata nessuna conferma ufficiale ma sembrerebbe proprio lo statunitense il candidato principale a raccogliere l’eredità di Power.
Appena terminata la stagione, dunque, la IndyCar continua a far parlare di sé con un mercato di piloti che sta entrando nel vivo. Vedremo se le voci circolanti si concretizzeranno e quali saranno i prossimi tasselli che si andranno a definire. Intanto si attende anche l’annuncio del calendario 2026, che potrebbe riservare importanti novità.