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22 Giu 2021 [9:58]

Red Bull allunga su Mercedes,
qualcosa sta davvero cambiando?

Jacopo Rubino - XPB Images

Il Gran Premio di Francia, tappa 7 nel calendario 2021, è stato lo spartiacque del Mondiale? La Red Bull ha ottenuto la terza vittoria consecutiva, battendo la Mercedes che a Le Castellet aveva dominato nel 2018 e nel 2019. Il ritorno su questo circuito era considerato un'importante verifica sugli equilibri tra le due squadre al vertice della Formula 1, e il responso sta nelle parole di Lewis Hamilton: "Sono troppo veloci, al momento. Hanno fatto un grande passo avanti". Si riferiva ovviamente ai rivali anglo-austriaci, che sembrano aver preso definitivamente in mano il pallino del gioco.

Il britannico non si è rimproverato nulla: "Ho fatto tutto quello che potevo, non ho commesso errori e in generale sono soddisfatto, ma ovviamente sarebbe stato bello vincere". Al penultimo giro, invece, Hamilton si è dovuto arrendere a Max Verstappen, che aveva un altro passo avendo effettuato due soste ai box contro una. L'olandese, poleman in qualifica, aveva perso la vetta con un errore alla seconda curva. Con la strategia ha però potuto risistemare le cose, facendo funzionare benissimo l'undercut al primo pit-stop, per tornare davanti, e poi giocando d'attacco con il secondo cambio gomme.

"Non volevamo ritrovarci nella stessa situazione di Barcellona", ha ammesso il team principal Christian Horner, ricordando che in Spagna la Red Bull era stata sorpresa (e battuta) dalla mossa Mercedes di fare due soste con Hamilton. "È sempre dura fermarsi quando si è in testa a 21 giri dal termine, ma non abbiamo paura dei rischi", ha sottolineato.

Gli azzardi si possono prendere anche grazie ad un'ottima monoposto. Il trionfo Red Bull appare quindi a tutto tondo: nel complesso più competitiva la RB16B della rivale W12, giusta la strategia, meglio Sergio Perez di Valtteri Bottas nel ruolo di "spalla", con il messicano davanti al finlandese che fa guadagnare altri punti nella classifica costruttori. Bottas via radio si è lamentato proprio della singola sosta scelta del suo muretto, segno che questa volta, sul fronte tattico, in Mercedes si potesse comunque inventare qualcosa di più efficace.

Nel 2020, ma quasi sempre durante l'era turbo-ibrida, la superiorità tecnica della Stella era tanto ampia da poter coprire anche qualche inciampo nella lettura dei GP. Contro questa Red Bull, invece, non sono concesse sbavature: ecco perché gli uomini di Brackley, ad esempio, si arrovellano sul perché dei decimi persi nei confronti di Verstappen nel giro di uscita dopo primo pit-stop. "Sappiamo che per vincere dobbiamo essere quasi perfetti, ci sono tante cose su cui riflettere", ha confessato Andrew Shovlin, capo ingegnere di pista.

Il risultato del Paul Ricard può incidere anche a livello psicologico, tra chi è sulle ali dell’entusiasmo e chi si scopre suo malgrado inseguitore. Ora arriva il doppio round a Spielberg, a casa Red Bull: nel 2018 e nel 2019 il tracciato austriaco fu un tallone d'Achille per la Mercedes, vincitrice però dei due eventi disputati qui lo scorso anno. L'inerzia del momento oggi fa propendere per una Red Bull favorita, ma sarebbe ingenuo credere che sia scontato.
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