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21 Lug [10:31]

Red Bull: squadra e Verstappen ok,
ma la RB16 deve essere migliorata

Jacopo Rubino

L'incredibile lavoro per riparare la vettura di Max Verstappen prima del via, la partenza dell'olandese su pista umida, la strategia azzeccata per il secondo posto. Sono state queste le note positive della Red Bull nel Gran Premio d'Ungheria. Ma il team anglo-austriaco, come anti-Mercedes per la stagione 2020, ne è uscito indebolito, ancora di più che dal doppio round a Spielberg. A Budapest la RB16 ha deluso: si credeva che il circuito magiaro, tortuoso e meno esigente a livello di potenza, potesse esaltare il progetto di Adrian Newey, ma il podio è stato propiziato da alcune circostanze favorevoli. Alla Red Bull il merito di averle sapute sfruttare perfettamente.

"Arrivare secondo in mezzo alle due Mercedes è un risultato incredibile, non ce lo aspettavamo dopo le qualifiche", ha infatti sottolineato Verstappen, che in Q3 non era andato oltre la settima posizione, a 1"4 dal poleman Lewis Hamilton. Il compagno Alex Albon, addirittura, è stato eliminato in Q2 e si è ritrovato tredicesimo in griglia. Segnali negativi erano già emersi durante le prove libere. "Sul passo-gara la macchina è più competitiva, ma abbiamo portato degli aggiornamenti che non si sono comportati come ci aspettavamo, rispetto ai test invernali", ha spiegato il team principal Christian Horner. La mini pausa prima di Silverstone può essere d'aiuto a recuperare il filo della situazione.

Verstappen ha saputo intanto farsi perdonare per il clamoroso errore in fase di schieramento, quando è andato a sbattere in curva 12 a causa di un bloccaggio in frenata. La sua presenza al via è stata un miracolo: i meccanici hanno impiegato 12 minuti per sostituire gli elementi sospensione anteriore sinistra, e ci sono riusciti a 25" dallo scadere del tempo consentito. "È qualcosa che di solito richiederebbe un'ora e mezza", ha rivelato Christian Horner. Dopodiché, l'olandese ci ha messo del suo: "All'inizio la pista era ancora scivolosa ma sono partito bene, alla prima curva ho pensato di andare all'esterno e ha funzionato. Sarebbe andata molto diversamente rimanendo bloccato in settima posizione, questo è certo. Poi abbiamo indovinato tutte le chiamate ai box e ho dovuto soltanto controllare le gomme, essere il più costante possibile e gestire i doppiaggi".

E Albon? Il thailandese ha recuperato fino alla quinta piazza, rimediando a un sabato da dimenticare in cui qualcuno vedeva il suo sedile diventare già... bollente. "Su questo circuito non è mai facile superare e per farlo bisogna essere aggressivi, mi sono divertito", ha raccontato. "Sono contento per il risultato e per aver portato punti al team, dopo un sabato così impegnativo. Ora dobbiamo capire perché le nostre prestazioni in gara siano migliori rispetto a quelle in qualifica". Fondamentale, per sperare di infastidire le Mercedes.