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15 Dic 2016 [11:17]

Rosberg non chiude al motorsport
"Magari diventerò manager"

Jacopo Rubino

A 31 anni ci si può chiedere cosa voler fare da grandi, per giunta da campioni del mondo di Formula 1? È questo il dilemma di Nico Rosberg, che ha clamorosamente deciso di appendere il casco al chiodo non appena conquistato il primo iride. Ma per l'ormai ex pilota tedesco non sono stati certo giorni di riposo quelli dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, con un viaggio senza soste che lo ha visto portare il suo trofeo un po' dappertutto. Parigi compresa, con tanto di selfie sotto la torre Eiffel. Una sbornia di felicità che non è affatto passata: "Ci penso tutto il giorno, ancora adesso fatico a dormire, o mi metto a guardare video di vecchie gare su YouTube...".

E ora? "Della F1 mi mancheranno soprattutto le sensazioni dopo una vittoria, ma troverò le emozioni in altri progetti. Per scherzo ho detto che avrei potuto diventare un attore, in realtà ci sono moltissime cose che mi piacerebbe provare", ha raccontato Rosberg al quotidiano francese Le Figaro. "Mi interessano molto le iniziative umanitarie, mia moglie è un architetto e abbiamo delle idee in questo campo".

"Non mi mancherà invece stare lontano dalle persone che amo, i sacrifici che questo mestiere impone. Per vincere ho dovuto mettere tutto in secondo piano, la F1 è stata la mia vita tutti i giorni per un decennio. È il momento di godermi le altre cose belle della vita", ha sottolineato Nico. Quanto al rapporto con Lewis Hamilton, compagno sin dall'infanzia e poi acerrimo avversario nel box Mercedes, la speranza è che tutto possa sistemarsi: "Una volta era più facile, c'erano solo i kart e nient'altro. A 14 anni eravamo migliori amici. Poi le cose sono diventate più complesse. Ma forse con un po' di tempo torneremo ad essere amici".

Pur avendo scelto di interrompere la carriera agonistica, Nico non vuole tagliare i ponti con il motorsport. "In qualche modo vorrei restare coinvolto nell'ambiente, magari come manager di un giovane. Un po' come fatto da mio padre con me. Potrei rivivere le sue stesse emozioni osservandomi", ha spiegato. "Cercherò anche di farmi vedere in pista già l'anno prossimo. Se poi avrò bisogno di adrenalina, ci sarà sempre il karting con gli amici". E se la figlia Alaya volesse un giorno diventare ripercorrere le orme di papà e del nonno Keke? "Non glielo impedirò, ma detto questo non la incoraggerò...".
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